Eni...Dogs and Horses, for pussy's lovers only - Cap. 3

mi chiede una mamma di compagna di greg...lavora nel privato..."se mi scade durante l'orario di lavoro che faccio?"

qlc1 mi sa rispondere?

ci vuole la normativa
 
mi chiede una mamma di compagna di greg...lavora nel privato..."se mi scade durante l'orario di lavoro che faccio?"

qlc1 mi sa rispondere?

ci vuole la normativa
Il Ministero infatti chiarisce che la verifica dei certificati avviene quotidianamente “prima dell’accesso del personale interessato nella sede ove presta servizio”. Dunque all’ingresso, ma non durante la giornata lavorativa. Pertanto, se al momento dell’ingresso la certificazione è valida il lavoratore potrà continuare nello svolgimento sino al termine della giornata lavorativa.
 
Vedi l'allegato 621977
ammanettata a scuola e arrestata per nn aver indossato una mascherina

bravo a condividerlo :accordo:
stiamo assistendo quotidianamente ad un abominio seriale
a mio giudizio ancora più infame degli innumerevoli già purtroppo compiuti nella storia umana passata.
Il Vaccinazismo è il peggiore abominio della storia, perché è travestito a livello planetario, da premurosa democrazia filantropica,
mentre invece orridamente oltraggia per avidità insaziabile, ogni giorno la Libertà e la Salute di miliardi di persone, anche quella dei bambini,
oltre che l'intelligenza di ogni essere umano che ne è consapevole, provando empatia per chiunque sia vittima di tali intollerabili vessazioni

la notizia che segue si commenta da sola

infine, quanto scritto e detto nel video che allego dal prof. Francesco Lamendola,
è semplicemente la pura verità, purtroppo per il genere umano, su COSA sta accadendo a livello planetario, soprattutto dal 2020
e reitero il concetto che il tempo sarà maestro inesorabile, per rendere consapevole di questo abominio, chicchessia.

