Analisi Intermarket era il 62%..e tre x rim....

Il Sole 24 Ore Radiocor) - Parigi, 03 dic - Il presidente
della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha detto
che l'economia "trimestre dopo trimestre, va un po' meglio"
di quanto previsto inizialmente. "Abbiamo constatato nelle
nostre revisioni che l'economia si sta comportando
leggermente meglio di quanto era stato originariamente
previsto", ha detto Trichet in una conferenza stampa presso
l'American Press Club di Parigi. "E' la nostra conclusione,
come Bce, ma e' anche la conclusione di tutti gli osservatori
internazionali", ha sostenuto. "Non sto dicendo che bisogna
abbassare la guardia: le cose sono molto difficili e noi
dobbiamo fare di tutto per garantire che la crescita si
consolidi, che sia sostenibile e che crei posti di lavoro",
ha insistito il presidente della Bce. Per il 2010, la Bce ha
rivisto ieri le sue previsioni di crescita nella zona euro,
in leggero rialzo all'1,7% contro l'1,6% stimato finora. Nel
2012, si prevede una crescita del 1,7%, secondo una prima
stima, mentre sono rimaste inalterate le previsioni per il
2011 con una crescita all'1,4%.
 
"US official says US would be ready to back larger European financial stability fund via increased IMF commitments." In other words, America, and its oh so rich middle class, is about to bail out Europe again. EURUSD surges on the news, as does ES. Elsewhere, Ireland's new dictator, Olli Rehn, adds that he is "attracted' by Eurobond ideas; sees no initiative soon.

I rendimenti europei sono troppo atttrattivi per gli Yankees..comprano euro e bonds insieme.

ma rischiano

siamo alle solite così l'euro non di indebolisce e poi fra un po' ricomincia la giostra dei Piigs :wall:. E questi li si lascia speculare in su e in giù.
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Francoforte, 03 dic - La
crescita tedesca ammontera' al 2,0% del Pil nel 2011 e
all'1,5% nel 2012. Lo stima la Bundesbank, sulla scia di un
balzo eccezionale atteso per quest'anno dal Pil al 3,6%
 
Spagna chiama Italia


La Spagna si sta preparando alla tempesta economica del 2011. Un terzo delle lotterie nazionali (Loterias y Apuestas del Estado) verrà venduto ai privati insieme al 49% degli aeroporti statali. Zapatero taglierà inoltre il sussidio di disoccupazione a chi lo riceve dopo due anni. La Spagna ha 150 miliardi di euro di titoli in scadenza nel 2011 e la previsione di emissione di nuovi titoli per 45 miliardi, ridotti a 30 dopo la manovra. L'Italia ha 240 miliardi di euro di titoli da coprire nel 2011 e circa il doppio del debito pubblico della Spagna. Cosa metterà sul mercato Tremorti o, come è più probabile, il suo successore? Il Colosseo, la fontana di Trevi, la torre di Pisa? Le proprietà di Berlusconi? Consegnerà ai francesi la Liguria di Ponente e la Valle d'Aosta come fece Vittorio Emanuele II con Nizza e Savoia? Cosa ci è rimasto da mettere sul mercato oltre ai debiti?
 
spagna chiama italia


la spagna si sta preparando alla tempesta economica del 2011. Un terzo delle lotterie nazionali (loterias y apuestas del estado) verrà venduto ai privati insieme al 49% degli aeroporti statali. Zapatero taglierà inoltre il sussidio di disoccupazione a chi lo riceve dopo due anni. la spagna ha 150 miliardi di euro di titoli in scadenza nel 2011 e la previsione di emissione di nuovi titoli per 45 miliardi, ridotti a 30 dopo la manovra. l'italia ha 240 miliardi di euro di titoli da coprire nel 2011 e circa il doppio del debito pubblico della spagna. Cosa metterà sul mercato tremorti o, come è più probabile, il suo successore? Il colosseo, la fontana di trevi, la torre di pisa? Le proprietà di berlusconi? Consegnerà ai francesi la liguria di ponente e la valle d'aosta come fece vittorio emanuele ii con nizza e savoia? Cosa ci è rimasto da mettere sul mercato oltre ai debiti?


