gli orfani USA come Cavie umane (1 Viewer)

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sì però anche le case farmaceutiche hanno le loro belle responsabilità

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mentre in Iraq l'esercito Usa ha utilizzato Fosforo bainco e armi nucleari
e il risultato non si è lasciato attendere


Bambini come topi da laboratorio

- Di Karlos Zurutuza -
All’ospedale di Fallujah non sono in grado di fornire statistiche sui bambini nati con malformazioni; semplicemente ce ne sono troppi. I genitori non vogliono parlarne. “Le famiglie seppelliscono i propri neonati dopo la loro morte senza dirlo a nessuno,” afferma il portavoce dell’ospedale, Nadim al-Hadidi. “Se ne vergognano troppo.”
Abbiamo registrato 672 casi a gennaio, ma sappiamo che ce ne sono molti di più”, dice Hadidi. Proietta immagini su una parete del suo ufficio: bambini nati senza cervello, senza occhi o con gli intestini fuori dal corpo.
Di fronte all’immagine bloccata di un bambino nato senza arti, Hadidi dice che i sentimenti dei genitori solitamente variano dalla vergogna al senso di colpa. “Pensano che sia colpa loro, che ci sia qualcosa di sbagliato in loro. E non è affatto d’aiuto quando qualche vecchio dice loro che è la ‘punizione del Signore’”.
E’ difficile guardare le fotografie.

