è difficile trovarne UNo che non ruba

Mafia Capitale: 'Coop rosse lucravano su traffico immigrati incentivato




Mafia Capitale. "La droga rende di meno degli immigrati", e a dirlo non era uno qualunque, ma Salvatore Buzzi, il capo delle cooperative rosse che guadagnavano sulle emergenze grazie a una rete costituita da politici e criminali.

Ora spunta una lettera di Odevaine, l'uomo del clan che all'interno del Viminale avrebbe curato gli interessi della Cupola, il quale chiedeva a Renzi più corridoi umanitari e presidi sulle coste del Mediterraneo. "La sinistra predicava l'accoglienza, le cooperative di Buzzi incassavano", scrive Andrea Indini su Il Giornale, e spiega che "le coop rosse lucravano sul traffico di immigrati incentivato dalle leggi della sinistra.
E non ne avevano mai abbastanza.
Tanto che, poco prima di finire in manette, Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto di Walter Veltroni e ora componente del Tavolo per i rifugiati, aveva scritto al premier Matteo Renzi per chiedere nuove regole e maggiori risorse per l'accoglienza".

Lo stesso Buzzi diceva che gli utili della cooperativa arrivavano da zingari, emergenza alloggiativa e immigrati:


"La sinistra predicava l'accoglienza, le cooperative di Buzzi incassavano. Paccate di soldi. "Speriamo che il 2013 sia in anno pieno di monnezza, profughi, immigrati, sfollati, minori, piovoso così cresce l'erba da tagliare e magari con qualche bufera di neve - scriveva Buzzi ai suoi amici nei messaggi di Natale - evviva la cooperazione sociale". È un sistema ben oliato. Appalti milionari per l'accoglienza dei profughi. Tutto grazie al buonismo del Pd a cui Buzzi era iscritto e alle cui cene partecipava per fare affari. "Noi quest'anno abbiamo chiuso... Con quaranta milioni di fatturato ma tutti i soldi... - spiegava il ras delle coop - gli utili li abbiamo fatti sugli zingari, sull'emergenza alloggiativa e sugli immigrati. Tutti gli altri settori finiscono a zero". Buzzi era, infatti, riuscito a entrare nel progetto Emergenza Nord Africa attraverso il consorzio Eriches di cui fa parte la coop "29 giugno". Un fiume di denaro pubblico messo a disposizione per accogliere i profughi delle Primavere arabe. L'equazione è semplice: più profughi, più soldi alle coop di Buzzi. Tanto che nel 2013 la Eriches ha chiuso il proprio bilancio con attivo di 3 milioni netti. "Abbiamo vinto il bando promosso da Roma Capitale per 491 immigrati facenti parte dello Sprar - diceva lo stesso Buzzi - una commessa significativa che ci consentirà di stabilizzarci nel settore"."​

Nella lettera di Odevaine a Renzi pubblicata sul quotidiano Il Messaggero si legge:

"Oggi la situazione non è tale da poter pianificare accoglienza ed integrazione in modo razionale. I numeri di questa emergenza stravolgono qualsiasi possibilità di pianificazione", e per questo richiedeva "operazioni umanitarie che contemplino corridoi umanitari e presidi sulle coste del Mediterraneo".
 
MAFIA A ROMA: LO SPALLONE CHE PORTAVA I SOLDI IN SVIZZERA? CHIEDI ALLA MELANDRI SE LO CONOSCE! SAI CHI E’ SAI COSA HA FATTO INSIEME ALLA NOTA PARASSITA? LEGGI QUI

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Lo spallone che riciclava i soldi creò la fondazione di Melandri
Il complesso sistema dei commercialisti incaricati di riciclare il denaro, facendo perdere le tracce delle «mazzette» versate a politici e funzionari. Stefano Bravo, specializzato nel trasferire capitali all’estero, è uno dei soci fondatori di «Human Foundation»


http://www.grandecocomero.com/melandri-spallone-fondazione-uman-foundation-mafia-capitale/
 
Governo: Di Battista, Palazzo Chigi sembra rione in mano camorra ROMA (MF-DJ)--"Ultimamente Palazzo Chigi sembra essere un rione in mano alla camorra con il premier Matteo Renzi che sta cercando di proteggere qualcuno, come Denis Verdini di Forza Italia". Lo afferma Alessandro Di Battista del M5S alla Camera.
Per Di Battista "è Berlusconi che continua a Governare, non Renzi, noi denunciamo queste schifezze".
zap
(END) Dow Jones Newswires
January 05, 2015 06:15 ET (11:15 GMT)
 
Corruzione, 22 arresti a Roma. Tangenti sulle fogne. In carcere funzionari pubblici