tutto il piemonte

almeno vado anch'io coni cugini
 
Spagna chiama Italia


La Spagna si sta preparando alla tempesta economica del 2011. Un terzo delle lotterie nazionali (Loterias y Apuestas del Estado) verrà venduto ai privati insieme al 49% degli aeroporti statali. Zapatero taglierà inoltre il sussidio di disoccupazione a chi lo riceve dopo due anni. La Spagna ha 150 miliardi di euro di titoli in scadenza nel 2011 e la previsione di emissione di nuovi titoli per 45 miliardi, ridotti a 30 dopo la manovra. L'Italia ha 240 miliardi di euro di titoli da coprire nel 2011 e circa il doppio del debito pubblico della Spagna. Cosa metterà sul mercato Tremorti o, come è più probabile, il suo successore? Il Colosseo, la fontana di Trevi, la torre di Pisa? Le proprietà di Berlusconi? Consegnerà ai francesi la Liguria di Ponente e la Valle d'Aosta come fece Vittorio Emanuele II con Nizza e Savoia? Cosa ci è rimasto da mettere sul mercato oltre ai debiti?




facile la fi.ga:D
 
Il Fatto Quotidiano Economia & Lobby Finanziamenti post-crisi: affare per gli speculatori, beffa per i contribuenti Usa

Finanziamenti post-crisi: affare per gli speculatori, beffa per i contribuenti Usa

La banca centrale statunitense ha reso note le cifre del maxi intervento finanziario post crisi. 3.300 miliardi distribuiti un po’ ovunque. Anche ai fondi speculativi che il tracollo lo avevano alimentato. Traendone profitto.

La buona notizia è che, ad oggi, il denaro è stato restituito con i relativi (non eccessivi) interessi. La cattiva, anzi, la pessima, è che ad essere beffati sono stati ancora una volta i veri anelli deboli della catena di strategie e transazioni alla base dei piani di sostegno all’economia statunitense: i contribuenti. E’ la clamorosa verità che emerge dalla lettura dei dati resi noti dalla Federal Reserve, la banca centrale Usa, in merito ai beneficiari dei programmi di intervento finanziario post crisi. Un’operazione di enorme portata che, oltre alle banche d’affari e alle corporation più importanti del Paese, avrebbe favorito anche coloro che la crisi l’avevano alimentata con operazioni ribassiste particolarmente redditizie: i fondi speculativi (hedge funds).

Ieri, finalmente, l’istituto centrale americano ha pubblicato i dettagli sui maxi prestiti concessi per garantire la necessaria liquidità al sistema dopo lo scoppio della crisi creditizia. Tra il dicembre del 2007 e il luglio scorso, centinaia di grandi operatori hanno bussato alla porta della Fed per ottenere finanziamenti agevolati, spesso a tassi ridotti. Tra questi le grandi banche d’affari come Goldman Sachs e Morgan Stanley, che hanno potuto avanzare reiterate richieste per l’accesso ai fondi di emergenza ma anche le multinazionali statunitensi e non come General Electric, McDonald’s, Toyota e Harley Davidson, fino alla Banca centrale europea e agli istituti bancari esteri, tra cui due italiani: Intesa Sanpaolo ad un tasso del 4,65%, e soprattutto Unicredit ad un interesse massimo dello 0,42%, per complessivi 65 miliardi. In totale fanno circa 21 mila transazioni per un ammontare complessivo di 3.300 miliardi di dollari, quasi un quarto dell’intero intervento pubblico realizzato nel mondo a sostegno del sistema finanziario.

