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Forumer storico
Capitalia/Unicredit, al via i cda su fusione, Arpe lascia
domenica, 20 maggio 2007 3.00
di Paolo Biondi e Alberto Sisto
ROMA/MILANO (Reuters) - Sono in corso i consigli di amministrazione di Capitalia e Unicredit dai quali è atteso il via libera a un piano di incorporazione della banca romana in quella milanese che darà vita ad un colosso da 100 miliardi di capitalizzazione, primo nella zona euro.
In attesa del via libera formale dei consiglieri il progetto ha già innescato la prima reazione, peraltro attesa: l'amministratore delegato Capitalia Matteo Arpe ha annunciato che lascerà la banca a fine mese.
La fusione è stata approvato stamattina dal patto di sindacato di Capitalia, che controlla il 31% delle azioni. All'unanimità i soci forti di Capitalia hanno dato mandato al presidente del patto Vittorio Ripa di Meana di votare a favore del progetto nell'assemblea straordinaria di Capitalia.
In consiglio di amministrazione di Capitalia è al momento sospeso per fare in modo che la sua approvazione del piano di fusione per incorporazione in Unicredit sia contestuale a quella del consiglio di piazza Cordusio, un po' più indietro anche per problemi di traduzione dei lavori.
UNICREDIT OFFRE 1,12 AZIONI PER OGNI TITOLO CAPITALIA
Secondo il documento sottoposto ai cda e visionato da Reuters, Unicredit pagherà 1,12 azioni proprie per ciascun titolo di Capitalia che alle quotazioni di Borsa di Unicredit di 7,51 euro, prima della sospensione dei titoli venerdì, equivale a 8,41 euro, per una valorizzazione di Capitalia di 21,83 miliardi di euro, secondo calcoli Reuters.
L'offerta risulta superiore ai 7,97 euro per azione ai quali Capitalia veniva scambiata venerdì prima di essere sospesa dalle contrattazioni.
Gli analisti si aspettavano un'offerta carta contro carta e un concambio intorno a 1,1.
Il piano di 26 pagine, al quale si aggiunge un accordo integrativo ed alcune note a verbale, prevede che entro il 2010 le sinergie pre-tasse si attestino a 1,16 miliardi di euro per la maggior parte derivanti da riduzione dei costi cui si contrappongono costi una tantum per 1,1 miliardi.
Entro il 2008 il rapporto Tier 1, indicatore della forza finanziaria di una banca ovvero del capitale disponibile rispetto ai rischi, raggiungerà il 6,8% dal 5,99% registrato da Unicredit a fine marzo.
Il capitale flottante del nuovo soggetto, che si chiamerà Unicredito e avrà la sede legale a Roma e il quartier generale a Milano, sarà del 74,1%, secondo il quotidiano.
Presidente rimarrà il tedesco Dieter Rampl, vice presidente vicario sarà l'attuale presidente di Capitalia Cesare Geronzi e amministratore delegato l'attuale ad di Unicredit Alessandro Profumo.
Se Geronzi dovesse assumere un nuovo incarico - fonti vicine alla vicenda lo indicano alla presidenza del consiglio di sorveglianza di Mediobanca - verrebbe sostituito da Berardino Libonati, attuale presidente di Alitalia e Banca di Roma.
ARPE (silurato) DIMISSIONARIO DA 31 MAGGIO
"Arpe ha presentato al cda le dimissioni che saranno operative dal 31 maggio...e ha garantito il suo supporto all'operazione", ha detto una fonte finanziaria.
Il cda ha accolto la conclusione dell'intervento dell'amministratore delegato dimissionario "con un applauso".
Il giovane manager, definito il golden boy della finanza italiana dalla stampa anglosassone, aveva fatto capire di essere in uscita dalla banca che ha contribuito così tanto a rilanciare già venerdì scorso.
"La questione delle mie dimissioni è un dettaglio. E' assolutamente evidente che per me si conclude un progetto i cui risultati sono la base di uno nuovo, ben più rilevante che si sta aprendo per la banca", aveva detto ai giornalisti.
Giovedì una fonte del cda aveva detto a Reuters che l'attuale amministratore delegato dovrebbe annunciare nei prossimi giorni, contestualmente alla nascita del nuovo gruppo, l'abbandono del suo ruolo, in accordo con la banca.
