Indignarsi è sacrosanto; ho letto una dichiarazione di Feltri, che forse voleva essere una battuta, per la quale meriterebbe una punizione corporale.
Ma poi... torniamo indietro ad un problema mai risolto: mentre la destra e i grillini (quando sono di destra) straparlano di impossibili "blocchi navali" o dànno le colpe all'Europa, la sinistra si limita a indignarsi e a dire che dovremmo salvare e accogliere tutti, senza occuparsi di quello che avviene dopo il salvataggio.
Il fatto che possa esistere non solo una gestione dell'emergenza, bensì una strategia che
- parta dall'idea, ad esempio, che qui inizia a mancare la mano d'opera e che nei prossimi anni sarà molto peggio,
- prenda atto che gli italiani non hanno fatto e non fanno abbastanza figli (a proposito: è da trent'anni che sento parlare di "quoziente familiare" per l'IRPEF, che forse aiuterebbe, ma non se ne fa mai niente: si vede che spendere soldi pubblici per prepensionare la gente o per i monopattini elettrici, o per le truffe del 110%, porta più voti che stimolare la natalità),
- abbia una visione dell'Italia del futuro, che non necessariamente deve essere un paese di vecchi di merda parassiti e rincoglioniti come sarò io tra 5, 4, 3, 2, 1...
- stabilisca, e soprattutto faccia rispettare, criteri di accesso coerenti con una visione sostenibile.
Questa mancanza di visione fa sì che si vedano extracomunitari accolti, sfamati e lasciati liberi di bighellonare, cosa che fa inqazzare (e talvolta spaventa) i cittadini, escluso "quelli della ZTL" e "quelli di Capalbio" che, per ragioni puramente casuali, non hanno centri di accoglienza vicino a casa loro.
Schlein ce l'ha questa visione?