lug2021

Stiamo assistendo a un attacco senza precedenti, di virulenza inaudita, contro la struttura logica del discorso.
Mai si era vista una cosa simile: mai, neppure nelle epoche più oscure e barbariche della storia. Anche in mezzo alle invasioni, alle distruzioni, al crollo degli imperi, alla deportazione dei popoli vinti, mai si era verificato un attacco concentrico, organizzato, capillare, inesorabile contro ogni struttura di senso del parlare e del ragionare.
Perfino mentre i vandali incendiavano le città e gli unni spianavano sotto gli zoccoli dei loro cavalli ogni traccia del vivere civile, gli scrittori seguitavano a scrivere, i filosofi a pensare, i sacerdoti a celebrare, i monaci a pregare, gli sposi a mettere al mondo dei figli. La ragione naturale era ridotta al silenzio, non oscurata; zittita, non distrutta.
Oggi però l’attacco non viene portato contro le cose o le persone, ma contro il pensiero razionale e contro i suoi stessi fondamenti, cioè contro la logica. Le case restano in piedi e le città anche, per quanto sempre più solitarie e impoverite; ma qualcosa nella facoltà razionale della gente si è incrinato e forse si è spezzato per sempre.
Oggi è impossibile fare un discorso razionale su qualunque tema fondamentale della vita sociale, perché al posto della razionalità si è imposto il sentimento della paura, e quando la gente è spaventata non ci sono più argomenti razionali che tengano.
È inutile far notare che, secondo la comune definizione dei manuali scientifici, quella in corso non è una pandemia, ma una semplice epidemia d’influenza, come ce ne sono ogni anno (e quest’anno, infatti, nessuno parla più d’influenza: pare che esista solo il Covid-19).
Inutile far notare che la mascherina sul viso, specialmente nei luoghi aperti, non ha alcun significato, semmai a lungo andare provoca gravi danni alla salute.
Inutile far osservare che il numero totale dei decessi, nello scorso anno, è in linea con la mortalità degli anni immediatamente precedenti, a conferma del fatto che questa è una pandemia inesistente.
Inutile evidenziare l’assurdità di proibire la frequenza alla santa Messa, ma non l‘accesso ai centri commerciali e ai supermercati; e l’immotivato e gravissimo danno economico provocato ad albergatori, ristoratori e baristi con la chiusura dei rispettivi locali o con le restrizioni illogiche, come la chiusura alle sei di sera, ma non a mezzogiorno.
Inutile sottolineare la pazzia dei banchi scolastici a rotelle e l’inutile precauzione della didattica a distanza, quando è noto che nessun bambino è morto di Covid-19, anzi quasi nessuno ne è stato seriamente contagiato.
Inutile dire che i tamponi servono solo a compilare false statistiche, dato che risultano inattendibili nell’ottanta o anche al novanta per cento dei casi, e quindi segnalano una quantità impressionante di falsi positivi.
Inutile dire che non ha senso consigliare la mascherina anche in casa, anche di notte, quando non si è a contatto con persone estranee.
Inutile chiedere come mai vengano registrati come morti per il Covid-19 una quantità di decessi ascrivibili a ben altre patologie, alle quali, da ultimo, si è aggiunto anche il Covid, così come negli anni scorsi l’influenza o la polmonite ”normali” segnavano la fine per un anziano dal quadro clinico seriamente compromesso, e nessuno però si sognava di scrivere sul certificato di morte che era deceduto per l’influenza, quando i medici sapevano bene che era deceduto di tumore, d’infarto o di diabete.
Inutile far notare che un vaccino non può essere fabbricato e messo sul mercato nel giro di qualche mese, quando si sa che occorrono da cinque a dieci anni per verificarne le reazioni avverse.
E ancor più inutile osservare che qualunque virus muta nel corso di qualche settimana o qualche mese, e perciò non esiste vaccino che possa immunizzare da un virus che non è più quello dello scorso anno (e che comunque non è mai stato isolato).
Inutile parlare del fatto che i vaccini sono prodotti con linee cellulari di feti aborti e che Bergoglio e tutti i vescovi che incitano la gente a vaccinarsi, oltre a esorbitare dai limiti della loro funzione spirituale, stanno incitando a rendersi complici del peccato più grave che ci sia al mondo, la soppressione volontaria di nascituri, concepiti per denaro, al solo scopo di fornire materiale organico da utilizzare per conto delle multinazionali farmaceutiche.
Inutile far notare quante persone muoiono o subiscono gravi danni dopo l’assunzione del vaccino; e quante sono morte perché, affette da altre patologie, hanno visto ritardate le cure a causa della precedenza assoluta data ai pazienti affetti dal Covid, con interi ospedali destinati unicamente ad essi, e coi reparti e le sale di terapie intensiva semivuoti, ma che i mass-media si ostinano a descrivere come strapieni e sull’orlo del collasso.
Inutile, infine, domandare chi abbia deciso che il bene della salute oltrepassa qualsiasi altro, a cominciare dal sacrificio delle libertà costituzionali più elementari; e con quale diritto dei semplici decreti della presidenza del Consiglio si siano sovrapposti, cancellandole, alle leggi ordinarie;
e perché il parlamento, in oltre un anno dall’inizio di questa situazione, non abbia mosso un dito né manifestato minimamente l’intenzione di sanare una simile contraddizione, legiferando in materia di emergenza sanitaria e stabilendo le priorità cui un governo si deve attenere, nel rispetto della Costituzione e delle libertà fondamentali del cittadino.
Tutto perfettamente inutile, perché nessun argomento razionale fa presa sulla stragrande maggioranza della gente. Il minimo che possa capitare a chi pone simili questioni è di sentirsi chiedere, ironicamente e con malcelato disprezzo, se sia un medico, o un virologo, per permettersi di dire ciò che dice: come se per usare il cervello e fare due più due, e avere il diritto di esprimere la propria opinione, fosse necessario possedere una laurea in medicina, in biologia o in chimica organica.
