Gli oncologi si farebbero la chemio?

Border Nights puntata 159. La storia di Giuseppe, il medico che si ammalò di tumore. Libro sulle religioni.



Inizio di puntata in cui si parla di magistratura e giustizia, poi collegamento con il dott. Giuseppe Grasso, un medico di Brescia che si è ritrovato dall'altra parte della barricata, quella dei malati di tumore ed ha scelto una strada diversa da quella tradizionale, con grandi risultati ottenuti attraverso le cosiddette "cure alternative".

Poi spazio a Paolo Franceschetti ed al suo libro sulle religioni.

Quindi la scheda di Maestro di Dietrologia e la parte a ruota libera. Border Nights va in onda in diretta ogni settimana alle 22 su Web Radio Newtork ed in contemporanea su New Life Radio. mail:[email protected]

https://www.spreaker.com/user/bordernights/border-nights-puntata-159-28-04-2015
 
marofib a me sembra che pecchi molto di presunzione,credi che basti prendere una pubblicazione da pubmed e mostrarla come la verità? Punto primo è un dato di 11 anni fa e comunque si parla di sola terapia citotossica,niente farmaci biologici,quali il panitumumab,bevacizumab o cetuximab oggi largamente usati,nello studio ci sono solo 22 pazienti (un pò troppo pochi per fare una stima),terzo non c'è scritto che farmaci venissero utilizzati,quarto non si sanno neanche le loro condizioni di base dei pazienti,se erano anche cardiopatici e hanno usato antracicline è possibile che siano morti per la tossicità da farmaco e non perchè il farmaco non funzionasse.Anche su pubmed le cose vanno prese con le pinze. Saluti


22 sono i tumori, migliaia i pazienti

il pdf completo
http://www.mednat.org/cancro/MORGAN.PDF





In view of the minimal impact of cytotoxic chemotherapy
on 5-year survival, and the lack of any major progress
over the last 20 years, it follows that the main role of
cytotoxic chemotherapy is in palliation. Although for many
malignancies, symptom control may occur with cytotoxic
chemotherapy, this is rarely reported and, for most patients,
the survival in those who obtain a response is rarely beyond
12 months.
The introduction of cytotoxic chemotherapy for solid
tumours and the establishment of the sub-speciality of
medical oncology have been accepted as an advance in
cancer management. However, despite the early claims of
chemotherapy as the panacea for curing all cancers, the
impact of cytotoxic chemotherapy is limited to small
subgroups of patients and mostly occurs in the less
common malignancies.
Even so, any new chemotherapy drug is still promoted as
a major breakthrough in the fight against cancer, only to be
later rejected without the fanfare that accompanied its arrival.
In an environment of scarce resources and costcontainment,
there is a need for evidence-based assessment
before any new or previously accepted treatment is accepted
as standard practice. To justify the continued funding and
availability of drugs used in cytotoxic chemotherapy, a
rigorous evaluation of the cost-effectiveness and impact on
quality of life is urgently required.
 
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Cio che chiedi è impossibile per vari fattori
1) ogni tumore ha una sua sensibilitá a certi farmaci altri no e quindi non puoi fare una valutazione complessiva

2) ogni tumore é diverso dall'altro per aggressivita biologica,alcuni scompaiono completamente insieme alle metastasi con la sola chemioterapia altri invece sono intrattabili gia in fasi iniziali

3) chemioresistenza,esistono piu linee terapeutiche per un certo tumore

4)i pazienti vanno selezionati e devono avere caratteristiche ne troppo restrittive ne troppo permissive

5) oggi di tumore si muore ancora,purtroppo,ma si muore molto meno di 20 anni fa,quando si moriva per un linfoma di hodgkin o per un tumore al seno.
 
Come scegliere l'oncologo di fiducia




di MPDS




Se dobbiamo comprare un’auto, un mobile per la casa, o prendere un appartamento in affitto, o scegliere un posto per andare in vacanza, giriamo, ci confrontiamo, valutiamo, ponderiamo.
Raramente, quando una persona ha un tumore, impiega tempo a valutare le varie terapie possibili dedicando a tale problema un numero di ore anche solo uguale a quello dedicato per scegliere l’auto nuova o la nuova cucina.
Tutto ciò non ha senso, in un’epoca come la nostra dove, tramite internet, riviste, libri specializzati, possiamo accedere a tutte le informazioni in nostro possesso e valutare al meglio.



Continua a leggere...
 
