Nucleare Da Berna un secondo sì a nuove centrali
Parere favorevole anche dalla CSN - Fonti rinnovabili: per le FMB obiettivi irrealistici
■ BERNA Il dibattito sul futuro nucleare del Paese entra nel vivo: dopo il parere fa­vorevole a novembre dell'Ispettorato fe­derale per la sicurezza nucleare (IFSN) in merito alla domanda di costruzione di nuove centrali nei siti di Mühleberg (BE), Niederamt (SO) e Beznau (AG), ieri an­che la Commissione federale per la sicu­rezza nucleare (CSN) ha espresso il suo benestare all'indirizzo del Consiglio fe­derale e del Dipartimento dell'energia di Doris Leuthard. La consultazione dovreb­be aprirsi prima dell'estate, mentre il Go­verno verosimilmente si esprimerà nel­la prima metà del 2012. Toccherà poi al­le Camere pronunciarsi, ma la decisione finale potrà essere ancora combattuta per via referendaria. Già però il prossimo 13 febbraio la popolazione del Canton Ber­na sarà chiamata a decidere sulla conces­sione del permesso di costruzione di una nuova centrale atomica su suolo canto­nale.
E proprio ieri le Forze motrici ber­nesi (FMB) hanno indetto una conferen­za stampa per annunciare che nei pros­simi due decenni la prevista produzione di energia da fonti rinnovabili dovrà es­sere ridotta del 40% «a causa delle cre­scenti opposizioni regionali - soprattut­to nell'Arco giurassiano contro l'eolico - e della lentezza delle procedure». Secon­do le FMB, l'obiettivo fissato dal Parla­mento di una produzione «pulita» di 4.500 GWh entro il 2030 è «irrealistico».
Come in altri Paesi europei, dunque, an­che in Svizzera sembrerebbe che il ven­to del nucleare abbia ripreso a soffiare con forza, perlomeno in attesa del primo responso delle urne il mese prossimo a Berna.
Organo consultivo permanente incari­cato di consigliare e formulare pareri al­l'indirizzo dell'esecutivo, la CSN ha espresso ieri un parere certo prevedibi­le, ma che rafforza comunque il proget­to comune di Axpo, Alpiq e BKW FMB Energie, che lo scorso anno hanno an­nunciato d'aver trovato un'intesa sulle procedure di pianificazione e costruzio­ne di due nuove centrali in due dei tre si­ti presi in esame dall'ISFN. Oltre ad aval­lare le conclusioni dell'Ispettorato, per il quale nessuno dei siti presenta caratteri­stiche suscettibili di rimettere in questio­ne la costruzione di una nuova centrale, la Commissione si è limitata a raccoman­dare un supplemento d'indagine per quanto riguarda le analisi geologiche del­le aree limitrofe ai siti in esame come pu­re uno studio sulle capacità della rete at­tuale di assorbire la produzione maggio­rata. E questo perché le nuove centrali co­siddette di «terza generazione» avranno una capacità produttiva fino a quattro vol­te superiore all'impianto di Mühleberg, due volte a quello di Beznau e del 20% in più rispetto a Gösgen, ci spiega il presi­dente della CSN, il dr Bruno Covelli . «Ciò che più conta è che queste nuove centra­li garantiranno un livello di sicurezza mol­to superiore a quello degli impianti attua­li», prosegue Covelli, «fattore, questo, che dovrebbe rispondere ai dubbi sulla ricon­ferma di siti in aree densamente popola­te».
Il presidente della CSN non esclude poi che prima dell'avvio dei lavori di co­struzione i produttori elvetici possano già disporre anche della tecnologia dei reat­tori di quarta generazione oggi in fase di realizzazione, «ancor più sicuri e affida­bili», dal momento che l'eventuale entra­ta in servizio delle nuove centrali non do­vrebbe comunque avvenire prima del 2025.
Una fiducia nelle nuove tecnologie che anche la BKW FMB Energie in que­sti giorni cerca di infondere nella popo­lazione bernese in vista della votazione di febbraio, pubblicizzando con cartello­ni e volantini visite guidate per i cittadini ad una centrale di terza generazione e ad un deposito di scorie in Francia, nella re­gione Champagne-Ardenne, al modico prezzo di 90 franchi a persona...
DAVIDE VIGNATI
cdt, oggi