Val
Torniamo alla LIRA
.....c'è una cura naturale ....... 


In inglese si dice “thigh gap”, in francese “espace entre les cuisses”.
In italiano potrebbe diventare “spazio o varco tra le cosce”.
In Francia l’allarme è già suonato: in internet, nei siti dove i ragazzi si scambiano consigli – talvolta strampalati -, l’ultima ossessione è come ottenere, a forza di digiuni, l’ambita forma arcuata delle cosce.
La nuova regola estetica, imposta da chissà chi e chissà perché, è: stando in posizione eretta, a piedi uniti, le cosce non devono toccarsi.
Curioso, fino a non molti anni fa, invece, quella distanza era considerata un difetto.
Ma i gusti cambiano.
E serve a poco che i medici, o addirittura i pediatri, americani e francesi si sforzino di fare capire alle loro giovanissime assistite che non è tanto una questione di peso, né di magrezza, quanto di morfologia.
Non sono ancora riusciti a convincere la maggioranza di loro che è l’ampiezza del bacino a determinare le cosce, per così dire, concave.



In inglese si dice “thigh gap”, in francese “espace entre les cuisses”.
In italiano potrebbe diventare “spazio o varco tra le cosce”.
In Francia l’allarme è già suonato: in internet, nei siti dove i ragazzi si scambiano consigli – talvolta strampalati -, l’ultima ossessione è come ottenere, a forza di digiuni, l’ambita forma arcuata delle cosce.
La nuova regola estetica, imposta da chissà chi e chissà perché, è: stando in posizione eretta, a piedi uniti, le cosce non devono toccarsi.
Curioso, fino a non molti anni fa, invece, quella distanza era considerata un difetto.
Ma i gusti cambiano.
E serve a poco che i medici, o addirittura i pediatri, americani e francesi si sforzino di fare capire alle loro giovanissime assistite che non è tanto una questione di peso, né di magrezza, quanto di morfologia.
Non sono ancora riusciti a convincere la maggioranza di loro che è l’ampiezza del bacino a determinare le cosce, per così dire, concave.
....si deve puntare dal lato educativo , tramite i consultori, sostegni psicologici etc ....una soluzione sarebbe creare case rifugio ...dove le donne che si sentono momentaneamente vittime possano rifugiarsi all'istante ...e nel frattempo un mediatore familiare segua la vicenda sollecitando analisi psicologiche dove necessitano
