DiCONO CHE GLI OCCHI SONO INUTILI PER UN CERVELLO NON VEDENTE! (1 Viewer)

olly®

DIO E'DONNA!!!
Questo è un concorrente dello zio....

Titolo: Moda: B.Cucinelli inaugura 4 nuove boutique monomarca
Ora: 15/12/2011 15:02
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Brunello Cucinelli ha avviato 4 nuovi punti vendita
monomarca a Ginevra, Shenyang, St. Moritz e Macao.
Le 4 nuove boutique, spiega una nota, portano a 59 il totale dei negozi
monomarca, a cui si aggiungono oltre 1.000 punti vendita nei 5 continenti
che propongono le collezioni Cucinelli. Altre imminenti aperture sono gia''
previste nei primi mesi del nuovo anno.
com/ofb
(fine)
MF-DJ NEWS
1515:01 dic 2011




Sono uno dei suoi,non so ancora per quanto,migliori rivenditori.....invidiosa!!Vuoi comprare la macchina??!!:D;)
 

diomede

Buongiorno
"Nella mia vita ho sempre coltivato un sogno: quello del lavoro utile per un obiettivo importante.
Sentivo che il "profitto d'azienda", da solo, non bastava a realizzare questo mio sogno, e che un un fine più alto doveva essere ricercato.
La spiritualità dei grandi pensatori del passato, dei santi e dei poeti, al di là dei dogmi e delle discipline, indicava senza ombre e senza eccezione un unico valore davvero grande: quello dell'uomo.
Ho ascoltato la parola "sapiente e commossa" di San Francesco, Socrate, Seneca, e ho capito che il valore economico è nullo senza quello umano, dal quale pertanto il primo non può prescindere.
Soltanto riconoscendo la natura spirituale della realtà umana è possibile assegnare all'uomo, nel mondo, il suo giusto ruolo, e capirne la vera dimensione.

Il lavoro, inteso così come espressione del valore umano, diviene anch'esso partecipe di spiritualità, e consegue il fine superiore del vero bene, anche attraverso il rispetto rigoroso dell'azienda.
Tutto questo, che permette di recuperare le guide infallibili della passione, del coraggio e della serenità, è quanto io concepisco come "impresa umanistica".

L'ordine divino, calato nella prassi della operosità umana, rende comprensibile alla conoscenza irrazionale il filo sottile che lega tra loro la Natura, l'Arte, L'Anima; e da quando l'Arte entrò nella mia vita, riconobbi essa come una risorsa necessaria piuttosto che come una pur raffinatissima struttura accessoria.
Lavorare per il bene che trascende la materia mi permette di penetrare il Genio della Natura, e di collaborare con essa per mezzo del lavoro.

Ritengo che ognuno di noi, con il proprio, interagisce con l'ambiente, e anch'io, per la mia parte mi sento responsabile delle bellezze del mondo."

Brunello Cucinelli
 

olly®

DIO E'DONNA!!!
"Nella mia vita ho sempre coltivato un sogno: quello del lavoro utile per un obiettivo importante.
Sentivo che il "profitto d'azienda", da solo, non bastava a realizzare questo mio sogno, e che un un fine più alto doveva essere ricercato.
La spiritualità dei grandi pensatori del passato, dei santi e dei poeti, al di là dei dogmi e delle discipline, indicava senza ombre e senza eccezione un unico valore davvero grande: quello dell'uomo.
Ho ascoltato la parola "sapiente e commossa" di San Francesco, Socrate, Seneca, e ho capito che il valore economico è nullo senza quello umano, dal quale pertanto il primo non può prescindere.
Soltanto riconoscendo la natura spirituale della realtà umana è possibile assegnare all'uomo, nel mondo, il suo giusto ruolo, e capirne la vera dimensione.

Il lavoro, inteso così come espressione del valore umano, diviene anch'esso partecipe di spiritualità, e consegue il fine superiore del vero bene, anche attraverso il rispetto rigoroso dell'azienda.
Tutto questo, che permette di recuperare le guide infallibili della passione, del coraggio e della serenità, è quanto io concepisco come "impresa umanistica".

L'ordine divino, calato nella prassi della operosità umana, rende comprensibile alla conoscenza irrazionale il filo sottile che lega tra loro la Natura, l'Arte, L'Anima; e da quando l'Arte entrò nella mia vita, riconobbi essa come una risorsa necessaria piuttosto che come una pur raffinatissima struttura accessoria.
Lavorare per il bene che trascende la materia mi permette di penetrare il Genio della Natura, e di collaborare con essa per mezzo del lavoro.

Ritengo che ognuno di noi, con il proprio, interagisce con l'ambiente, e anch'io, per la mia parte mi sento responsabile delle bellezze del mondo."

Brunello Cucinelli





Fui citato alla Bocconi da lui tempo fa!!!Belle parole,ma anche fatti....è diventata l'azienda migliore al mondo!!;)
 

silpla2000

che bello il yo yo
Sono uno dei suoi,non so ancora per quanto,migliori rivenditori.....invidiosa!!Vuoi comprare la macchina??!!:D;)
sei rivenditore monomarche:-?:-?
a me sto panettone mi fa morire:wall::wall:
 

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diomede

Buongiorno
Penso proprio che non sia più possibile oggi ricalcare le sue orme .....

Nato a Castel Rigone nel 1953, racconta: «Sono cresciuto in una famiglia molto semplice ma piena di valori. Vivevamo in una fattoria, in tutto ventisette persone e aiutavo mio padre e i miei fratelli a zappare la terra del padrone. Lavoravamo per un uomo straordinario, speciale, con la filosofia del far bene all' umanità, un uomo che mi ha insegnato ad amare e a migliorare le condizioni dell' essere umano». La famiglia Cucinelli ad un certo punto lascia la campagna per Perugia, nella speranza di far diventare Brunello ingegnere. Il padre finisce a fare l' operaio in una fabbrica di cemento: «Una vita dura, brutta ed umiliante». Ma la campagna, gli odori ed il colore del cielo resteranno sempre nella testa e nel cuore del giovane ragazzo. «Si viveva bene, amoreggiando nei campi d' estate e chiacchierando per ore nel bar del paese, cosa che adesso non si fa più. Mio padre mi diceva sempre: dovete avere degli ideali e dei sogni, dovete essere gente per bene, guai a non rispettare la parola data». A un certo punto Cucinelli capisce che la carriera di ingegnere non sarà mai la sua, comincia a tingere di arancio una cinquantina di magliette di cachemire e parte per il Trentino: «Sono andato là perché pagavano subito e cash. Volevo unire la creatività alla qualità del cachemire prodotto in Umbria per creare un capo lussuoso ma originale». Intuizione geniale che lo ha portato al successo di oggi, senza mai dimenticare gli insegnamenti del padre e della campagna.
Si dichiara francescano e capitalista, concetti antitetici che lui riesce a conciliare: «L' azienda deve produrre denaro recando il minor danno possibile. Non mi considero il proprietario ma il maggior azionista ed i profitti, oltre a migliorare la mia vita devono migliorare quella dei miei dipendenti». A Solomeo si vive infatti come in una favola, e sono gli stessi dipendenti a confermarlo. Non ci sono gerarchie, cartellini da timbrare ed i pranzi della mensa vengono preparati dalle massaie del luogo.
 

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