Spazio ultima frontiera
Alcatel incorpora Lucent, Eads punta a Thales. E Finmeccanica?Lunedí 03.04.2006 11:29
Le grandi manovre in Francia attorno a Thales sembrano segnare un’improvvisa accelerazione. Mentre Alcatel, uno dei possibili pretendenti a salire di peso tramite il conferimento di asset nel settore aerospaziale (Alcatel Alenia Space), ha ormai ufficializzato l’acquisizione di Lucent (operazione che riguarda le attività civili nel settore della telefonia), la stessa Thales ha annunciato che in settimana il Cda valuterà la possibilità di un legame più stretto con Eads, a sua volta interessata a crescere nel settore dell’elettronica per la difesa.
Intanto la stampa inglese rilancia l’ipotesi di un’uscita di Bae Systems da Airbus, in cui finora la società detiene il 20% (mentre il restante 80% è in mano proprio a Eads).
Un valzer di alleanze che riguarda da vicino
l’italiana Finmeccanica, che fa il tifo per Alcatel in modo da ottenere in contropartita del suo “waiver” (il diritto formale di accettazione per ogni eventuale accordo sottoscritto da Alcatel che riguardi la joint venture Alcatel Alenia Space) una quota del 5%-10% della stessa Thales.
Ma iniziamo per ordine: ieri Alcatel ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per acquistare Lucent Technologies Inc. per 13,45 miliardi di dollari.
Un’operazione “tutta carta” che valuta la società statunitense 3,01 dollari per azione, appena sotto il prezzo di chiusura di venerdì scorso a Wall Street (3,05 dollari) ma circa il 7% più della chiusura del 23 marzo scorso, il giorno prima che Alcatel e Lucent confermassero l’esistenza di trattative per arrivare ad una fusione.
Gli azionisti di Lucent deterranno il 40% della compagnia che nascerà dalla fusione, ricevendo 0,1952 Adr (American depositary receipt) di Alcatel per ogni azione Lucent posseduta. Come previsto, l’attuale numero uno di Lucent, Patricia Russo, sarà l’amministratore delegato della
nuova società, che avrà sede a Parigi, mentre l’attuale capo di Alcatel, Serge Tchuruk, sarà nominato presidente non esecutivo.
Un’operazione che piace ad analisti e mercato: mentre sul listino di Parigi il titolo Alcatel vola al rialzo di oltre il5%, una prima nota del
broker giapponese Nomura, che conferma il proprio “neutral”per Alcatel alzando allo stesso livello il giudizio, sinora negativo, su Lucent,
ricorda che “grande è bello” per il settore degli apparati per telefonia, tanto più che vi sarebbero ampi spazi di crescita per i margini reddituali della nuova realtà,
che consente ad Alcatel inglobando l’ex spin off di At&t di espandere significativamente la propria presenza sul mercato statunitense.
Quanto a
Thales, gli “eserciti” dei due contendenti sembrano in movimento. Se Alcatel continua a sperare in un’alleanza “doc” francese,
Eads ha avuto la rassicurazione che in settimana la propria proposta verrà valutata dal consiglio di amministrazione del gruppo dell’elettronica per la difesa in cui il governo di Parigi è attualmente primo socio col 31,3%.
Eads gioca la carta della difesa comune europea, ricordando che l’eventuale
rafforzamento di Alcatel, già socia al 9,5% di Thales, potrebbe, proprio tramite Finmeccanica e i suoi “contatti” transatlantici, finire col favorire i gruppi a stelle e strisce come Lockheed e Boeing.
Nello stesso tempo per Eads potrebbe essere arrivato il tempo di acquisire il pieno controllo del consorzio europeo Airbus, se si riveleranno fondate le indiscrezioni della stampa britannica che danno
Bae Systems, attuale socio al 20% (il restante 80% è già in mano a Eads),
pronto ad uscire dal capitale, per potersi concentrare a sua volta sul settore militare, magari tramite una fusione con la statunitense L-3 Communications, già partner di Finmeccanica negli States (anche se la società britannica ha smentito di recente simili rumors).
Che l’opzione sia qualcosa di più di una mera possibilità è stato del resto confermato dal fatto che nell’ultimo progetto di bilancio Eads ha previsto un accantonamento fino a 3,5 miliardi di euro, a fronte di un valore della quota che per gli analisti oscilla tra 4,5 e 6 miliardi di euro.
Non va infine dimenticato che la stessa Eads aveva annunciato il mese scorso di essere pronta ad aumentare la propria quota nel gruppo missilistico Mdba, dove è attualmente socia al 37,5% in compagnia proprio di Bae Systems (a sua volta al 37,5%) e Finmeccanica (25%). Le “grandi manovre” di primavera del settore della difesa europea, insomma, sono ormai alle porte.
Luca Spoldi
http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/borsealcatel.html?pg=3