il bipensiero...
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Il bipensiero funziona così: un individuo riceve un messaggio non vero. Sa che non è vero, ma al contempo sa, pensa e dice che è vero. Un esempio nel libro: il Grande Fratello dice che si è in guerra con l'Eurasia. Durante un comizio ufficiale, si dice che si è in guerra con l'Estasia. Chi è riuscito a sviluppare il bipensiero da quel momento in poi sa di essere in guerra con l'Estasia.
Il bipensiero è un po' un dono, proprio come la fede per i cristiani. Lo si può allenare, ma per chi non ci nasce, serve un fortissimo indottrinamento, che nel caso del protagonista Winston passa attraverso diversi gradi di tortura.
Chi non ha il bipensiero soffre due volte. Intanto se la vive male: attorno a lui si parla della guerra all'Estasia mentre fino a poche ore prima di parlava della guerra all'Eurasia, e sembra che nessuno si scomponga. Stare in una situazione del genere senza bipensiero ti fa uscire pazzo. Inoltre ti senti sempre perseguitato dalla collettività e dal potere - che sono una cosa sola, come nell'alveare le api sterili e la regina - e alla fine lo sei"
l'elite...
Un altro dettaglio è fondamentale per capire
1984 e per trovare una spiegazione almeno parziale alla società di oggi. A comandare è un gruppo ristretto. I veri detentori del bipensiero sono pochi. E' così anche nella società di oggi: in Italia, per fare un esempio blando, a credere alle frasi dei politici sono in pochi. Si tratta di coloro che vivono delle frasi dei politici, cioè altri politici, i giornalisti, gli appartenenti alle lobby e alle cerchie privilegiate, i raccomandati e tutti coloro che hanno un tornaconto dalla classe dirigente.
Le ideologie hanno esasperato questa dinamica, spingendoti a "tifare" per una qualche idea, che sia il socialismo, il fascismo o qualsiasi altro credo anche non politico. Coloro che pensano diversamente sono una maggioranza silenziosa: e perciò, come capita a tutte le persone miti che hanno buone idee ma non sanno o non vogliono imporle agli altri, questa maggioranza subisce la comunicazione della minoranza. Perciò, subendo la comunicazione, è tenuta a subire anche le idee. Un po' come il padovano che ti taglia la strada col SUV alle rotonde e ti dice che è colpa tua: ha la macchina più grande, ha la voce più grossa, tu stai zitto e alla fine, nella dinamica della giungla umana, ha ragione lui. Così i pochi hanno idee assurde, ma le sanno imporre, e chi le subisce asseconda il potere. Se prova a spiegarsi in maniera adulta subisce la fiumana della maggioranza silenziosa, che teme l'espressione libera perché teme ripercussioni del potere su di sé. Se prova a fare la voce grossa, confligge col più forte e perde. Se prova a fare la voce debole, confluisce nei miti della maggioranza silenziosa, che preferiscono non aver problemi