Leggo simpatiche e misurate dichiarazioni di Cameron sul referendum in Crimea.
Dice che "has taken place at the barrel of a Kalashnikov"
Esageratino...
Ribadisco : vogliamo rifare 5.000 volte il referendum per vedere se può scaturirne un esito diverso ?
Kiev lo ha tranquillamente (guardando i fatti) accettato : sarà solo una questione di prezzo (leggasi sconto sul gas)
Possiamo contestarne le modalità (ricordo però le modalità con le quali è stato rimosso , col consenso occidentale, il Presidente dell'Ucraina legittimamente eletto e come sia stato, altrettanto democraticamente, eletto il nuovo Presidente), ma non facciamo finta di non sapere che la Crimea si sente Russia.
Si riconosca questo dato di fatto e si contesti ai russi quello che (qualche peccatuccio l'hanno anche loro) gli si deve contestare; altrimenti non se ne esce.
Fossi il futuro Nobel per la Pace (ormai sarà assegnato a Putin, nessun dubbio ) ricorderei a Cameron cosa è successo il 30 gennaio 1972 in Irlanda del Nord ("sunday bloody sunday" degli U2 non è riferita a Sebastopoli), se non fosse contento gli chiederei se la direct rule del 24-3-72 sia stato un atto lungimirante.
Potrei andare avanti su come gli inglesi hanno ben gestito la questione "Irlanda del Nord" (mi inchino a John Hume, Nobel per la Pace 1998), su come hanno, per anni, favorito i gruppi "moderati" e di come hanno incentivato l'autonomia di quella non-Nazione.