Il risultato evidenzierebbe una flessione rispetto ai 10,7 milioni realizzati nel 2004. Considerando che la politica dei dividendi prevede la distribuzione del 60% dell ’ utile realizzato nell ’ esercizio, la cedola che Cdc assegnerà ai propri azionisti nel 2006 si dovrebbe collocare tra i 40 e i 45 centesimi per azione. I manager dell ’ azienda prevedono di chiudere l ’ esercizio con un fatturato di circa 585 milioni di euro, rispetto ai 556 milioni del 2004.Cdc ha ufficializzato gli obiettivi finanziari per l ’ esercizio in corso. La società toscana, attiva nella produzione e distribuzione di prodotti informatici, prevede di chiudere il 2005 con un utile netto che si dovrebbe collocare nell ’ intorno dei 9 milioni di euro . Il risultato evidenzierebbe una flessione rispetto ai 10,7 milioni realizzati nel 2004 e sarà ottenuto solo grazie alle plusvalenze che Cdc otterrà per la cessione del 52% di Compy Superstore a Unicoop Firenze e del marchio Compy alla stessa cooperativa. Considerando che la politica dei dividendi prevede la distribuzione del 60% dell ’ utile realizzato nell ’ esercizio, la cedolache Cdc assegnerà ai propri azionisti nel 2006 si dovrebbe collocare tra i 40 e i 45 centesimi per azione , in calo rispetto ai 56 centesimi staccati a fine maggio. Tuttavia, il rendimento del dividendo di Cdc resta elevato, nell ’ ordine del 5%, agli attuali livelli di prezzo del titolo. I manager dell ’ azienda prevedono di chiudere l ’ esercizio con un fatturato di circa 585 milioni di euro , rispetto ai 556 milioni del 2004. Il margine operativo lordo dovrebbe superare i 23 milioni di euro, garantendo una marginalità del 4%, un livello consistente per le aziende del settore. Ma Cdc ha fornito anche il dettaglio delle stime per il triennio 2006-2008, coerentemente con la presentazione del nuovo piano industriale. Le previsioni partono da uno scenario di riferimento ancora incerto , caratterizzato, quindi, da tassi di crescita del settore più bassi rispetto a quanto stimato lo scorso anno. Si parla di una crescita del mercato di riferimento nell ’ ordine del 2%. Cdc stima un tasso di crescita medio annuo del fatturato del 6,5%, portando il giro d ’ affari a oltre 700 milioni di euro (media dell ’ intervallo stimato di 690-720 milioni) al 2008. In questo caso il driver di crescita saranno i ricavi realizzati tramite le vendite ai Compy Superstore, con cui Cdc ha siglato un accordo di fornitura in esclusiva per i prossimi 15 anni. La crescita nel segmento della distribuzione sarà limitata, nonostante la prevista apertura di nuovi cash&carry. Nel triennio 2006-2008, il margine operativo lordo dovrebbe evidenziare una crescita omogenea, per raggiungere i 35 milioni di euro al termine del piano . L ’ Ebitda margin, quindi, dovrebbe passare dal 4% al 5%. In questo caso, i manager di Cdc cercheranno di sfruttare la leva operativa, attraverso il contenimento dei costi operativi e del personale, che dovrebbero crescere meno del fatturato. L ’ utile netto dovrebbe passare dai 10,5 milioni previsti per il 2006 ai 17-18 milioni stimati per il 2008 . Queste cifre sono state riviste al ribasso rispetto al precedente piano industriale, che prevedeva il raggiungimento di un utile netto di 17 milioni di euro già a partire dal 2006. Anche questo è un effetto delle incertezze mostrate dal settore di riferimento. La crescita del gruppo non dovrebbe indebolire la struttura finanziaria . Tutt ’ altro. L ’ indebitamento netto medio annuo dovrebbe passare dai previsti 31 milioni di euro ai 19 milioni del 2008, mentre il rapporto tra debiti e patrimonio netto dovrebbe dimezzarsi nel periodo di riferimento del piano.
Non capisco,su questo sito le notizie sono diverse .Nel giro di pochi giorni è cambiato tutto.Mah,non bisogna mai fidarsi della borsa o di chi ci lavora.