Gas e Petrolio in Rubli?

tontolina

Forumer storico
Gas e Petrolio in Rubli?

da Argento Fisico
Zero Hedge – US Threatens Russia Over Petrodollar-Busting Deal
Submitted by Tyler Durden on 04/04/2014


Sulla scia del potenziale, epocale accordo di vendita di gas Russo alla Cina (tradotto su AF qui) e della notizia di un accordo di scambio/baratto fra Russia e Iran (Petrolio per Beni), pare che gli Stati Uniti stiano cominciando a sentirsi veramente preoccupati nei riguardi del loro onnipotente Petrodollaro:


*GLI U.S.A AVVERTONO RUSSIA E IRAN DI NON PROCEDERE CON L’ACCORDO DI SCAMBIO PETROLIO PER BENI
*GLI U.S.A MINACCIANO CHE UN ACCORDO DI QUESTO TIPO FAREBBE PARTIRE SANZIONI
*GLI U.S.A HANNO RECAPITATO LE LORO PREOCCIPAZIONI AL GOV. IRANIANO PER TUTTI I CANALI POSSIBILI


Sospettiamo che queste sanzioni sarebbero un po’ più pungenti che semplici divieti di viaggio in quei paesi ma, come abbiamo già avuto modo di notare, è altrettanto verosimile che nonostante l’intento originale di dimostrare la forza degli Stati Uniti potrebbero risultare in un’altra debacle geopolitica di dimensioni epiche e piuttosto trasformarsi in una confessione finale di debolezza.


Come abbiamo spiegato a inizio settimana:


La Russia sembra essere perfettamente a proprio agio a telegrafare [a Washington] di voler usare il baratto (e, Dio ci scampi, l’oro) e prossimamente anche altre valute “regionali”, oltre al Dollaro americano.

Difficile immaginare che questo fosse l’esito che si aspettavano quelli del blocco occidentale. Piuttosto pare che le minacce si siano ritorte contro chi le ha formulate, andando a colpire ancora di più lo status di intoccabile del PetroDollaro…



… se Washington non riuscirà a fermare questo accordo, potrebbe trasformarsi in un segnale mandato agli altri paesi che gli USA non rischieranno dispute diplomatiche importanti pur di andare avanti con le sanzioni”




Ed ecco oggi cosa scrive Voice of Russia – Russia prepares to attack the Petrodollar – La Russia si prepara ad attaccare il PetroDollaro:



La posizione del Dollaro US come base valutaria del sistema globale di scambio energetico da agli USA una quantità di vantaggi “unfair”, sleali. Pare che ora Mosca sia pronta per cancellare questi iniqui vantaggi degli Stati Uniti.


L’esistenza del “PetroDollaro” è uno dei pilastri della potenza economica americana perché crea una significativa domanda esterna della valuta statunitense, permettendo agli USA di accumulare enormi debiti senza dover per questo dichiarare fallimento.


Se un giapponese vuole comprare un barile di petrolio dai sauditi, deve pagare in dollari anche se nessuna company americana neanche tocca quel barile. Il Dollaro ha tenuto una posizione dominante nel commercio globale per così tanto tempo che persino i contratti per il gas naturale di Gazprom con i paesi europei sono ora prezzati e pagati in Dollari US. E sino a poco tempo fa anche una significativa parte del commercio fra UE e Cina è stato prezzato in Dollari degli US of A.


Recentemente la Cina ha capitanato gli sforzi da parte dei BRICS per scalzare il Dollaro dalla sua posizione dominante a livello planetario ma la “guerra delle sanzioni” fra Washington e Mosca ha dato impeto al tanto atteso progetto di lanciare il PetroRublo e di abbandonare il Dollaro in tutti gli export di energia russi.


I principali sostenitori di questo piano sono Sergey Glaziev, consigliere economico del Presidente russo e Igor Sechin, il CEO di Rosneft, la più grossa compagnia petrolifera russa e alleato stretto di Vladimir Putin. Entrambi si sono espressi spesso e ad alta voce sulla volontà di rimpiazzare il Dollaro col Rublo russo. Ora diversi funzionari russi stanno portano avanti il piano.


All’inizio è stato il Ministro dell’Economia, Alexei Ulyukaev, a rilasciare un’intervista al canale Russia 24 News sul fatto che le companies energetiche russe dovrebbero affossare il Dollaro americano. “Devono essere più coraggiose nel decidere di firmare contratti in Rubli e nelle valute dei proprio paesi partner” ha detto.