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Giustizia & Impunità


Alcuni degli arrestati lavorano negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e in una Asl. La Procura della Repubblica di Roma ha disposto misure cautelari a carico di 28 persone. Tangenti per il rilascio delle autorizzazioni per gli allacci alla rete fognaria . L'intercettazione: "Questi sono pozzi senza fine"
di F. Q. | 8 gennaio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...ma-imprenditori-funzionari-pubblici/1322550/#


http://www.ilfattoquotidiano.it/tag/guardia-di-finanza/


“Cocomeri, tufi, latte”. Le tangenti per omettere di rilevare gli abusi riscontrati nel corso delle ispezioni oppure per il rilascio delle autorizzazioni per gli allacci alla rete fognaria, venivano chiamate anche così e la mazzetta poteva consistere nell’ottenere dagli imprenditori 40 metri di mattonelle. I finanzieri del nucleo speciale tutela dei mercati hanno arrestato dieci funzionari pubblici (alcuni impiegati del XIV municipio, altri riconducibili alla Asl Roma E) definiti in una intercettazioni dagli imprenditori concussi “pozzi senza fine”.
Sotto indagine sono finiti anche tredici imprenditori e cinque liberi professionisti che, a vario titolo, avrebbero fatto parte del sistema criminale individuato dalla procura di Roma. L’indagine è durata diversi mesi e ha consentito agli inquirenti di scoprire, anche grazie a intercettazioni telefoniche, il pagamento di mazzette ai funzionari che si recavano per i controlli nei cantieri e, addirittura, di tangenti preventive pagate ogni volta che veniva aperto un nuovo cantiere.

Ventotto misure cautelari e quaranta perquisizioni.
Le accuse per i funzionari dello Spresal dell’Asl Roma E invece si riferiscono alle mancate contestazioni sulle irregolarità relative alle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Ventotto in totale misure cautelari, di cui 22 arresti, mentre 40 sono state le perquisizioni effettuate in uffici pubblici, abitazioni e studi privati. Tutto è iniziato con alcuni episodi corruttivi che vedevano coinvolti alcuni funzionari al lavoro presso l’Ispettorato edilizio del XIV Municipio di Roma Capitale, l’inchiesta poi si è allargata. Una corruzione diffusa e “preventiva” in base alla quale un imprenditore doveva necessariamente rivolgersi al funzionario corrotto per ottenere, in cambio di mazzette, il via libera ai lavori o l’ok per l’allaccio alle fognature. Dalle intercettazioni allegate all’ordinanza di custodia cautelare emerge l’alto tasso di illegalità che gli uomini della guardia di Finanza hanno portato alla luce.
“Corrotto Asl mi è costato 8mila e 500 euro”
In una intercettazione parlano due imprenditori edili che raccontano di una ispezione da parte di un funzionario della Asl Roma E che viene definito “corrotto” e per il quale uno dei imprenditori ha dovuto sborsare 8 mila e 500 euro per rinnovare le pratiche della sicurezza.
“Qui mi è venuto un ispettore, un altro venduto corrotto di ***** dell’Asl – racconta al telefono un dei due imprenditori -. Sai che ho fatto? Ho preparato la mia busta, mi è costato8 mila e 500 euro per rifare il rinnovo di tutte quante le pratiche”.
“Questi sono pozzi senza fine”
In un’altra intercettazione un rappresentante di una cooperativa chiama un funzionario del XIV municipio per ottenere un “fine lavori” per un fabbricato. Nel corso della discussione l’imprenditore afferma di essere “stanco” del comportamento dei “colleghi e superiori del funzionario interlocutore” sostenendo che per gli allacci per la fogna ha dovuto sborsare “1.500 euro cadauno…120 mila euro si so presi de sordi…capito!”. In altra intercettazione, infine, due imprenditori parlando di un controllo da parte di un ispettore della Asl corrotto e uno afferma “questi sono pozzi senza fine“.
In un’altra intercettazione un imprenditore racconta che dovrà condividere con il corrotto le vacanze e pagargliele: “Un architetto dell’ufficio tecnico del Comune che io praticamente, col fatto delle costruzioni, hai capito, ogni tanto lo devo foraggià perché… c’è sempre… capito come fanno questi”. In un’altra conversazione un ex dipendente Asl Roma E, ora in pensione, chiama un collega e parlando di altri tre dipendenti dice “hanno un giro schifoso“.
 
assolino condannato a pagare 8 milioni per danno erariale



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L'ex governatore della regione Campania Antonio Bassolino è stato condannato a pagare 8 milioni di euro per danno erariale. Scrive l'ANSA:
 

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