JOACKIN
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La speculazione sulla fame non si è fermata ed ha bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari solo per il grano, con le quotazioni internazionali che sono dimezzate da 10 dollari per bushel (0,37 dollari al chilo) dello scorso anno a meno di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo), mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare nei paesi ricchi ed in quelli poveri. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base delle quotazioni al Chicago Board of Trade, nel sottolineare che secondo le stime Fao il numero di affamati nel mondo ha superato, per la prima volta, il miliardo con una crescita dell’11 per cento, ad un anno del crack della Lehman Brothers.
Con la crisi finanziaria la speculazione si è spostata anche sulle materie prime agricole le cui quotazioni sono fortemente condizionate dai movimenti di capitale che stanno “giocando” senza regole sui prezzi di grano, mais e soia provocando una grande volatilità che - denuncia la Coldiretti - ha impedito la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi. Nonostante il crollo dei prezzi alla produzione agricola - denuncia la Coldiretti - rimangono alti i prezzi al consumo che rendono piu' difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati, come dimostra il fatto che, secondo una analisi della Fao, in 58 Paesi in via di sviluppo nell'80 per cento dei casi i prezzi sono piu' alti dello scorso anno. Un problema che - continua la Coldiretti - riguarda anche i paesi piu’ sviluppati dove la denutrizione riguarda 15 milioni di persone, per un aumento del 15,4 per cento sul 2008.
L'emergenza alimentare - precisa la Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano
Con la crisi finanziaria la speculazione si è spostata anche sulle materie prime agricole le cui quotazioni sono fortemente condizionate dai movimenti di capitale che stanno “giocando” senza regole sui prezzi di grano, mais e soia provocando una grande volatilità che - denuncia la Coldiretti - ha impedito la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi. Nonostante il crollo dei prezzi alla produzione agricola - denuncia la Coldiretti - rimangono alti i prezzi al consumo che rendono piu' difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati, come dimostra il fatto che, secondo una analisi della Fao, in 58 Paesi in via di sviluppo nell'80 per cento dei casi i prezzi sono piu' alti dello scorso anno. Un problema che - continua la Coldiretti - riguarda anche i paesi piu’ sviluppati dove la denutrizione riguarda 15 milioni di persone, per un aumento del 15,4 per cento sul 2008.
L'emergenza alimentare - precisa la Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano