E' un discorso analogo a quello delle televendite. Hanno, o ebbero, una funzione prevlentemente positiva o negativa?
Per rispondere, si immagini un camioncino che distribuisce pani ai poveracci, ma non dandoglieli in mano, bensì buttandoli nelle pozzanghere della strada. Anche fossero brioches o torte di mele, il modo di porgerli evidentemente, non essendo certo il più adatto, ne svaluta il valore.
Le televendite ... non posso dire molto, perché non ne ho mai visto più di pochi secondi, e per errore: ma l'impressione ce l'ho, anche perché se, tra l'altro, ho sempre sùbito cambiato canale ci sarà stato un motivo ...
Ma sulle mostre goldinaulenti posso parlare, avendone vista qualcuna. Tu puoi pensare che, beh, almeno porta la gente a vedere dei capolavori dal vivo, stimolerà bene qualche interesse, no? No, perché non stimola interessi, ma si basa su interessi già maturi.
- OK, però intanto i capolavori li vedono in tanti
- Questo è innegabile, ma sarebbe meglio dire che li "
guardano", ci passano davanti cercando conferma di quanto già hanno in testa, o meglio, nella memoria. Solo che anche qui il dolcetto è buttato nelle pozzanghere, vale a dire che il partecipare all'avvenimento di massa resta l'atteggiamento dominante, il senso delle opere resta un mistero, chi guarda non accoglie il nuovo ma cerca conferma del vecchio. Dal punto di vista del consumismo ha un senso, dal punto di vista della crescita e della cultura no.
Io posso non capire nulla della pallacanestro, ma andare a vedere una partita di basket femminile per starmi a guardare le lunghe gambe delle ragazze. Non sarà un peccato
ma dal punto di vista dei cultori del basket è una occasione sprecata.