Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. . Dovresti aggiornarlo oppure usarne uno alternativo, moderno e sicuro.
Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 3
Intesa Sanpaolo ha rimborsato integralmente i 36 miliardi di euro ottenuti dalla Banca Centrale Europea tramite le operazioni Ltro al culmine della crisi del debito dell'Eurozona. Lo hanno riferito alla Dow Jones Newswires fonti informate delle strategie della banca italiana.
Intesa Sanpaolo ha in particolare rimborsato circa 15 miliardi di euro di prestiti entro la metà dello scorso novembre e da allora ha provveduto al rimborso dei rimanenti 21 miliardi di prestiti, che nel complesso non sarebbero andati in scadenza prima della fine dell'anno.
La banca italiana ha ottenuto i prestiti tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 nell'ambito del programma di emergenza varato dalla Bce per prevenire il crollo delle banche a causa della mancanza di finanziamenti generata dal nervosismo degli investitori e dal ritiro dei depositi da parte della clientela. Il programma ha offerto agli istituti quantità sostanzialmente illimitate di prestiti triennali al tasso di interesse base della Bce.
Il programma ha visto oltre 800 banche ottenere prestiti, noti come long-term refinancing operation, per un valore complessivo di 1.000 miliardi di euro, di cui sono stati rimborsati 500 miliardi secondo i dati della Bce. Intesa Sanpaolo è stata una delle singole banche ad aver maggiormente beneficiato dei prestiti del programma.
I vertici hanno sottolineato, al momento della richiesta inviata alla Bce, che la banca non era a corto di finanziamenti, ma che aveva senso ottenere fondi ad un tasso come quello garantito dall'Eurotower. Come molte altre banche, Intesa ha utilizzato i prestiti per acquistare titoli di Stato ad alto rendimento e per riacquistare obbligazioni proprie registrando così buoni profitti.
La decisione di rimborsare integralmente i fondi in anticipo rispetto alla scadenza è solo l'ultimo segnale della lenta guarigione del sistema bancario europeo. Ulteriore esempio è rappresentato dalle recenti decisioni di diversi istituti europei, che hanno preso provvedimenti per rafforzare le proprie finanze tramite l'emissione di azioni e l'accelerazione impressa alla vendita di asset non strategici.
Il rapido rimborso dei prestiti da parte di Intesa Sanpaolo sembra inoltre essere un tentativo del nuovo amministratore delegato Carlo Messina di mostrare la forza finanziaria della banca in un momento in cui alcuni investitori esprimono timori per la vulnerabilità del sistema bancario italiano agli elevati livelli di crediti in sofferenza. Messina, già direttore finanziario della banca, è stato nominato amministratore delegato lo scorso settembre dopo le dimissioni di Enrico Cucchiani che hanno, tra l'altro, causato nervosismo sul mercato.
Intesa Sanpaolo, secondo una delle fonti, ha sostituito i prestiti triennali della Bce con una combinazione di nuovi finanziamenti raccolti sul mercato, di depositi e di ulteriori prestiti di breve termine della stessa Eurotower con scadenza pari o inferiore a un mese.
Il rimborso delle Ltro da parte di Intesa Sanpaolo è in netto contrasto con la situazione della sua principale concorrente italiana, Unicredit, che detiene ancora circa 21 miliardi di fondi Ltro, ha rivelato una fonte informata dei fatti, aggiungendo che il management di Piazza Cordusio ritiene abbia una logica commerciale tenersi stretti prestiti convenienti, in particolare perché il mercato non vede in modo negativo tale situazione. Secondo i dati della Banca d'Italia al 6 novembre scorso, le banche italiane detengono 215 miliardi di prestiti Ltro. Così volevamo uscire dalla crisi? Non un centesimo di quei soldi è finito all'economia reale...