Una fonte finanziaria milanese scommette che Arpe si metterà in proprio, ma non manca chi lo vede approdare in Generali dove il nuovo gruppo deterrebbe direttamente oltre il 6% (a cui si aggiunge il 14% di Mediobanca in cui il nuovo colosso del credito avrebbe oltre il 18%). Quest'ultima ipotesi si scontra, però, con il recente rinnovo dei vertici.
A CAPITALIA 4 CONSIGLIERI IN CDA NUOVO GRUPPO, FUORI ABN
Un accordo integrativo prevede, per la fase transitoria dell'operazione, uno scambio di quattro consiglieri nei due cda.
I consiglieri di Capitalia nel cda di Unicredit saranno oltre Geronzi, il rappresentante di Manodori, Salvatore Ligresti e Salvatore Mancuso. Questi saranno poi i quattro rappresentanti di Capitalia nel cda del nuovo gruppo post-fusione. Non ci sarà quindi nel nuovo cda un rappresentante di Abn Amro.
Nel primo triennio, il 40% dei consiglieri di Banca di Roma e Banco di Sicilia, che continueranno a mantenere la loro autonomia operativa, saranno nominati dal vice presidente vicario.
Si aspetta di conoscere come Profumo e Geronzi risolveranno la questione Mediobanca, in cui i due istituti hanno insieme una quota di oltre il 18% (Unicredit ha l'8,8% circa e Capitalia il 9,6%). L'ipotesi più accreditata è che sia ceduta una delle due partecipazioni.
Vincent Bollorè rappresentante dei soci stranieri di Mediobanca ha detto di essere favorevole al takeover di Unicredit su Capitalia a patto che non metta a rischio gli equilibri trovati nell'azionariato e nella governance di piazzetta Cuccia.
"La cosa importante è che non ci sia un azionista dominante", ha dichiarato ieri in una intervista pubblicata da Il Corriere della Sera.
Per le 18 di oggi pomeriggio è stata convocata una conferenza stampa a Roma di Profumo e Geronzi alla quale sarà anche possibile collegarsi in conference call.
domenica, 20 maggio 2007 3.00
di Paolo Biondi e Alberto Sisto
ROMA/MILANO (Reuters) - Sono in corso i consigli di amministrazione di Capitalia e Unicredit dai quali è atteso il via libera a un piano di incorporazione della banca romana in quella milanese che darà vita ad un colosso da 100 miliardi di capitalizzazione, primo nella zona euro.
In attesa del via libera formale dei consiglieri il progetto ha già innescato la prima reazione, peraltro attesa: l'amministratore delegato Capitalia Matteo Arpe ha annunciato che lascerà la banca a fine mese.
La fusione è stata approvato stamattina dal patto di sindacato di Capitalia, che controlla il 31% delle azioni. All'unanimità i soci forti di Capitalia hanno dato mandato al presidente del patto Vittorio Ripa di Meana di votare a favore del progetto nell'assemblea straordinaria di Capitalia.
In consiglio di amministrazione di Capitalia è al momento sospeso per fare in modo che la sua approvazione del piano di fusione per incorporazione in Unicredit sia contestuale a quella del consiglio di piazza Cordusio, un po' più indietro anche per problemi di traduzione dei lavori.
UNICREDIT OFFRE 1,12 AZIONI PER OGNI TITOLO CAPITALIA
Secondo il documento sottoposto ai cda e visionato da Reuters, Unicredit pagherà 1,12 azioni proprie per ciascun titolo di Capitalia che alle quotazioni di Borsa di Unicredit di 7,51 euro, prima della sospensione dei titoli venerdì, equivale a 8,41 euro, per una valorizzazione di Capitalia di 21,83 miliardi di euro, secondo calcoli Reuters.
L'offerta risulta superiore ai 7,97 euro per azione ai quali Capitalia veniva scambiata venerdì prima di essere sospesa dalle contrattazioni.
Gli analisti si aspettavano un'offerta carta contro carta e un concambio intorno a 1,1.
Il piano di 26 pagine, al quale si aggiunge un accordo integrativo ed alcune note a verbale, prevede che entro il 2010 le sinergie pre-tasse si attestino a 1,16 miliardi di euro per la maggior parte derivanti da riduzione dei costi cui si contrappongono costi una tantum per 1,1 miliardi.
Entro il 2008 il rapporto Tier 1, indicatore della forza finanziaria di una banca ovvero del capitale disponibile rispetto ai rischi, raggiungerà il 6,8% dal 5,99% registrato da Unicredit a fine marzo.
Il capitale flottante del nuovo soggetto, che si chiamerà Unicredito e avrà la sede legale a Roma e il quartier generale a Milano, sarà del 74,1%, secondo il quotidiano.
Presidente rimarrà il tedesco Dieter Rampl, vice presidente vicario sarà l'attuale presidente di Capitalia Cesare Geronzi e amministratore delegato l'attuale ad di Unicredit Alessandro Profumo.
Se Geronzi dovesse assumere un nuovo incarico - fonti vicine alla vicenda lo indicano alla presidenza del consiglio di sorveglianza di Mediobanca - verrebbe sostituito da Berardino Libonati, attuale presidente di Alitalia e Banca di Roma.
ARPE (silurato) DIMISSIONARIO DA 31 MAGGIO
"Arpe ha presentato al cda le dimissioni che saranno operative dal 31 maggio...e ha garantito il suo supporto all'operazione", ha detto una fonte finanziaria.
Il cda ha accolto la conclusione dell'intervento dell'amministratore delegato dimissionario "con un applauso".
Il giovane manager, definito il golden boy della finanza italiana dalla stampa anglosassone, aveva fatto capire di essere in uscita dalla banca che ha contribuito così tanto a rilanciare già venerdì scorso.
"La questione delle mie dimissioni è un dettaglio. E' assolutamente evidente che per me si conclude un progetto i cui risultati sono la base di uno nuovo, ben più rilevante che si sta aprendo per la banca", aveva detto ai giornalisti.
Giovedì una fonte del cda aveva detto a Reuters che l'attuale amministratore delegato dovrebbe annunciare nei prossimi giorni, contestualmente alla nascita del nuovo gruppo, l'abbandono del suo ruolo, in accordo con la banca.
Una fonte finanziaria milanese scommette che Arpe si metterà in proprio, ma non manca chi lo vede approdare in Generali dove il nuovo gruppo deterrebbe direttamente oltre il 6% (a cui si aggiunge il 14% di Mediobanca in cui il nuovo colosso del credito avrebbe oltre il 18%). Quest'ultima ipotesi si scontra, però, con il recente rinnovo dei vertici.
A CAPITALIA 4 CONSIGLIERI IN CDA NUOVO GRUPPO, FUORI ABN
Un accordo integrativo prevede, per la fase transitoria dell'operazione, uno scambio di quattro consiglieri nei due cda.
I consiglieri di Capitalia nel cda di Unicredit saranno oltre Geronzi, il rappresentante di Manodori, Salvatore Ligresti e Salvatore Mancuso. Questi saranno poi i quattro rappresentanti di Capitalia nel cda del nuovo gruppo post-fusione. Non ci sarà quindi nel nuovo cda un rappresentante di Abn Amro.
Nel primo triennio, il 40% dei consiglieri di Banca di Roma e Banco di Sicilia, che continueranno a mantenere la loro autonomia operativa, saranno nominati dal vice presidente vicario.
Si aspetta di conoscere come Profumo e Geronzi risolveranno la questione Mediobanca, in cui i due istituti hanno insieme una quota di oltre il 18% (Unicredit ha l'8,8% circa e Capitalia il 9,6%). L'ipotesi più accreditata è che sia ceduta una delle due partecipazioni.
Vincent Bollorè rappresentante dei soci stranieri di Mediobanca ha detto di essere favorevole al takeover di Unicredit su Capitalia a patto che non metta a rischio gli equilibri trovati nell'azionariato e nella governance di piazzetta Cuccia.
"La cosa importante è che non ci sia un azionista dominante", ha dichiarato ieri in una intervista pubblicata da Il Corriere della Sera.
Per le 18 di oggi pomeriggio è stata convocata una conferenza stampa a Roma di Profumo e Geronzi alla quale sarà anche possibile collegarsi in conference call.