Cio che chiedi è impossibile per vari fattori
1) ogni tumore ha una sua sensibilitá a certi farmaci altri no e quindi non puoi fare una valutazione complessiva

2) ogni tumore é diverso dall'altro per aggressivita biologica,alcuni scompaiono completamente insieme alle metastasi con la sola chemioterapia altri invece sono intrattabili gia in fasi iniziali

3) chemioresistenza,esistono piu linee terapeutiche per un certo tumore

4)i pazienti vanno selezionati e devono avere caratteristiche ne troppo restrittive ne troppo permissive

5) oggi di tumore si muore ancora,purtroppo,ma si muore molto meno di 20 anni fa,quando si moriva per un linfoma di hodgkin o per un tumore al seno.


diciamo che su sto equivoco, peraltro comprensibile, campa tutto l'ambaradan
quindi sempre eccezioni, quindi conferma della regola (cure palliative)

la realta' e' quella di quel paper...non ho trovato smentite
prova tu a farci cambiare idea
linka quello che vuoi....poi controllo io
 
L'ho gia scritto in un altro post,se la neoplasia é troppo avanzata e non piu guaribile il tipo di terapia non é finalizzata a guarire ma a cronicizzare la malattia mantenendola stabile nel tempo. Il trattamento palliativo a cui ti riferisci é un genere di intervento terapeutico che mira a garantire una migliore qualitá di vita perché il tumore non risponde piu ai farmaci. Sono due concetti molto diversi.
 
si ma portaci dati, delle parole siamo stufi

anche un radiologo, messo alle strette (che fatica pero') sulla radioterapia ADIUVANTE...ha ammesso che l'aspettativa di vita non cambia ma che cmq lui la propone sempre al paziente(ben messi siamo!)
 
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di MPDS



Se dobbiamo comprare un’auto, un mobile per la casa, o prendere un appartamento in affitto, o scegliere un posto per andare in vacanza, giriamo, ci confrontiamo, valutiamo, ponderiamo.
Raramente, quando una persona ha un tumore, impiega tempo a valutare le varie terapie possibili dedicando a tale problema un numero di ore anche solo uguale a quello dedicato per scegliere l’auto nuova o la nuova cucina.
Tutto ciò non ha senso, in un’epoca come la nostra dove, tramite internet, riviste, libri specializzati, possiamo accedere a tutte le informazioni in nostro possesso e valutare al meglio.



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perfetto, quello che ho fatto anch'io....una bella interrogazione ...e bocciato!!
andato a casa ho controllato sto pseudo oncologo dell'ospedale... nell'albo dei medici...nessuna specializzazione in oncologia....pero' e' partito di gran carriera con la chemio adiuvante
 
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L'ho gia scritto in un altro post,se la neoplasia é troppo avanzata e non piu guaribile il tipo di terapia non é finalizzata a guarire ma a cronicizzare la malattia mantenendola stabile nel tempo. Il trattamento palliativo a cui ti riferisci é un genere di intervento terapeutico che mira a garantire una migliore qualitá di vita perché il tumore non risponde piu ai farmaci. Sono due concetti molto diversi.
allora
Mia cucina è un'oncologa
ok?
il suo babbo e la sua mamma [miei zii] si sono ammalato di cancro ai polmoni

non sono stati sottoposti a nessuna chemioterapia [e tutti ci chiedevamo il motivo]
nessuno è guarito
lo zio è vissuto per altri 8 anni e poi si è addormentato serenamente nella mortte
la zia è vissuta solo 3 anni e mezzo


solo ora ho saputo il motivo ascoltando questa trasmissione radiofonica in cui un medico della mia città si è ammalato gravemente di cancro ai polmoni e..... sta guarendo con la terapia DI BELLA....
http://www.investireoggi.it/forum/4243388-post90.html
 
Mi dispiace tanto per gli zii ma mancano delle informazioni importanti.Quanti anni avevano gli zii? Di che tipo di tumore si trattava? In che stadio era? Avevano altre malattie? Ci sono mille motivi per cui non si fa una chemioterapia a una persona,oltre il fatto che questo non la voglia a priori. Io conosco soggetti di 70 anni con cancro all'ovaio da 5 e non hanno mai fatto chemio,per il semplice motivo che la crescita é talmente lenta che la chemio non porterebbe vantaggi visto che ha anche degli effetti collaterali ed espone a dei rischi. Fino all'altro giorno venne una signora a controllo operata per k-mammella in stadio t1b,é stata operata e ha fatto la radioterapia adiuvante,a distanza di 5 anni non ha alcun. Recidiva. Non e che tu prendi la radioterapia la provi 10 volte,8 volte non funziona allora puoi dire non funziona,dioende su quale tipo di tumore li provi,la chemio é anche un radiosensibilizzante e se magari per problemi di tossicita il soggetto non puo fare la chemio e magari il tumore é pure grande,é ovvio che la sua efficacia si riduce ma la condizione standard in quel contesto é chemio+radio non solo radio,poi ci sono altri casi in cui si fa intervento chirurgico+radio,ma dipende dall'obiettivo,un conto é fare intervento e radio per un tumore di 0,5cm un conto é farlo su un adenocarcinoma dell'esofago t4,perché l adenocarcinoma risponde poco alla radioterapia. Non é una cosa statica ma al contrario é molto dinamica e ci sono molte variabili di cui tenere conto,in primis le condizioni del paziente di partenza. Per quanto riguarda il metodo di bella,ognuno é libero di fare ció che vuole,compreso non farsi curare per niente. Se questo nuovo tentativo dovesse funzionare,non funzionerá su un soggetto ma dovra funzionare su centinaia di persone. Io sono pronto ad ampliare le mie conoscenze,ma ad oggi,se non rientra nelle linee guida,qualche motivo (gia detto in precedenza piu volte) ci sará.
 

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