"Se a fini elettorali mandi le persone in pensione a 59 anni, il sistema va per aria. Quota 100 è inadeguata a uno Stato con 2.370 miliardi di euro di debito. Poi si può dire: non toccheremo i vincoli di Bruxelles e manderemo tutti in pensione a 59 anni e 41 di contributi. A questo punto perché no a 55? Sarebbe meraviglioso. Ma in nessun paese al mondo accade. L’Italia è ricca abbastanza per indicare una via alternativa alle politiche previdenziali mondiali? Mi piacerebbe, ma non è così, non è abbastanza ricca. Non cresce, non fa figli, non si capisce chi pagherà queste pensioni se i giovani non ci sono più. La ricetta del PdF è concentrare le risorse su natalità e famiglia per far ripartire l’Italia e, attraverso la crescita, realizzare politiche più eque anche in materia previdenziale. Se invece si fa marketing elettorale in vista delle europee, scassando i conti pubblici e pretendendo pure che il ministro dell’Economia che si sono scelti (ma che conosce i conti pubblici) li avalli, si è sconsiderati. Poi ovviamente è semplice: dico che sono d’accordo che tutti vadano in pensione prima possibile e becco applausi e voti. Agli altri non anziani diamo 780 euro mensili di reddito di cittadinanza, altri applausi e altri voti. Facile. Ma da irresponsabili. Pagheremo caro queste follie." cit. Mario Adinolfi presidente del Popolo Della Famiglia