Acqua di assai dubbia salubrità, cibo da analizzare con una tac e risonanza magnetica prima di ingurgitarlo, vaccinazioni varie (se si usa ancora) per recarsi lì, gente sconosciuta che vede nel "buana" di turno una possibile preda da rapinare o peggio, in caso di necessità di assistenza medica finisci in una struttura ospedaliera che non ha nulla a che fare quanto a qualità e servizi con il Chicago Hospital o affini.
No grazie.....
Non ho fatto vaccinazioni.
A proposito: dovrei rinnovare l'antitetanica, scaduta l'anno scorso.
In Namibia l'acqua del rubinetto è potabile (per esperienza diretta): non si può fare di ogni erba un fascio.
Altrove... diciamo che usare l'acqua del rubinetto per lavarsi i denti aiuta a risolvere eventuali problemi di stitichezza, ma senza causare diarrea.
Non ho mai fatto brutti incontri. Una dozzina di anni fa, in Sudafrica, ci è capitato di sentirci dire che era meglio evitare di stare fermi in una certa zona.
Magari sono fortunato. "La fortuna bacia i belli".
Ehi igno, una mente superiore (che mi ha escluso a priori di appartenere a tale categoria, sic! ) ha diffuso un'opinione che è oggetto di intenso dibattito secondo la quale......per le tue foto piatte e senza anima percepisci una pensione di invalidità!
E' vero, confermi o è una bufala.
Tema molto
interessante.
Potrei rispondere che l'anima non esiste, per cui non esistono foto con anima.
Oppure potrei rispondere che, visto che l'utente medio è orrendamente abituato a immagini con i famigerati "filtri di Instagram" o simili, per alcuni una foto che rappresenta i colori reali (in modalità Canon) sembra noiosa: bisogna sparare il bilanciamento del bianco e la saturazione a palla.
Analogamente, alcuni dicono: "Hai fatto una foto di merda? trasformala in bianco e nero, aumenta il contrasto, e sembrerà una opera ispirata".
Ma, siccome ambisco a crescere artisticamente, sarebbe necessario capire cosa voglia dire "piatte" per la citata mente superiore.
Comunque non mi pagano, per ora.
Una volta l'Accademia della Crusca mi ha chiesto una mia (brutta) foto per un libro documentario, e gliel'ho concessa gratis, o meglio chiedendo solo una copia del libro che intendevano realizzare.
Augh.