Quella che ad una prima lettura rischiava di sfuggire agli osservatori, era in realtà una componente tutto sommato ridotta eppure terribilmente emblematica delle contraddizioni stesse dell’operazione. Tra i programmi di intervento si segnalava infatti anche il cosiddetto “Talf” o “Term Asset-Backed Securities Loan Facility”, in pratica un piano di prestiti rivolto agli investitori disposti ad acquistare obbligazioni coperte da assets problematici come i crediti sui prestiti contratti dagli studenti universitari, o quelli vantati sui finanziamenti per l’acquisto delle automobili o delle case. 177 operatori hanno così ottenuto circa 71 miliardi di dollari per finanziare un’operazione d’acquisto dal valore totale di 79 miliardi. Detto in altri termini si tratta della solita leva finanziaria: 8 miliardi di tasca propria, quasi nove volte tanto di origine esterna. In un mercato caratterizzato da stretta creditizia e da crescente sfiducia, l’operazione avrebbe potuto quasi passare per un’opera di bene. Peccato però che a beneficiare del prestito, finanziato, è bene ricordarlo, con il denaro dei contribuenti, siano stati principalmente i fondi speculativi che, dopo aver guadagnato dalla crisi scommettendo al ribasso sulle società maggiormente esposte ai titoli coperti dai mutui, hanno potuto riprendere a fare profitti.

Soggetti dall’indole a dir poco spericolata come Magnetar Capital, Tricadia e FrontPoint Partners si sono così lanciati sulla piazza ottenendo rendimenti a doppia cifra. Nel momento di massima crisi, ha ricordato il Wall Street Journal (Wsj), la redditività ha toccato anche il 48%. Quando, successivamente, gli interessi sui titoli trattati sono calati, gli investitori hanno comunque guadagnato non meno del 10%. “Il fatto che alcuni investitori che hanno fatto profitti durante la crisi abbiano potuto beneficare del Talf – sottolinea opportunamente il Wsj – farebbe sorgere alcune domande sul perché un intervento basato sui soldi dei contribuenti abbia finanziato nuovi investimenti per questi stessi soggetti”.

A riciclare, seppure indirettamente, i soldi dei taxpayers, è stato, ovviamente, anche il grande trionfatore della crisi: il super speculatore John Paulson. Forte di un’intuizione rivelatasi decisiva (le grandi banche, aveva capito in anticipo, sarebbero tecnicamente fallite), il gestore dell’omonimo hedge ha dapprima scommesso al ribasso sui soggetti più esposti (si narra che un acquisto da 22 milioni di dollari in Credit default swaps su Lehman Brothers gli abbia garantito un ricavo da 1 miliardo) per poi accedere al sistema di finanziamento pubblico. OneWest Bank, istituto erede di IndyMac tuttora sostenuto anche da una società di private equity di Paulson, ha ottenuto e successivamente restituito 34,4 milioni di dollari del programma Talf. Non è noto quanto abbia fruttato l’operazione.

Clicca qui per vedere tutti i beneficiari del programma della Fed
 
Spagna chiama Italia


La Spagna si sta preparando alla tempesta economica del 2011. Un terzo delle lotterie nazionali (Loterias y Apuestas del Estado) verrà venduto ai privati insieme al 49% degli aeroporti statali. Zapatero taglierà inoltre il sussidio di disoccupazione a chi lo riceve dopo due anni. La Spagna ha 150 miliardi di euro di titoli in scadenza nel 2011 e la previsione di emissione di nuovi titoli per 45 miliardi, ridotti a 30 dopo la manovra. L'Italia ha 240 miliardi di euro di titoli da coprire nel 2011 e circa il doppio del debito pubblico della Spagna. Cosa metterà sul mercato Tremorti o, come è più probabile, il suo successore? Il Colosseo, la fontana di Trevi, la torre di Pisa? Le proprietà di Berlusconi? Consegnerà ai francesi la Liguria di Ponente e la Valle d'Aosta come fece Vittorio Emanuele II con Nizza e Savoia? Cosa ci è rimasto da mettere sul mercato oltre ai debiti?

le municipalizzate locali per esempio si possono vendere, come pure gli immobili. Ed è tanta roba...
 

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