E i responsabili di tutto questo hanno chiuso gli occhi.
“Nel 2004 gli statunitensi hanno sperimentato su di noi ogni genere di ordigni chimici ed esplosivi: bombe termobariche, fosforo bianco, uranio impoverito … siamo stati per loro tutti topi da laboratorio,” dice Hadidi spegnendo il proiettore.
I mesi che sono seguiti all’invasione dell’Iraq nel 2003 hanno visto persistenti dimostrazioni contro le forze d’occupazione. Ma non è stato che nel 2004 che questa città presso l’Eufrate, a ovest di Baghdad, ha visto il peggio.
Il 31 marzo di quell’anno le immagini dei corpi smembrati di quattro mercenari del gruppo statunitense Blackwater pendenti da un ponte hanno fatto il giro del mondo. Al-Qaeda ha rivendicato la brutale azione e la popolazione locale ha pagato il prezzo dell’Operazione Phantom Fury [Furia fantasma] che è seguita. Secondo il Pentagono si è trattato del più grande scontro urbano dai tempi di Hue (Vietnam, 1968).
Il primo giro di vite è avvenuto nell’aprile 2004 ma il peggiore è stato a novembre di quell’anno. Controlli casuali casa per casa hanno dato il via a intensi bombardamenti notturni. Gli statunitensi hanno dichiarato di aver utilizzato il fosforo bianco “per illuminare i bersagli di notte”. Ma un gruppo di giornalisti italiani ha fornito presto prove documentali che il fosforo bianco era stato semplicemente un’altra delle armi vietate utilizzate contro i civili dalle truppe statunitensi.
Il numero totale delle vittime è tuttora ignoto. In effetti, molte di esse non sono ancora nate.
Abdulkadir Airawi, un medico dell’ospedale di Fallujah, è appena di ritorno dall’aver esaminato un interessante nuovo caso. “Questa ragazza è nata con la sindrome di Dandy Walker. Ha il cervello diviso in due e dubito che sopravvivrà.” Mentre parla, le luci si spengono di nuovo nell’interno ospedale.
“Siamo privi della struttura più elementare. Come pretendono che affrontiamo un’emergenza come questa?”
Secondo uno studio pubblicato nel luglio 2010 dall’International Journal of Enviromental Research and Public Health, con sede in Svizzera, “gli aumenti dei casi di cancro, leucemia e mortalità infantile e di cambiamenti del normale rapporto tra i sessi alla nascita a Fallujah sono significativamente maggiori di quelli riferiti relativamente ai sopravvissuti alle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.”
I ricercatori hanno rilevato che c’è stato un aumento di 38 volte della leucemia (17 volte nelle località giapponesi). Analisti stimati come Noam Chomsky hanno definito tali conclusioni come “immensamente più imbarazzanti delle rivelazioni di WikiLeaks sull’Afghanistan”.
Samira Alaani, medico capo all’ospedale di Fallujah, ha preso parte a uno studio in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Diverse verifiche condotte a Londra segnalano quantità insolitamente elevate di uranio e mercurio nei capelli delle persone colpite. Ciò potrebbe essere la prova che collega l’utilizzo di armi vietate alla quantità dei problemi genetici a Fallujah.
Piuttosto che sul fosforo bianco, molti puntano il dito sull’uranio impoverito (DU), un elemento radioattivo che, secondo gli ingegneri dell’esercito, aumenta significativamente la capacità di penetrazione dei proiettili. Si ritiene che il DU abbia una vita di 4,5 miliardi di anni ed è stato definito “l’assassino silenzioso che non smette mai di uccidere”. Molte organizzazioni internazionali hanno chiesto alla NATO di accertare se durante la guerra in Libia è stato utilizzato il DU.
In questo mese il Ministero iracheno della Sanità, in stretta collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, avvierà il suo primo studio in assoluto sulle malformazioni congenite nei governatorati di Baghdad, Anbar, Thi Qar, Suleimania, Diala e Basra.
Stretta tra i confini dell’Iran e del Kuwait, Basra è situata sopra enormi riserve di petrolio. La popolazione di questa provincia dell’estremo sud ha subito combattimenti molto più di qualsiasi altra regione: dalla guerra contro l’Iran degli anni ’80 alla guerra del Golfo del 1991 e all’invasione guidata dagli USA nel 2003.
Uno studio dell’Università di Baghdad ha segnalato che i casi di malformazioni alla nascita erano aumentati di dieci volte a Basra due anni prima dell’invasione del 2003. La tendenza continua a salire.
L’Ospedale Pediatrico di Basra, specializzato nell’oncologia pediatrica, è stato aperto nel 2010. Finanziata da capitale statunitense, questa struttura è stata avviata dall’ex first lady statunitense Laura Bush. Ma, come l’ospedale di Fallujah, questa struttura presunta allo stato dell’arte manca di attrezzature fondamentali.
“La macchina per i raggi X è rimasta un anno e mezzo in magazzino nel porto di Basra per una disputa amministrativa su chi dovesse pagare le tasse portuali. I nostri bambini morivano in attesa di un trattamento radioterapeutico che non arrivava,” dice Laith Shakr Al-Sailhi, padre di un bambino malato e direttore dell’Associazione del Cancro Infantile irachena.
“La lista d’attesa per il trattamento a Baghdad è infinita e il tempo non è mai dalla parte dei pazienti” dice Al-Sailhi nelle baracche che ospitano il quartier generale della sua ONG vicino all’ospedale.
“Inoltre le malattie di questi bambini hanno portato alla rovina economica le loro famiglie. Quelli che possono permetterselo pagano, per il trattamento, fino a 7.000 dollari in Siria e fino a 12.000 dollari in Giordania. L’opzione più economica è l’Iran, con costi in media di 5.000 dollari.
Oggi le famiglie fioccano a Teheran per il trattamento dei figli. Molte di esse dormono nelle strade perché non possono permettersi di pagarsi una stanza in albergo.”
Fonte: ZCommunications | Those Laboratory Mice Were Children by Karlos Zurutuza | ZNet Article
traduzione di Giuseppe Volpe
Da Znet Italy
Informazione Consapevole: Bambini come topi da laboratorio
 
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Gli Stati Uniti hanno utilizzato armi nucleari tattiche in Afghanistan e in Iraq