E tuttavia a ben guardare non è solo sulla questione del Covid e della cosiddetta emergenza sanitaria e non è solo da un anno a questa parte che si assiste ad un crollo verticale del pensiero logico e all’imporsi di uno strapotere delle emozioni e dei sentimenti quali nuovi elementi decisivi per giudicare la realtà e prendere le decisioni. È da molto tempo, da anni, da decenni, che la struttura logica del discorso è stata mandata in pensione, e a farla da padrone è un discorso emotivo, soggettivo, irrazionale, logica conseguenza della distruzione deliberata e sistematica del concetto di verità in filosofia.
Se non c’è più la verità, perché ciascuno è il soggetto della propria verità (Cartesio), non c’è più una cosa in sé da conoscere, ma solo una serie di fenomeni (Kant); e se non c’è la cosa in sé, non c’è più l’essere, ma solo l’apparire; non c’è più Dio, ma solo il mondo degli uomini; non ci sono più il bello e il bene, perché esse, verum, bonum et pulchrum convertuntur.
Non c’è più vera scienza, perché scienza è l’indagine sulla natura diretta al fine razionale di conoscerla sempre meglio, non per violentarla e sovvertirla, violentando e sovvertendo la stessa umanità dell’uomo.
Non c‘è più arte, né poesia, né musica, perché arte, poesia, musica, sono ricerca del bello mediante la composizione armoniosa, logica e razionale di linee, colori, immagini e accordi.
Non c’è più religione, perché la religione si basa sulla relazione personale con Dio che scaturisce dalla ragione naturale e dalla Rivelazione, che non contraddice la ragione, ma la completa e la supera; e naturalmente non c’è più filosofia, perché il cuore della filosofia è il pensiero dell’essere, dunque la metafisica, mentre ora i cosiddetti filosofi altro non fanno che rovistare fra le ceneri spente del pensiero moderno che si è autocensurato ed auto-castrato, eliminando la metafisica e limitandosi al fenomeno. Rovistare e chiacchierare, rovistare e vaneggiare, rovistare e costruire castelli in aria, del tutto slegati dal mondo della realtà.
La situazione odierna è questa. Nessuno si prende la responsabilità di prendere le decisioni logiche e di buon senso, quelle che tornerebbero a vantaggio (un vantaggio reale e concreto, non un fumoso principio ideologico) del maggior numero possibile di persone. Al contrario, a costo di negare la logica e il buon senso, tutti si regolano secondo il codice, scritto e non scritto, del Pensiero Unico. Nel quale la tutela della salute è un valore assoluto (anche se non si sa chi, quando e come lo abbia stabilito), di fronte al quale tutti gli altri diritti si devono inginocchiare e scomparire.
È il trionfo dei moralisti da strapazzo e dei tecnici che prendono decisioni irresponsabili, senza contraddittorio, né dover mai rendere conto del loro operato: come la case farmaceutiche che per legge non rispondono dei danni provocati dai vaccini.
È il trionfo dei burocrati, degli stupidi e dei troppo furbi.
La crisi senza precedenti che stiamo vivendo, il piano malvagio che una élite criminale di oligarchi sta portando avanti a tappe forzate, l’acquiescenza e l’arrendevolezza delle masse di fronte a una evidente manipolazione dei fatti e ad una narrazione palesemente fraudolenta, volta a sottomettere le menti prima ancora che le attività economiche, o imporre i protocolli sanitari, mostra con tragica evidenza dove ci hanno condotti alcuni secoli di progressivo allontanamento dalla verità nella sfera filosofica, e da Dio in quella religiosa. E che qui prima o poi saremmo giunti era cosa assolutamente scontata e prevedibile, viste le premesse della cosiddetta civiltà moderna, in effetti la prima anti-civiltà della storia: la prima che è sorta ponendo a suo fondamento l’oblio della verità e il rifiuto di Dio.
Queste due idee fondamentali non sono state dichiarate apertamente sin dall’inizio: quando la modernità si è affacciata alla ribalta, nel tardo Medioevo, quasi nessuno osava proclamare apertamente simili obiettivi.
Nondimeno essi sono stati realizzati, un poco alla volta, senza fretta e con grande abilità: facendo digerire il nuovo orientamento in piccole dosi, si è raggiunto lo scopo di familiarizzare con quelle idee le classi dirigenti e il ceto intellettuale; per le masse, la cosa si è svolta in maniera automatica, perché le masse vanno sempre dietro a quelli che vede come le sue guide naturali, anche se in questo caso gli obiettivi finali sono così innaturali e contrari sia alla ragione, sia alla fede, che ci è voluto molto più tempo di quanto le élite avessero preventivato.
Perché la chiave di lettura della modernità è questa: essa nasce come un progetto organico e unitario fin dall’inizio, un progetto concepito da una minuscola minoranza d’individui detentori del potere finanziario e di quello culturale, mentre il potere politico è stato assoggettato anch’esso in maniera graduale, senza quasi che se ne rendesse conto.
Il fondo del progetto della modernità non è di natura economico-finanziaria, né politica o culturale, bensì religiosa. La molla, il motore che l’ha messa in movimento, che ne ha oliato i meccanismi, che ha riparato i guasti e gl’inconvenienti, che ha investito fiumi di denaro per realizzare gli obiettivi di natura economica e politica, risiede in un antichissimo odio anticristico, coltivato nell’ombra per secoli e secoli.
Ora, tutto quello che sta accadendo, la rapidità con cui sta accadendo, la mancanza di una risposta efficace da parte delle persone, è, secondo la nostra analisi, il risultato diretto dell’oblio della verità sul piano filosofico, e del rifiuto del vero Dio sul piano religioso.
Da quando la filosofia moderna ha dichiarato che la verità non esiste, o non è raggiungibile, e da quando la cultura moderna ha dichiarato che Dio non esiste, o non è conoscibile, né s’interessa al destino degli uomini, si sono create le premesse per giungere al punto cui stiamo arrivando: l’inferno sulla terra.
Perché un mondo senza verità e senza Dio è essenzialmente un mondo anti-umano, un mondo cioè nel quale gli uomini non trovano alcun vero bene, ma solo una serie di mali più o meno gravi, sia sul piano materiale che su quello spirituale.


