I tori sperano che Powell segua l’esempio di Bernanke e riprenda il QE
Economia4 ore fa (02.04.2019 13:52)
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Investing.com - La Federal Reserve non alzerà più i tassi di interesse almeno fino alla fine del prossimo anno, secondo gli economisti intervistati da Reuters che parlano di una probabilità del 40% di almeno un taglio dei tassi entro la fine del 2020.
La Fed ha lasciato i tassi invariati il mese scorso, come previsto, ma le proiezioni del grafico “dot plot” sono cambiate e indicano che non ci saranno aumenti nel 2019, contrariamente ai due previsti il dicembre scorso.
Sebbene le previsioni della Fed indichino un aumento dei tassi il prossimo anno, l’ultimo sondaggio di Reuters condotto su oltre 100 economisti in seguito al vertice del 19-20 marzo della banca centrale mostra che i tassi resteranno al range attuale compreso tra il 2,25% e il 2,5% almeno fino alla fine del 2020.
Un campione più piccolo di economisti su una prospettiva a fine 2021 ha reso noto di non aspettarsi alcun intervento neanche fino ad allora.
“Lo sviluppo più drammatico dell’anno finora non è stato il commercio né la politica. Piuttosto, è stata la totale adozione da parte della Fed di una posizione di politica monetaria molto più cauta rispetto a quanto si aspettavano gli operatori dei mercati”, nota Ajay Rajadhyaksha, a capo della macro-ricerca di Barclays (LON:
BARC).
La banca centrale USA ha inoltre segnalato che intende terminare la riduzione del suo massiccio bilancio da 4,2 mila miliardi di dollari entro settembre. Il processo è cominciato nell’ottobre 2017 ed ha seguito tre round di allentamento monetario, una politica secondo la quale la Fed ha comprato Buoni del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca nel tentativo di far scendere i tassi di interesse.
Secondo alcuni analisti, il cambio di tono è il primo passo dell’inevitabile cammino verso il quarto round di allentamento quantitativo (QE4).
L’ex Presidente della Fed Ben Bernanke aveva dato il via al quantitative easing in risposta alla crisi finanziaria globale del 2008, creando 1,3 mila miliardi di dollari tra il novembre 2008 ed il giugno 2010 ed usando questo denaro per comprare asset finanziari da banche e governo.
Il processo ha coinciso con un forte rialzo dei titoli azionari e parte del mercato rialzista più lungo della storia.
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-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters