Forse perché noi siamo bravi,ma gli altri sono più bravi di noi.
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Dopo un 2005 vissuto all’insegna del rialzo
dei corsi di borsa, il mercato azionario ha fatto
registrare una certa lateralità
Poi nei giorni scorsi di nuovo una ripresa dei corsi .
Questa fase di rialzi e ribassi ha confuso un
po’ sia rialzisti che ribassisti.
I rialzisti che guardavano all’andamento dell’economia e
dei profitti aziendali (ottimi), i ribassisti che
concentravano la loro attenzione sul
prossimo rallentamento dell’economia
americana, di cui si avvertono già i chiari
sintomi, e sul peggioramento della crisi
mediorientale a cui si associa il rialzo del prezzo del petrolio.
Ma il problema previsionale rimane
inalterato e si può sintetizzare in due
domande.
La prima: la fase di lateralità con
rialzi e ribassi è destinata a proseguire o sta
per terminare?
La seconda: di che segno sarà
il movimento successivo, rialzista o
ribassista?
La cosa più facile per un analista di borsa, o
anche per un economista, sarebbe astenersi
dal dare delle risposte a due domande così
difficili.
Poi, una volta verificatosi l’evento,
l’economista potrà sbizzarrirsi a spiegarne i
motivi.
In questo modo si è sicuri di non
sbagliare, ma si dimostra anche l’inutilità
della disciplina che si coltiva ai fini delle
capacità previsionali della medesima.
Tale incapacità previsionale contrasta con la
natura stessa del vero sapere che, in
qualunque campo, è invece chiamato a
formulare delle previsioni e a verificarle.
Ecco, quindi, la mia.
Io ritengo che la fase di rialzi e di ribassi che ha caratterizzato i corsi
dei mercati azionari stia per
terminare e che nei prossimi due o tre mesi si
assisterà ad un sensibile declino dei corsi di
borsa, diciamo del 20%.
Il mercato azionario, come si sa, è un
“discounting process” ( in italiano: sconta il
futuro) per cui tutto ciò che è passato
(profitti, espansione economica, etc.) non è
che storia.
Chi si basa su queste cose compie
lo stesso errore di chi si intestardisse a
guidare l’automobile guardando lo
specchietto retrovisore.
Ciò che è importante
è imparare a leggere il mercato sulla base del
presupposto che, se il mercato azionario,
specie in America dove è così diffuso, si
trova a certi livelli di prezzo, ciò è perché gli
investitori più intelligenti, astuti e danarosi
hanno una certa opinione (positiva o
negativa che sia) del futuro.
Non è corretto,
cioè, ritenere, come invece pensano molti,
che occorrerebbe una sfera di cristallo per
prevedere l’evoluzione dei prezzi delle
azioni.
E’ il mercato azionario, al contrario,
che rappresenta esso stesso una grande sfera
di cristallo da cui dedurre i cambiamenti che
avvengono nell’economia e nella società
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Dopo un 2005 vissuto all’insegna del rialzo
dei corsi di borsa, il mercato azionario ha fatto
registrare una certa lateralità
Poi nei giorni scorsi di nuovo una ripresa dei corsi .
Questa fase di rialzi e ribassi ha confuso un
po’ sia rialzisti che ribassisti.
I rialzisti che guardavano all’andamento dell’economia e
dei profitti aziendali (ottimi), i ribassisti che
concentravano la loro attenzione sul
prossimo rallentamento dell’economia
americana, di cui si avvertono già i chiari
sintomi, e sul peggioramento della crisi
mediorientale a cui si associa il rialzo del prezzo del petrolio.
Ma il problema previsionale rimane
inalterato e si può sintetizzare in due
domande.
La prima: la fase di lateralità con
rialzi e ribassi è destinata a proseguire o sta
per terminare?
La seconda: di che segno sarà
il movimento successivo, rialzista o
ribassista?
La cosa più facile per un analista di borsa, o
anche per un economista, sarebbe astenersi
dal dare delle risposte a due domande così
difficili.
Poi, una volta verificatosi l’evento,
l’economista potrà sbizzarrirsi a spiegarne i
motivi.
In questo modo si è sicuri di non
sbagliare, ma si dimostra anche l’inutilità
della disciplina che si coltiva ai fini delle
capacità previsionali della medesima.
Tale incapacità previsionale contrasta con la
natura stessa del vero sapere che, in
qualunque campo, è invece chiamato a
formulare delle previsioni e a verificarle.
Ecco, quindi, la mia.
Io ritengo che la fase di rialzi e di ribassi che ha caratterizzato i corsi
dei mercati azionari stia per
terminare e che nei prossimi due o tre mesi si
assisterà ad un sensibile declino dei corsi di
borsa, diciamo del 20%.
Il mercato azionario, come si sa, è un
“discounting process” ( in italiano: sconta il
futuro) per cui tutto ciò che è passato
(profitti, espansione economica, etc.) non è
che storia.
Chi si basa su queste cose compie
lo stesso errore di chi si intestardisse a
guidare l’automobile guardando lo
specchietto retrovisore.
Ciò che è importante
è imparare a leggere il mercato sulla base del
presupposto che, se il mercato azionario,
specie in America dove è così diffuso, si
trova a certi livelli di prezzo, ciò è perché gli
investitori più intelligenti, astuti e danarosi
hanno una certa opinione (positiva o
negativa che sia) del futuro.
Non è corretto,
cioè, ritenere, come invece pensano molti,
che occorrerebbe una sfera di cristallo per
prevedere l’evoluzione dei prezzi delle
azioni.
E’ il mercato azionario, al contrario,
che rappresenta esso stesso una grande sfera
di cristallo da cui dedurre i cambiamenti che
avvengono nell’economia e nella società