 
Ultima modifica:
Il Ministero infatti chiarisce che la verifica dei certificati avviene quotidianamente “prima dell’accesso del personale interessato nella sede ove presta servizio”. Dunque all’ingresso, ma non durante la giornata lavorativa. Pertanto, se al momento dell’ingresso la certificazione è valida il lavoratore potrà continuare nello svolgimento sino al termine della giornata lavorativa.
mi puoi mettere il riferimento normativo art, comma...
lavora da mondo convenienza è ha una responsabile del tipo "figlia di m..."
 
mi puoi mettere il riferimento normativo art, comma...
lavora da mondo convenienza è ha una responsabile del tipo "figlia di m..."
Questo può succedere ad esempio se il lavoratore ha effettuato un tampone negativo che ha una validità di 48 ore.
Si potrebbero creare dal 15 ottobre 2021 con l’entrata in vigore del DL 127/2021 una situazione di grave disagio per le attività economiche, con il loro rallentamento e nei casi più gravi con l’interruzione di servizi anche essenziali

La risposta al quesito arriva dagli art. 1 e 3 del DL 127/2021 che prevedono sia per il settore privato che pubblico l’obbligo del Green Pass ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro.

_ e’ il momento dell’accesso al luogo di lavoro quello in cui la verifica della validità del green pass deve essere effettuata dal datore di lavoro
_ non assume alcun rilievo la scadenza del green pass durante la giornata lavorativa
 
io son stato ad una fiera che durava due gg e il secondo gg sono entrato mezzora prima che scadesse il gp.
mi hanno fatto entrare e nessuno e' venuto poi a prendermi.
non so se dal 15 le cose cambiano.
 
Questo può succedere ad esempio se il lavoratore ha effettuato un tampone negativo che ha una validità di 48 ore.
Si potrebbero creare dal 15 ottobre 2021 con l’entrata in vigore del DL 127/2021 una situazione di grave disagio per le attività economiche, con il loro rallentamento e nei casi più gravi con l’interruzione di servizi anche essenziali

La risposta al quesito arriva dagli art. 1 e 3 del DL 127/2021 che prevedono sia per il settore privato che pubblico l’obbligo del Green Pass ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro.

_ e’ il momento dell’accesso al luogo di lavoro quello in cui la verifica della validità del green pass deve essere effettuata dal datore di lavoro
_ non assume alcun rilievo la scadenza del green pass durante la giornata lavorativa
il problema è che questa è una interpretazione
è vero che dicono "per l'ingresso sul posto di lavoro"
ma poi anche
"I datori di lavoro di cui al comma 4, primo periodo,
definiscono, entro il 15 ottobre 2021, le modalita' operative per
l'organizzazione delle verifiche di cui al comma 4, anche a campione,
prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano
effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro
"

è quel prioritariamente se possibile che lascia margini di sospetto

questa testina di c.zzo le ha detto che se la trova col gp scaduto la butta fuori

volevo sapere se normativamente c'era una parola chiara e inattaccabile
 
il punto è se il gov ha lasciato un margine interpretativo in cui le teste di c.zzo represse possano dare il meglio di se
 
il problema è che questa è una interpretazione
è vero che dicono "per l'ingresso sul posto di lavoro"
ma poi anche
"I datori di lavoro di cui al comma 4, primo periodo,
definiscono, entro il 15 ottobre 2021, le modalita' operative per
l'organizzazione delle verifiche di cui al comma 4, anche a campione,
prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano
effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di lavoro
"

è quel prioritariamente se possibile che lascia margini di sospetto

questa testina di c.zzo le ha detto che se la trova col gp scaduto la butta fuori

volevo sapere se normativamente c'era una parola chiara e inattaccabile
ho trovato solo questo che però non so se risolve il tuo quesito
Si precisa comunque che “La sospensione del rapporto di lavoro non è qualificabile come sanzione disciplinare” mentre si danno indicazioni sula tempistica dei controlli, che devono avvenire soltanto all’ingresso sul posto di lavoro.
Pertanto risulta incontestabile che il green pass che scade dopo l’ingresso a scuola e durante l’orario di servizio non prevede né allontanamento dalla scuola né tantomeno sanzioni.
Questo il testo della FAQ n. 1 della sezione 2: “Alla luce delle disposizioni richiamate, si rileva che le operazioni di verifica delle certificazioni verdi COVID-19 devono essere svolte prima dell’accesso del personale nella sede ove presta il servizio, e non devono essere ripetute nel corso dello svolgimento dello stesso. Dunque, nel caso in cui, al momento dell’accesso in sede, la certificazione risulti “valida”, il dipendente potrà accedere regolarmente e svolgere la propria attività fino al termine della giornata lavorativa.”
E’ quindi chiaro che eventuali controlli durante l’orario di servizio e successive sanzioni risultano del tutto illegittimi.
 

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