Borsa Milano -2%, petrolio in recupero. Ritorna l'incubo Grecia
WSI | Pubblicato il 09 dicembre 2014| Ora 15:12
Spread oltre +8%, supera quota 133 punti base. Euro vicino a $1,24. Banche sui minimi intraday: BP -3,11%, Unicredit -2,48%, Ubi -3,11%.
MILANO (WSI) - Il trend dei prezzi del petrolio continua a condizionare il trend dei mercati azionari di tutto il mondo. Ma oggi sono i timori sul futuro dell'Eurozona, e in particolare della Grecia, ad affossare Piazza Affari. La Borsa di Atene registra il tonfo peggiore dal crash dei mercati azionari globali del 1987, e la sua performance ricorda al mondo che la questione greca è ben lontana dall'essere risolta, così come sono ben lungi dall'essere risolti i problemi dell'Eurozona. Ftse Mib accelera al ribasso, cede fino a -2% a 19.550 circa.
Tensioni sul mercato dei titoli di stato, spread Italia-Germania +8% circa, supera 133 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali che tornano al 2%. I timori sul futuro dell'Eurozona zavorrano le banche. Sul Ftse Mib, dopo aver segnato un +4,38% teorico, congelata al rialzo, nei primi minuti di contrattazioni, Mps vira in rosso con -0,93%. Sul settore pesano possibili richieste di nuovi accantonamenti da parte della Bce. Peggio per Bper -2,76%, BPM -2,35%, BP -3,11%, Intesa -1,10%, Unicredit -2,48%, Ubi -3,11%.
Rimangono sul Ftse Mib sotto i riflettori gli energetici. Eni (-1,34%), Tenaris (-1,27%) e Saipem (+0,27%), a frenare gli acquisti il taglio del 20% degli investimenti 2015 deciso dall'Americana Conoco. Tra altri titoli, Azimut -2,54%, Finmeccanica -3,3%, FCA -1,82%, Stm -2,15%, Prysmian -3,16%, Mediaset -2% circa.
Dopo aver testato i minimi in oltre cinque anni, sia le quotazioni del contratto Brent che quelle dei futures scambiati a New York recuperano terreno. Futures +0,78% a $63,54, Brent +0,47% a $66,50.
Il Brent era sceso fino a 65,50 dollari al barile, valore minimo da settembre 2009, mentre il benchmark Usa WTI era scivolato fino a 62,53 dollari al barile, ai minimi da luglio 2009. Balzo anche dell'oro, +0,91% a $1.205,80.
Vendite anche sull'azionario asiatico, che ha scontato sia il calo di Wall Street, il peggiore in quasi sette settimane, che l'apprezzamento dello yen - che ha pesato sui titoli delle società esportatrici del Giappone. Chiusura negativa per l'indice Nikkei-225, dopo aver toccato ieri il suo massimo da 7 anni. Calo -0,68% a 17.813 punti.
In ambito valutario, l’euro +0,64% a $1,2396 Il biglietto verde scende sullo yen, a 119,48 (-1%); Euro/yen -0,34% a JPY 148,14. (Lna-DaC)
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