Poi, il 2 marzo, Andrei Kostin, CEO della statale VTB bank, ha detto alla stampa che Gazprom, Rosneft e Rosoboronexport – una company statale specializzata nell’export di armi – possono iniziare a commerciare in Rubli. “Ho parlato al management di Gazprom, Rosneft e Rosoboronexport e non ci sono problemi a passare gli export in rubli. Tutto quello che gli serve è un meccanismo che glielo permetta di fare”, ha detto Kostin ai presenti all’annuale meeting della Russian Bank Association.


A giudicare dalla dichiarazione fatta allo stesso meeting da Valentina Matviyenko, portavoce della camera alta del parlamento russo, si può stare tranquilli che non verranno risparmiate energie per creare questo nuovo meccanismo. “Alcune teste calde fra i responsabile delle decisioni si sono già dimenticati che la crisi economica globale del 2008 – che ancor’oggi sta attanagliando il mondo – è partita col collasso di certe istituzioni finanziarie in USA, Gran Bretagna e altri paesi. E’ per questo che riteniamo che ogni azione finanziaria ostile sia un’arma a doppio taglio e anche il minimo errore rispedirà al mittente il suo boomerang” ha affermato.


Pare che Mosca abbia deciso chi sarà il responsabile del suddetto “bomerang”. Igor Sechin, il CEO di Rosneft, è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione della Commodity Exchange di San Pietroburgo, una borsa di commodities specializzata. A ottobre 2013, parlando al World Energy Congress in Korea, Sechin ha affermato che c’è bisogno di un “meccanismo globale per lo scambio del gas naturale” e ha proseguito suggerendo che “è consigliabile la creazione di un exchange internazionale in cui i paesi partecipanti possano registrare le transazioni nelle loro valute regionali“.

Ora, uno dei più influenti leader della community del commercio energetico globale ha lo strumento perfetto per trasformare il suo piano in realtà. Un’ Exchange di commodities russa in cui i prezzi di riferimento per il gas naturale russo siano fissati in Rubli invece che in Dollari promette di essere una bella mazzata al dominio pluridecennale del Petrodollaro.


Rosnef ha recentemente firmato una serie di grossi contratti di export di petrolio verso la Cina ed è vicina alla firma di un “jumbo deal”, un affare colossale, con delle companies indiane. In entrambi i contratti non si fa nessuna menzione al Dollaro.
Reuters ha riportato che la Russia è vicina all’inaugurazione degli scambi commerciali petrolio per beni con l’Iran che darà a Rosnef circa 500.000 barili di petrolio iraniano al giorno da rivendere sul mercato globale.



La White House e I russofobi al senato Americano sono lividi e stanno cercando di bloccare questo accordo perché aprirebbe a scenari molto seri se non nefasti per il PetroDollaro. Se Sechin decidesse di vendere il petrolio iraniano in cambio di rubli attraverso una excange russa si potrebbe intravvedere la nascita di un Petrorublo e la cosa ovviamente non farebbe bene al PetroDollaro.


Si può dire che le sanzioni USA hanno aperto un vaso di Pandora di problemi per la valuta americana. Le vendite di rappresaglia russe saranno sicuramente poco piacevoli per Washington, ma cosa succederà se altri paesi produttori e consumatori di petrolio decidessero di seguire la Russia e abbandonare l’USD?Durante il mese passato la Cina ha aperto due centrali per il commercio denominato in Yuan, una a Londra e una a Francoforte. I cinesi stanno preparando una mossa simile a quella russa contro il verdone? Lo scopriremo presto.


Per chiudere, per chi fosse curioso di scoprire che succederà dopo consigliamo la lettura del nostro post: “From Petrodollar To Petrogold: The US Is Now Trying To Cut Off Iran’s Access To Gold.”

60S-MHbnvKE

Ai nostri lettori è piaciuto anche

Svolta autoritario-morale. Sei Datore di lavoro? Vuoi assumere un giovane minorenne magari apprendista? Dimostra che non sei pedofilo!
Open Post: Cosa VI Aspettate che Accada se la BCE si mettesse a Stampare?
UN CERTO MAZZINI AVEVA PREVISTO TUTTO E INDICATO LE SOLUZIONI.
IL SISTEMA TARGET2, IL SEGRETO DELL’EURO
 
Catastrofe Annunciata per il Dollaro e l’Economia USA?