- Leonid Savin, Strategic Culture Foundation -

E’ diventato chiaro, dopo il vertice sul nucleare di Seul, che gli Stati Uniti aderiscono alla vecchia politica, risalente al 1945, di monopolizzare il diritto di usare le armi nucleari, combinando la loro parte nella non proliferazione del diritto internazionale con nuove misure restrittive contro gli altri, compresa la Russia. Tutto ciò dovrebbe riportare alla superiorità nucleare globale degli Stati Uniti.
Nel suo libro Towards a World War III Scenario: The Dangers of Nuclear War, Michel Chossudovsky ci narra dell’interconnessione tra il Pentagono e le grandi aziende statunitensi. Il libro dice che il Congresso statunitense approvò l’uso di armi nucleari tattiche nelle guerre non convenzionali, nel 2003. Secondo i congressisti, ciò era abbastanza “sicuro per i civili” (1).
Infatti, la tecnologia militare è avanzata di parecchio rispetto alle due bombe nucleari usate contro il Giappone, specialmente nel campo dello sviluppo di munizioni nucleari di bassa e bassissima potenza. Già nel 1950 il “cannone nucleareDavy Crocket, il sistema d’arma più piccolo con una gittata di a 4,5 km, faceva parte dell’arsenale delle forze armate (2). Era destinato ad essere distribuito in gran numero in Europa occidentale per combattere un improvviso attacco da parte dell’Unione Sovietica.
Le forze armate statunitensi sono in possesso di 3400 munizioni nucleari dalla potenza variabile (circa 2000 schierate). Un operatore decide la potenza richiesta a seconda della situazione (ad esempio riducendola per colpire nemici nelle immediate vicinanze dell’esercito o della marina statunitense, o nel territorio o nelle acque di uno stato amico/alleato).
Veicoli aerei senza equipaggio possono essere utilizzati come vettori. L’MQ-9 Reaper, oggi presente nell’arsenale delle forze armate, può essere armato con fino 14 missili aria-superficie AGM-114 Hellfire, ognuno del peso di 50 kg. E’ possibile usarlo come vettore di piccole armi nucleari.
In condizioni di guerra ad alta intensità, le armi nucleari tattiche aggiornate possono creare l’illusione della loro assenza sul campo di battaglia nel caso in cui vengano utilizzate insieme a quelle convenzionali. Ad esempio, secondo esperti militari russi, le munizioni nucleari di nuova generazione sono state utilizzate in Libano nel 2006, durante l’operazione contro l’Hezbollah. Allora l’esercito israeliano ha utilizzato le cosiddette bunker busters. I campioni del suolo prelevati dai crateri avevano tracce di uranio arricchito. Allo stesso tempo venne precisato che non c’erano radiazioni gamma e isotopi cesio 137, derivanti da decadimento radioattivo. Il livello di radiazioni era alto all’interno dei crateri, ma scendeva di circa la metà a distanza di soli pochi metri. Non è escluso che le armi siano state inviate in Israele dagli Stati Uniti, per essere testate in battaglia.
Vi è un aspetto del diritto molto importante. Le munizioni termonucleari “pure” non sono controllate da nessun accordo internazionale e formalmente rientrano nei sistemi convenzionali ad alta precisione, anche se la loro potenza distruttiva è di gran lunga superiore. Gli esperti non hanno una visione comune di quanto gli Stati Uniti e altri stati siano avanzati nel campo dello sviluppo di armi a fusione termonucleare ‘pura’. Gli specialisti di uno degli istituti di ricerca militare russi, dicono che le nuove armi nucleari sono al di là delle restrizioni legali di un qualsiasi accordo internazionale su sviluppo, test, proliferazione o uso di armi nucleari (3).
Qualcosa di simile a ciò è stato detto dopo l’11 settembre 2001. Mentre indagavano sull’attentato alle torri gemelle di New York, alcuni esperti di diversi paesi giunsero alla conclusione che le torri furono demolite (insieme alla terza, che viene raramente menzionata nelle relazioni sull’attacco al Trade Center) a seguito di esplosioni di piccole cariche termonucleari (4). Lo scenario si basa sulle scosse sismiche del giorno dell’attacco e sul fatto che alcuni vigili del fuoco e poliziotti, che si trovavano nel luogo della distruzione, morirono anni dopo di cancro.
Nel bel mezzo del dibattito sul START-3 e sullo schieramento dello scudo missilistico europeo, gli Stati Uniti hanno riorganizzato in silenzio il Comando d’attacco globale dell’aviazione. Formalmente, la riorganizzazione è terminata nel dicembre 2011. Ora il nuovo comando avrà sotto il suo controllo la forza aerea strategica (5).
Andrew C. Weber, Assistente del Segretario alla Difesa per i programmi di difesa nucleare, chimici e biologici, ha dichiarato: “Alcuni dicono che non abbiamo mai usato le armi nucleari. La verità è che usiamo armi nucleari ogni giorno per mantenere il mondo sicuro…” Naturalmente il verbo da usare potrebbe significare affrontare. Ma Peter Eyre, un consulente sul Medio Oriente, ha detto che gli USA hanno usato armi nucleari tattiche almeno una volta in Iraq e un paio di volte in Afghanistan, nelle montagne di Tora Bora (questa violazione flagrante della Convenzione di Ginevra è stata sancita dai presidenti degli Stati Uniti, che ne fa dei criminali militari (6)). In questo contesto, il ragionamento espresso da Weber diventa inquietante.
C’è il presupposto che la riorganizzazione del Comando d’attacco globale dell’aviazione abbia per missione assegnare maggiore “flessibilità” all’uso globale delle armi nucleari nel mondo. Una volta che le armi sono state usate in Libano, Iraq e in Afghanistan, cosa impedisce che siano usate in qualche altro posto?
Note:
(1) Chossudovsky M. Towards a World War III Scenario: The Dangers of Nuclear War. Global Research, 2012
(2) S. Yuferev. Ultracompact nuclear weapon – recoilless gun Davy Crocket, Voennoe obozrenie (Military Review), 28 Ottobre 2011.
(3) V. Kretinin, A. Kotomin, A. Shushkov Pure fusion thermonuclear weapon: a myth or reality? Armeisky Vestnik (Army News) 06.06.2011
(4) Ad esempio, vedasi: Thermonuclear destruction of the World Trade center in New York, The Pandora’s box, 21 settembre 2011
(6) Stein V., CSAF signs munitions realignment program action directive.
La ripubblicazione è gradita con riferimento alla rivista on-line Strategic Culture Foundation .
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Yemen: raid aereo nel sud, uccisi 17 miliziani al-Qaeda

Continua la favola di al Qaeda che è stranamente presente in ogni nazione che Zio Sam vuole occupare
18:01 22 APR 2012
(AGI) Sana’a – E’ di almeno altri diciassette miliziani integralisti uccisi il bilancio dell’ennesimo raid aereo sui dintorni di Loder, strategica localita’ dello Yemen situata circa 150 chilometri a nord-est di Zinjibar, capoluogo della provincia meridionale di Abyan, dove da mesi si combatte con continui rovesciamenti di fronte. Il numero dei morti e’ stato reso noto da fonti del ministero della Difesa yemenita, senza possibilita’ di riscontri indipendenti. Se confermato, comunque, porterebbe a 57 il totale dei ribelli eliminati nell’arco degli ultimi tre giorni. Ancora una volta non e’ chiaro se l’incursione sia stata compiuta da velivoli della locale Aviazione ovvero da droni americani, la cui presenza nel Paese non e’ mai stata ufficialmente riconosciuta.
Gli Stati Uniti hanno utilizzato armi nucleari tattiche in Afghanistan e in Iraq | STAMPA LIBERA


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