Analisi Intermarket era il 62%..e tre x rim.... (1 Viewer)

kuelo

C'e' grosssa crise...
uscite adesso le scorte

19 contro 24 del forecast

troppo impegnato oggi.......non sono riuscito + a postare

Fondiaria e Milano......un bagno di sangue, ma è meglio così.....

DEvono costringere Ligresti a vendere

io seguo in silenzio a volte :D:D:D...ma lassa sta' Fondiaria e tutte quelle ciofeche..:-o:lol::lol::lol:...il gas adesso lo stan bastonando un po'...per me van a caccia di stop e da domani riparte...veduma...ciao bello:ciao:
 

ilbiondo16

Forumer storico
Sulla testa del Regno Unito un debito da 16 trilioni di dollari.

Secondo l’advisor PwC il debito anglosassone è una bomba a orologeria e potrebbe smorzare la crisi del Paese per decenni.

John Hawksworth, capo economista della PricewaterhouseCoopers (PwC), la più importante società di consulenza del mondo, ha parlato senza eufemismi di “bomba ad orologeria” e, dati alla mano, non avrebbe potuto scegliere un’immagine migliore. Perché quello su cui poggia il sistema economico britannico è un ordigno di enorme potenza destinato ad esplodere quando le condizioni di credito (leggasi tassi di interesse) finiranno inevitabilmente per peggiorare. Entro il 2015, ha rivelato in questi giorni la stessa PwC, il debito complessivo dell’economia del Regno Unito sfonderà la terrificante quota di 10 trilioni (diecimila miliardi) di sterline. Al cambio attuale fa 16 mila miliardi di dollari, quattro volte il Pil del Giappone. Un valore superiore a quello dell’intera economia dell’Ue o degli Stati Uniti.

Il rapporto PwC, i cui contenuti sono stati ripresi dalla stampa britannica, punta il dito sull’indebitamento complessivo del Paese prendendo in considerazione tutte le esposizioni del sistema: dal debito sovrano (ad oggi di gran lunga la voce meno preoccupante) a quello delle famiglie passando per quelli, estremamente onerosi, delle imprese e delle società finanziarie. Un aggregato di proporzioni gigantesche cresciuto a dismisura nel corso degli ultimi due decenni quando la corsa al credito ha conosciuto un’accelerazione senza eguali. Nel 1987, ha rivelato PwC, questo debito complessivo valeva circa il 200% del Pil. Oggi, con un valore totale di 7,5 trilioni di sterline, il rapporto è salito al 540% e la forbice è destinata ad allargarsi. Quando nel 2015 l’ammontare complessivo toccherà la temuta quota 10, precisa PwC, il Pil con ogni probabilità sarà ancora inferiore ai 2 trilioni.

Dietro al boom c’è ovviamente l’ipertrofica espansione del mondo finanziario britannico (i cui debiti valgono oggi il 245% del Pil contro il “misero” 46% registrato nel 1987) ma non solo. A contribuire all’ascesa sono stati anche i privati, ovvero imprese e famiglie. Per le prime il rapporto debiti/prodotto nazionale lordo è quasi triplicato nel corso degli ultimi 23 anni. Il quoziente patito dai cittadini, nello stesso periodo di tempo, è passato dal 63% al 110%. La tendenza, insomma, sarebbe già di per sé preoccupante. Ma il peggio deve ancora arrivare.

A favorire l’indebitamento e, soprattutto, a mitigarne gli effetti, ricorda PwC, sono stati (e lo sono tuttora) i bassi tassi di interesse. Il costo del credito è stato piuttosto contenuto nel corso degli anni ’90 e si è abbassato nuovamente con la recessione post-crisi. Peccato però che si tratti di una situazione temporanea. “I tassi odierni, eccezionalmente bassi, – ha dichiarato al Guardian Hawksworth – non potranno mantenersi tali per sempre”. Come dire che la futura crescita degli interessi non potrà far altro che peggiorare la situazione imponendo, magari, anche drastiche misure di riduzione delle esposizioni con inevitabile contrazione del credito e riattivazione della spirale recessiva. Secondo Hawksworth, il peso dell’indebitamento potrebbe smorzare la crescita economica del Paese per decenni.