9 aprile 2014 Di FunnyKing




Guest Post da il Blog del Professor Attilio Folierio

Alexander Dyukov, direttore generale di Gazprom Neft, una delle principali quattro imprese petrolifere della Russia ha anncunciato che esiste la possibilità di abbandonare il dollaro nelle transazioni petrolifere.
Dyukoy ha dichiarato alla agenzia russa “Itar-Tass” che il 95% dei propri clienti è disponibile ad abbandonare il dollaro ed utilizzare l’Euro. Ha aggiunto che “in via di principio niente è impossibile, si può abbandonare il dollaro ed adottare l’Euro e teoricamente anche il rublo”.
Una delle più importanti imprese petrolifere della Russia e del mondo sta quindi sondando il terreno per abbandonare il dollaro come moneta di scambio del petrolio.
L’abbandono del dollaro e degli altri strumenti finanziari occidentali, come le carte di credito VISA e Mastercard ed il sistema SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) da parte della Russia è una conseguenza delle sanzioni annunciate per “l’annessione della Crimea”.
Alexander Dyukov fa capire chiaramente che la vittima delle sanzioni contro la Russia non sarà la Russia, ma saranno gli Stati Uniti; ed assicura che “tutte le restrizioni nell’uso del dollaro creeranno seri problemi agli Stati Uniti”.
Come diciamo da tempo, findallo studio dei veri motivi dell’interveno militare in Iraq, gli Stati Uniti andranno incontro ad un grosso tracollo economico il giorno in cui il petrolio cesserà di essere commercializzato in dollari. Tutti i paesi del mondo, appunto per il fatto che il principale prodotto del mondo, il petrolio, si commercializza in dollari, sono costretti a rifornirsi di dollari, ovvero la maggior parte delle proprie riserve internazionali deve essere costituita da dollari. Il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari tutti gli stati saranno costretti a vendere i propri dollari e rifornirsi della nuova moneta adottata negli intercambi petroliferi, che a questo punto potrebbe essere non solo l’Euro, ma anche il Rublo, lo Yuan e l’oro.
La vendita repentina di questa grande quantità di dollari farà crollare il valore stesso del dollaro, provocando una catastrofe economica in USA, il paese dei dollari: tracollo del valore del dollaro, iperinflazione tipo Germania di Weimar e difficoltà di potersi rifornire di petrolio sono alcuni dei principali problemi cui andrà incontro il paese nordamericano il giorno in cui il petrolio cesserà di scambiarsi in dollari.
In definitiva se il petrolio cessasse di scambiarsi in dollari, la moneta statunitense cesserebbe di essere la principale moneta di riserva mondiale, una catastrofe annunciata per il dollaro e l’economia USA.
Ricordiamo che l’economia USA ha il grave problema del debito pubblico, che sotto la gestione di Obama sta cresciendo come mai nella storia, ad una media di 3,7 miliardi di dollari al giorno; a titolo di esempio, il debito pubblico USA durante gli otto anni della gestione di Jeorge W. Bush è cresciuto al ritmo di 1,68 miliardi al giorno.
Ma l’economia USA si caratterizza anche per il deficit della bilancia commerciale; praticamente gli USA producono ben poco di quello che consumano ed importano di tutto. E’ esattamente dal 1976 che la bilancia comemrciale USA presenta un saldo negativo, ossia le importazioni superano le esportazioni. Negli ultimi 11 anni, il deficit è sempre stato superiore ai 500 miliardi di dollari, con l’eccezione del 2009 e 2013, quando è stato leggermente al di sotto di tale cifra.
Quando arriverà il tracollo del dollaro sarà praticamente impossibile continuare con le importazioni al ritmo attuale, facendo venire letteralmente a mancare il cibo alla maggioranza degli statunitensi. Se si pensa che oggi negli USA esistono circa 50 milioni di persone che sopravvivono grazie al programma di assistenza alimentare dello stato, cosa succederà quando non entrerà cibo al ritmo attuale? Una catastrofe economica e sociale, che probabilmente oltre ad esplosioni sociali, determinerà anche la fine dell’Unione, la fine degli Stati Uniti.

Ai nostri lettori è piaciuto anche

Spendere più di 3.600€ Euro per un Acquisto in Italia?: Non ve lo consiglio ( se Siete Italiani, Ovviamente)
Come Avverrà un’altra Patrimoniale in Italia
Non c’è Speranza (Bimbiminkia Leghisti e le Firme di Plebiscito.eu)
Aspettando Renzi
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto