Un interessante articolo apparso su Soldionline.
Rischi ed opportunità insiti nel segmento dei corporate bond
15 ottobre 2002
di Andrea Faravelli -
[email protected]
Alla luce del recente deprezzamento subito da molte obbligazioni societarie emesse da aziende operanti nei più importanti settori produttivi delle economie industrializzate, cerchiamo di comprendere i motivi che hanno determinato il forte allargamento degli spread tra corporate bond e titoli di Stato
Nelle ultime settimane, il comparto dei corporate bond ha dovuto far fronte ad una massiccia ondata di vendite che, a detta degli operatori del settore, non trovano piena giustificazione nelle decisioni prese da alcune società di rating. Ricordiamo che le vendite sono state innescate dalla diffusione di valutazioni negative relative alle prospettive economiche di alcuni importanti settori produttivi. La riduzione del livello di affidabilità insito nelle emissioni obbligazionarie di tipo corporate ha provocato un forte deprezzamento del valore di queste ultime. Tale tendenza ha determinato un deciso allargamento negli spread esistenti tra i rendimenti dei titoli di Stato e quelli dei corporate bond. I casi più emblematici sono rappresentati sia dalle obbligazioni della casa automobilistica statunitense Ford sia dai bond lanciati da società tecnologiche europee come Ericsson e Alcatel.
Nel caso della Ford, ci troviamo dinanzi a rendimenti che, a seconda della vita residua dello strumento finanziario, superano di tre o quattro punti percentuali quelli offerti dai treasury bond di uguale durata. Nel secondo caso, gli spread nei confronti dei titoli di Stato transalpini si sono allargati a dismisura. Al fine di fornire una spiegazione del fenomeno, gli analisti statunitensi hanno prospettato due ipotesi. Un primo gruppo di analisti si dice convinto che si sia verificata una reazione esagerata all'interno del mercato dei corporate bond. In pratica, il forte calo delle quotazioni sarebbe dovuto ad effetti più di carattere psicologico che ad un reale e concreto peggioramento delle prospettive relative ai livelli di indebitamento delle singole aziende. Ciò significa che la mancanza di fiducia dei risparmiatori, dopo aver coinvolto in pieno i titoli di rischio, si è spostata in modo tale da coinvolgere anche i titoli di debito.
Un altro gruppo di esperti afferma invece che la flessione delle quotazioni sia da imputare al riposizionamento operato dai money manager che guidano i fondi comuni di investimento. Secondo questo gruppo di analisti, il calo sarebbe quindi dovuto alle vendite operate da molti gestori in seguito ai downgrade decretati dalle agenzie di rating. Il regolamento di molti corporate bond funds prevede infatti che possano essere detenuti in portafoglio soltanto titoli di società provviste di un certo livello minimo di rating. L'abbassamento del grado di affidabilità oltre tale soglia minima avrebbe quindi provocato una vendita obbligata di molti titoli che rivestivano un notevole peso nel portafoglio di questa tipologia di fondi comuni. Non bisogna infatti dimenticare che, al di là degli effetti determinati dal rating e dalle notizie relative alle strategie aziendali, il prezzo dei titoli dipende direttamente anche dai flussi della domanda e dell'offerta.
Se soffermiamo la nostra attenzione sull'andamento dei corporate bond nel corso degli ultimi tre anni, è possibile notare come il fenomeno dell'allargamento degli spread nei confronti dei titoli di Stato abbia interessato in primis i titoli delle aziende operanti nel comparto tecnologico. Emblematici sono i casi dei colossi Deutsche Telekom e France Telecom. Nel corso degli ultimi mesi, il fenomeno ha invece interessato soprattutto le società costruttrici di automobili. Sempre secondo gli esperti del settore, nel vasto panorama dei corporate bond, l'investitore dovrebbe fare molta attenzione a due fattori di fondamentale importanza. Il primo fattore è rappresentato dalle garanzie indirette offerte dai titoli prescelti. E' questo il caso di Deutsche Telekom e di France Telecom. I due colossi della telefonia europea possono infatti contare sul sostegno rispettivamente dello Stato tedesco e di quello francese. L'appoggio degli esecutivi viene infatti garantito dalla loro presenza negli azionariati delle due società suddette.
Diverso è invece il caso di tutte quelle società che non possono contare su tale tipo di garanzia. Ed è in questo caso che subentra il secondo fattore utile ai fini di una oculata valutazione dell'investimento. Questo fattore è rappresentato dalla valutazione dello scenario più negativo al quale potrebbe andare incontro l'azienda in funzione sia delle strategie applicate dal management sia delle prospettive a medio termine dei mercati di riferimento. Ciò significa che, al momento di acquistare un corporate bond, l'investitore dovrebbe fare un ragionamento inverso rispetto a quello inerente l'acquisto di un titolo di rischio. Si dovrebbe cioè sostituire la tradizionale analisi delle potenzialità di crescita aziendale con un accurato calcolo delle probabilità di default a cui può andare incontro la società. A tal proposito, un di sicura utilità per effettuare una valutazione dell'investimento che tenga conto del livello di rischio che ogni singolo investitore vuole affrontare, è quello relativo alla percentuale di default dichiarati nel mondo dei corporate bond. Relativamente alle emissioni aventi un forte carattere speculativo, la percentuale di default dei corporate bond made in Usa è dell'8,93%. Quella dei bond europei si posiziona su livelli decisamente più contenuti. Da notare come la peggior annata per quest'ultima tipologia di obbligazioni si sia verificata nel 1991. In quell'anno, i casi di default ammontarono al 13% del totale delle emissioni aventi un basso grado di affidabilità.
Fondi esposti sui corporate bond Performance 3 mesi % A 1 anno % A 3 anni %
ARCA BOND CORPORATE + 2,47 + 5,73 /
NEXTRA BOND CORPORATE EURO + 1,63 + 4,05 /
ZETA CORPORATE BOND + 1,76 + 3,83 /
GESTIELLE CORPORATE BOND + 1,68 + 3,31 /
NORDFONDO CORPORATE BOND + 1,36 + 2,81 /
EFFE OBBLIGAZIONARIO CORPORATE + 0,84 + 2,52 /
CAPITALGEST BOND CORPORATE + 1,78 + 1,76 + 11,98
BIPIEMME CORPORATE BOND EUROPE + 0,92 + 1,55 + 8,44
SPAZIO CORPORATE BOND + 1,16 - 2,73 /
BIPIELLE HENDERSON CORPORATE BOND - 3,83 - 6,44 /
Fondi di diritto italiano ordinati per performance a 12 mesi
Dati aggiornati al 14 / 09 / 02