Questi normalmente son sfasati di 90° con il mercato e di fatti mettono a 90° i clienti...
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Anche Rosenberg ora è rialzista, è la fine del rally?
13 Mag 11:50
(Finanza.com) Una tendenza generalizzata tra gli investitori globali è quella di seguire con particolare interesse le idee e le visioni dei principali guru dei mercati finanziari: l'obiettivo, neppure tanto velato, è quello di verificare se i loro pensieri sullo stato dell'economia e i sui riflessi sulle quotazioni delle varie asset class vadano di pari passo con le loro riflessioni.
A riguardo è emblematico il caso di Warren Buffet: le sue parole sono seguite con particolare attenzione in ogni loro singola sfumatura e sovente sono in grado di incidere direttamente sul valore di Borsa di una società, di un comparto o di un'asset class.
Tra coloro che negli ultimi anni sono saliti alla ribalta vi è David Rosenberg, attuale capo economista e strategist di Gluskin Sheff e in precedenza capo economista per il Nord America di Bank of America. La sua è tuttavia una notorietà ambigua.
Per più di due anni Rosenberg ha infatti sempre messo in guardia i propri clienti dal fidarsi del rally in atto dai minimi del marzo 2009 da parte dei mercati azionari, chiamando con cadenza quasi settimanale l'arrivo del movimento ascendente e la possibilità dell'inizio di una nuova fase ribassista.
La sua visione bearish non ha riscosso troppi risultati se si pensa, solo a titolo esemplificativo, che dai minimi del marzo 2009 alla chiusura di ieri l'S&P 500 ha messo a segno una progressione del 102,26%. Bene, ora coloro che hanno posizioni long sui mercati azionari dovrebbero iniziare a preoccuparsi: il rally potrebbe essere giunto al termine. Nella sua nota di fine aprile l'economista ha infatti mutato il suo pensiero e si è posizionato anche lui al rialzo.
A suo dire gli elementi tecnici portano infatti a far propendere per il raggiungimento di nuovi massimi da parte dei listini azionari e questo lo ha portato al cambio radicale di strategia. Rosenberg ha evidenziato come la sua visione sia sostenuta da un generale incremento dei volumi sui maggiori listini azionari. L'indicazione è rafforzata anche dal fatto che il ratio che sintetizza le posizioni aperte sul Nyse vede i compratori battere i venditori con un rapporto di 3 a 1.
"Le mie considerazioni macro non sono cambiate", si è subito apprestato a dichiarare l'economista nell'evidenziare tuttavia che "non posso ignorare le indicazioni tecniche in essere". Considerando tuttavia il market timing che ha accompagnato i suoi consigli negli ultimi anni, sono stati molti gli investitori che si sono allarmati una volta scoperto il cambio di strategia consigliata.
Riccardo Designori