"Nella mia vita ho sempre coltivato un sogno: quello del lavoro utile per un obiettivo importante.
Sentivo che il "profitto d'azienda", da solo, non bastava a realizzare questo mio sogno, e che un un fine più alto doveva essere ricercato.
La spiritualità dei grandi pensatori del passato, dei santi e dei poeti, al di là dei dogmi e delle discipline, indicava senza ombre e senza eccezione un unico valore davvero grande: quello dell'uomo.
Ho ascoltato la parola "sapiente e commossa" di San Francesco, Socrate, Seneca, e ho capito che il valore economico è nullo senza quello umano, dal quale pertanto il primo non può prescindere.
Soltanto riconoscendo la natura spirituale della realtà umana è possibile assegnare all'uomo, nel mondo, il suo giusto ruolo, e capirne la vera dimensione.
Il lavoro, inteso così come espressione del valore umano, diviene anch'esso partecipe di spiritualità, e consegue il fine superiore del vero bene, anche attraverso il rispetto rigoroso dell'azienda.
Tutto questo, che permette di recuperare le guide infallibili della passione, del coraggio e della serenità, è quanto io concepisco come "impresa umanistica".
L'ordine divino, calato nella prassi della operosità umana, rende comprensibile alla conoscenza irrazionale il filo sottile che lega tra loro la Natura, l'Arte, L'Anima; e da quando l'Arte entrò nella mia vita, riconobbi essa come una risorsa necessaria piuttosto che come una pur raffinatissima struttura accessoria.
Lavorare per il bene che trascende la materia mi permette di penetrare il Genio della Natura, e di collaborare con essa per mezzo del lavoro.
Ritengo che ognuno di noi, con il proprio, interagisce con l'ambiente, e anch'io, per la mia parte mi sento responsabile delle bellezze del mondo."
Brunello Cucinelli