Ignatius
sfumature di grigio
Sono due cose diverse ma entrambe vere.
E' vero che la popolazione fascia di età + bassa percentualmente (quindi nn numeri assoluti) presenta tasso di crescita + alto circa i tumori...e questo è certamente legato all'ambiente inteso come esposizione ad agenti mutageni che possono causare l' oncogenesi e la relazione sarà dovuta ad un sistema immunitario nn ancora perfettamente sviluppato ...
Ma è altrettanto vero che una vita + lunga espone l' individuo ad una serie di errori nella replicazione del DNA delle cellule (anche dovuta alla maggiore esposizione dei succitati agenti che possono essere chimici radiogeni etc.) che implica necessariamente un numero maggiore di tumori ...
L'ambiente senz'altro, ma non credo sia solo quello che incide nella mortalità infantile per tumori.
Sai cosa penso io, forse troppo cinicamente?
Che, una volta, i nati prematuri erano condannati nella maggior parte dei casi.
Una volta la mortalità infantile non aveva bisogno di tumori: bastava una polmonite o poco più, ed era finita.
Le famiglie avevano cinque-dieci figli, e molti di essi non arrivavano alla maturità.
In pratica, la "selezione naturale" che una volta facevano la polmonite e gli stenti, oggi non c'è più.
La conseguenza è che i tumori risulterebbero in aumento anche se l'ambiente (smog, alimentazione) non fosse peggiorato: i sistemi immunitari d'oggi, in media, sono meno temprati di quelli dei bambini di qualche decennio fa.
"Colpa dei progressi della medicina", è la mia interpretazione (parziale).
Ma, certamente, con i fattori ambientali si sta facendo il possibile per danneggiarli, questi acerbi sistemi immunitari d'oggi.
Colpa anche dei genitori, per ignoranza o pigrizia: chi può dire di non aver mai visto un genitore (mamma o papà) aspettare i bambini fuori da scuola con la macchina col motore acceso, accoglierli con una merendina "industriale", e sedarli a casa con la playstation?