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Unicredito sottoperforma il mercato, ma non preoccupa causa dai soci di Hvb
26/06/2007
La causa dei soci Hvb pesa sui corsi di Unicredit in Borsa. Complice anche l'intonazione negativa del mercato (-0,66% l'S&P/Mib) l'azione cede l'1,20% a quota 6,66 euro, anche se l'Ad di Unicredit Banca, Roberto Nicastro, all'agenzia Radiocor si è detto molto soddisfatto dell'andamento avuto nel primo semestre. La divisione retail del gruppo Unicredit "può vantare 80 mila clienti netti in più rispetto allo scorso anno".
Il manager non ha parlato di obiettivi, ma ha sottolineato che "i risultati acquisiti dall'istituto sono già superiori a quelli dell'intero 2006". Dietro tale successo, ha aggiunto, c'è Trasloco Facile, servizio che favorisce l'ingresso di nuovi clienti nell'istituto, che si assume spese e oneri burocratici del trasferimento dei conti da altre banche.
Intanto però alcuni azionisti di minoranza di Hvb (8 fondi Usa-Uk detentori dell'1,5% della controllata tedesca di Unicredit) hanno fatto causa alla banca, con una richiesta danni pari a 17,3 miliardi di euro. La motivazione risiede nel prezzo ritenuto troppo basso a cui Unicredito ha rilevato Bank of Austria da Hvb due anni fa.
"Questa motivazione ci sembra costituire l'appiglio legale scelto per ottenere condizioni più favorevoli per lo squeeze-out di Hvb, basato su prezzi già avvallati dal tribunale competente di Monaco", spiega un analista che su Unicredit ha un giudizio di outperform (sovraperformerà il mercato) e un target a 8,15 euro. "Se questo fosse il caso, il rischio per Unicredito ci sembra basso o con un impatto negativo marginale nel peggior degli scenari".
Ricordiamo che il trasferimento della quota di BA-CA a Unicredito è stato approvato lo scorso 9 gennaio per 12,5 miliardi di euro o 109,81 euro per azione. "Siamo fiduciosi e vediamo una soluzione positiva per Unicredito", afferma Manuela Meroni di Caboto (add con un prezzo obiettivo a 8,5 euro), "considerando che il prezzo è pressoché in linea con la media dei 12 mesi precedenti, inoltre i prezzi di mercato del titolo Hvb non hanno sofferto dopo che il deal è stato approvato".
Allo stesso tempo, prosegue l'esperta di Caboto, "dal momento che Unicredito detiene approssimativamente il 95% di Hvb, il vantaggio per piazza Cordusio nel sottovalutare la quota di Hvb in BA-Ca non può che essere largo". Tuttavia, in assenza di maggiori dettagli, che permettano di capire la fondatezza o meno delle pretese avanzate dai fondi azionisti di Hvb, e di commenti da parte di Unicredito, "l'incertezza in merito alla questione potrebbe pesare negativamente sulle quotazioni del titolo", avverte Elena Perini di RasBank (buy e target a 8,5 euro).
Francesca Gerosa
26/06/2007
La causa dei soci Hvb pesa sui corsi di Unicredit in Borsa. Complice anche l'intonazione negativa del mercato (-0,66% l'S&P/Mib) l'azione cede l'1,20% a quota 6,66 euro, anche se l'Ad di Unicredit Banca, Roberto Nicastro, all'agenzia Radiocor si è detto molto soddisfatto dell'andamento avuto nel primo semestre. La divisione retail del gruppo Unicredit "può vantare 80 mila clienti netti in più rispetto allo scorso anno".
Il manager non ha parlato di obiettivi, ma ha sottolineato che "i risultati acquisiti dall'istituto sono già superiori a quelli dell'intero 2006". Dietro tale successo, ha aggiunto, c'è Trasloco Facile, servizio che favorisce l'ingresso di nuovi clienti nell'istituto, che si assume spese e oneri burocratici del trasferimento dei conti da altre banche.
Intanto però alcuni azionisti di minoranza di Hvb (8 fondi Usa-Uk detentori dell'1,5% della controllata tedesca di Unicredit) hanno fatto causa alla banca, con una richiesta danni pari a 17,3 miliardi di euro. La motivazione risiede nel prezzo ritenuto troppo basso a cui Unicredito ha rilevato Bank of Austria da Hvb due anni fa.
"Questa motivazione ci sembra costituire l'appiglio legale scelto per ottenere condizioni più favorevoli per lo squeeze-out di Hvb, basato su prezzi già avvallati dal tribunale competente di Monaco", spiega un analista che su Unicredit ha un giudizio di outperform (sovraperformerà il mercato) e un target a 8,15 euro. "Se questo fosse il caso, il rischio per Unicredito ci sembra basso o con un impatto negativo marginale nel peggior degli scenari".
Ricordiamo che il trasferimento della quota di BA-CA a Unicredito è stato approvato lo scorso 9 gennaio per 12,5 miliardi di euro o 109,81 euro per azione. "Siamo fiduciosi e vediamo una soluzione positiva per Unicredito", afferma Manuela Meroni di Caboto (add con un prezzo obiettivo a 8,5 euro), "considerando che il prezzo è pressoché in linea con la media dei 12 mesi precedenti, inoltre i prezzi di mercato del titolo Hvb non hanno sofferto dopo che il deal è stato approvato".
Allo stesso tempo, prosegue l'esperta di Caboto, "dal momento che Unicredito detiene approssimativamente il 95% di Hvb, il vantaggio per piazza Cordusio nel sottovalutare la quota di Hvb in BA-Ca non può che essere largo". Tuttavia, in assenza di maggiori dettagli, che permettano di capire la fondatezza o meno delle pretese avanzate dai fondi azionisti di Hvb, e di commenti da parte di Unicredito, "l'incertezza in merito alla questione potrebbe pesare negativamente sulle quotazioni del titolo", avverte Elena Perini di RasBank (buy e target a 8,5 euro).
Francesca Gerosa