Secondo il quotidiano The Independent, una crescita dei tassi di due punti percentuali nei prossimi anni genererebbe perdite annuali pari a 1.800 sterline per ogni famiglia. Un problema in più per i contribuenti d’oltremanica, già chiamati dopo la crisi a uno sforzo non da poco nel finanziare le acquisizioni di emergenza delle banche private semi-nazionalizzate dal governo. L’ingresso dello Stato nel capitale di Royal Bank of Scotland (84% delle azioni) e di Lloyds (41%) è costato da solo 76 miliardi. Alla fine del 2009 il National Audit Office (la corte dei conti britannica) rivelò che il conto complessivo del salvataggio pubblico della finanza nazionale, che comprendeva i capitali messi a garanzia dei prestiti e degli assets bancari, si aggirava sugli 850 miliardi di pound. Il valore della parte effettivamente scaricata sui contribuenti, si spiegò allora, sarebbe stata impossibile da stimare ancora per diversi anni.

Il Fatto Quotidiano Economia & Lobby Sulla testa del Regno Unitoun debito da 16 trilioni di dollari
 

kuelo

C'e' grosssa crise...
biondo...guarda che di news da utilizzare per fare perdere ai listini almeno il 10 % ne hanno piene i cassetti;)....diventeranno "importanti " solo al momento giusto....o meglio...quando i 4-5 bastardoni decideranno che sara' il momento che quelle news siano "importanti";):ciao:
 

Lapis

Forumer storico
biondo...guarda che di news da utilizzare per fare perdere ai listini almeno il 10 % ne hanno piene i cassetti;)....diventeranno "importanti " solo al momento giusto....o meglio...quando i 4-5 bastardoni decideranno che sara' il momento che quelle news siano "importanti";):ciao:

ed in pochi credo a quel momento saranno a bordo del vagone giusto :specchio:
se vogliono lo fanno in 2 gg :-o
 

DRIVE

Massaio di Voghera
eccolo

yield molto alto..inflazione che si paga..i listini possono salire..euro compreso..alla faccia dei debiti
 

DRIVE

Massaio di Voghera
allora 5 sedute che i Cinos shortano alle 6 l'euro dollaro..stamattina 1,3750..29000 contratti..se vedono che stasera chiude a 1,3830, come penso..domani e' un bel casino

oggi volumi molto alti..e tutti short
 

PILU

STATE SERENI
eccolo

yield molto alto..inflazione che si paga..i listini possono salire..euro compreso..alla faccia dei debiti


drive mai come ora un aumento dei tassi vuol dire far collassare il sistema .... a partire dall'immobiliare ..per continuare ai debiti dei privati ...e ai debiti aziendali ... e dulcis in fondo quelli nazionali .. il biondo ha già detto cosa significa per gli inglesi un aumento dei tassi ... figuriamoci per il resto d'europa e degli usa ... aumentare i tassi vuol dire accelerare la fine .. alla fine forse meglio subito che una agonia infinita...
 

DRIVE

Massaio di Voghera
drive mai come ora un aumento dei tassi vuol dire far collassare il sistema .... a partire dall'immobiliare ..per continuare ai debiti dei privati ...e ai debiti aziendali ... e dulcis in fondo quelli nazionali .. il biondo ha già detto cosa significa per gli inglesi un aumento dei tassi ... figuriamoci per il resto d'europa e degli usa ... aumentare i tassi vuol dire accelerare la fine .. alla fine forse meglio subito che una agonia infinita...

tutti pensano che la Fed sia un ente...assisstenzialistico..non e' cosi'..

Di oggi 16 miliardi dollari 30 asta Anno stava male come arrivare: il rendimento è stato 4,32% (massimo dal 13 maggio), a 5 bps coda per il WI, la gara per l'copertina era 2.31, un crollo da ottobre, e la peggiore dal novembre 2009. Operatori principali e dirige salvare la situazione prendendo giù del 62%, con indiretti responsabili di 38,4%. Nel complesso, questa era di circa brutto come si potrebbe ottenere. Questo è ciò che accade quando il generale (Bernanke) non dà ordini di marcia in anticipo (POMO Schedule).
 

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