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Fernando'S ha scritto:dal sito Borsa Analisi
Perché sono elliottiano (di Daniele Pertile)
Quando si discute della teoria elaborata da Ralph Nelson Elliott c’è chi rimane affascinato dall’immagine di una tecnica che, a partire dal linguaggio, ha molto di conoscenza da setta esoterica e di verità ermetica; c’è anche chi invece inorridisce solo al pensiero che ci sia ancora qualcuno che crede a certe cose e in particolare alla preordinazione dei movimenti nei mercati finanziari.
Io sono un elliottiano.
Lo sono per scelta, convinto e soddisfatto.
Sono anche sinceramente convinto che entrambe le persone che sopra ho descritte stiano valutando erroneamente chi utilizza la teoria di Elliott.
Ho appreso e perfezionato la tecnica di trading, che si basa sul modello sviluppato da Elliott, da un’analista che da anni con successo applica questi principi mescolati all’Analisi Tecnica di base, sui mercati tra i più volatili come le valute e i futures sugli indici, oltre che da vari operatori conosciuti nell’ambiente del trading.
Nessuna delle persone che utilizzano questa tecnica ha mai affermato che Elliott abbia fornito loro la legge che governa i mercati, ne che i suoi princìpi potessero preservarli da insuccessi durante l’operatività; ciò che, a ragione, oggi posso affermare anch’io.
Altro, invece, mi è stato insegnato e ho potuto poi verificare con l’esperienza personale: il modello, con poche e semplici regole, permette brillantemente di riconoscere e isolare varie condizioni di mercato e di adeguarvi un’operatività sia intraday che di più ampio respiro, fornendo uno o più scenari alternativi che si potranno confermare o negare al verificarsi di determinate condizioni e i relativi obiettivi di prezzo, preparando psicologicamente l’analista/trader a legittimare una lettura diversa da quella che lui caldeggia o ha intrapreso operativamente.
In altre parole, a mio avviso, questa tecnica aiuta a risolvere il conflitto interiore che in alcune persone tende a non voler far ammettere un errore di valutazione a causa dei meccanismi di difesa inconsci che ne proteggono l’autostima personale.
Inoltre, l’analista/trader è messo in grado da questa tecnica di individuare la genesi di singoli movimenti di prezzo anche a partire da una serie storica ad un minuto, di sentirsi guidato durante lo sviluppo dei corsi, attendendosi correzioni ed impulsi con determinate caratteristiche, secondo precise e semplici regole che sorreggono il principio della crescita del ciclo.
Nessun’altra tecnica che io conosco è stata in grado di darmi strumenti d’analisi così semplici, puntuali e preziosi.
Ritengo che vi sia un altro pregio da attribuire a questa tecnica: l’analista/trader, ben preparato, può estraniarsi quasi completamente dal resto del contesto finanziario in cui opera e da quanto possa distrarlo durante l’operatività, specie se intraday, ottenendo in premio un’efficace analisi libera da condizionamenti esogeni, concentrando l’attenzione solo sul conteggio delle onde e null’altro.
Si rende immune, pertanto, da quello che io definisco "ansia da evento o notizia " che normalmente produce forti disagi e perplessità operative quando gli analisti/traders sono in attesa di avvenimenti e hanno posizioni aperte.
Quindi, un indice può essere seguito serenamente senza che l’operatore, nell’eventualità di errori di valutazione o di operazioni fallite, possa ricorrere all’inganno di se stesso, attribuendo ad "altro" esterno a sé la responsabilità dell’evento spiacevole.
Ritengo, tuttavia, di dover fare una precisazione affinché una frettolosa e generica applicazione della teoria possa minare ad un neofita la possibilità di apprezzarla.
La teoria si fonda su poche e precise regole di base che devono essere apprese lentamente ed interiorizzate molto bene prima di poterle applicare con immediatezza soprattutto nell’intraday; necessita di un’applicazione costante e un esercizio quotidiano con pazienza certosina nelle prove dei conteggi delle onde e nell’ipotizzare sviluppi di scenari, affinché se ne possano apprezzare i primi risultati.
Diffido chiunque dall’iniziare senza un’adeguata preparazione teorica o quando l’applicazione del modello non rispetti esattamente le regole enunciate o, peggio, quando esse vengono forzate in un tentativo di adattamento alla propria idea del mercato piuttosto che alle onde che realmente si formano. Mi sento pertanto di dover ricordare che la principale regola da rispettare è che la tecnica venga applicata con rigorosa disciplina.
Opero nei mercati finanziari dal ’92 e da due anni utilizzo principalmente la teoria di Elliott per la mia operatività quotidiana e posso affermare, con assoluta onestà, che è in quello che a sommi capi ho descritto qui che io riconosco il grande genio di Elliott: genio che ogni giorno con semplicità riesce a stupire chi umilmente ricerca e conta le "sue onde".
Molto bello ed interessante questo intervento.
io credo però che, solo chi ha studiato ed applicato (o cercato di fare) molto approfonditamente e per sufficientemente lungo tempo la teoria di Elliott sui mercati finanziari, possa apprezzare la validità, la completezza e la precisione di analisi che questa persona ha dato della medesima.
ritengo altresì, checchè ne dicano altri, che la conoscenza e la corretta applicazione della teoria, non possa automaticamente ed inevitabilmente portare a costanti e consistenti risultati positivi, se non non accompagnata da una notevole conoscenza ed esperienza del funzionamento tecnico e psicologico dei mercati finanziari e soprattutto di un corretta ed equilibrata gestione del rischio e del proprio capitale investito, cosa che si ottiene, a mio parere, con una profonda conoscenza di se stessi e dei meccanismi psicologici che ci "governano".
Quindi , ricapitolando, quella di Elliott è la teoria probabilmente più completa fra tutte , ma non è necessario conoscerla per guadagnare facendo trading, ne è automatico guadagnare, costantemente, conoscendola ed applicandola.
grazie a Fernando per il pezzo incollato.