Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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CREDITO AL CONSUMO: +10% IL SETTORE NEL 2017 PARI A 60 MILIARDI

In crescita anche il credito online che vale 23 miliardi - Nel 2017 il settore del credito al consumo e' cresciuto del 10%, raggiungendo un volume di 60 miliardi di euro. Un valore che raggiunge il +20% se si considerano solo i crediti erogati da Findomestic, che ha presentato oggi i dati nel corso di un incontro dedicato al consumo di beni durevoli in Lombardia. Si tratta di una tipologia di credito che, al contrario di quanto avveniva fino a qualche anno fa, viene oggi utilizzata per acquistare le piu' svariate tipologie di beni. Se infatti il mercato dell'auto continua a fare da padrone con 7 auto su 10 acquistate con una forma di credito, sta crescendo il numero dei consumatori che vi ricorre anche per cerimonie, spese mediche e ristrutturazioni

Secondo i dati Findomestic, nel 2017 e' cresciuto anche il ricorso al credito online che ha fatto registrare un +17%, con un valore di mercato di 23 miliardi di euro. Per il primo anno si rileva infine che a essere acquistati in con questa modalita', sono stati piu' i beni (tra cui in testa informatica, abbigliamento e arredamento) che i servizi.
 
Padoan:

I colleghi dell’Ecofin «sono al corrente che è previsto uno scenario d’incertezza» nelle elezioni italiane, «e siccome associano questo al fatto che in quattro anni di stabilità l’Italia ha fatto tanto, c’è preoccupazione che ci possa essere una interruzione verso la stabilità e la crescita»: lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan al termine dell’Ecofin, il vertice dei ministri economici e finanziari dei Paesi della Ue, rispondendo a chi gli chiedeva se i ministri europei fossero preoccupati delle prospettive elettorali in Italia.

Ahahahah.
 
BCE: BOCCE FERME SU FORWARD GUIDANCE, MODIFICHE RIMANDATE A MARZO


Nessun cambio alla forward guidance ma con ogni probabilita' una maggiore enfasi nelle parole che Mario Draghi pronuncera' in conferenza stampa sulla forza di quella che ormai e' una vera e propria espansione economica - la piu' forte in una decade - e non una semplice ripresa. Dalla prima riunione del consiglio direttivo della Bce in programma giovedi' a Francoforte, esperti ed economisti non si attendono novita' significative sebbene la pubblicazione delle minute la scorsa settimana avesse in un primo tempo portato a ritenere possibile un cambio alla comunicazione gia' nella prima riunione del 2018 e provocato un balzo dell'euro sui livelli massimi da tre anni a questa parte. Proprio il balzo dell'euro, che tratta sopra quota 1,22 sul dollaro, rappresenta tuttavia un motivo in piu' per calibrare con la massima attenzione ogni qualsiasi modifica al linguaggio della comunicazione Bce, che come Mario Draghi ha ripetuto a piu' riprese, rappresenta di per se' uno strumento a pieno titolo di politica monetaria. Sebbene nelle minute dell'ultima riunione a dicembre del consiglio direttivo pubblicate la scorsa settimana si indicasse che 'il linguaggio riguardante varie dimensioni della posizione di politica monetaria e della forward guidance potrebbe essere rivisto all'inizio del prossimo anno', la maggior parte degli analisti ritiene ora che la prima reale finestra di opportunita' si aprira' a marzo. Questo perche' il consiglio direttivo potra' allora avere maggiori dati a propria disposizione su quale impatto sta avendo il programma di acquisto titoli al nuovo ritmo che e' stato ridotto proprio a partire da gennaio da 60 a 30 miliardi di euro al mese fino a tutto settembre. Questo programma rimane 'open-ended' dunque calibrato a seconda delle esigenze e con la possibilita' di essere incrementato in termini di entita' o durata qualora 'le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione'. Se tuttavia il quadro economico non dovesse subire mutamenti significativi e la forza dell'attuale espansione economica dovesse essere confermata nei prossimi mesi - con conseguenti rafforzamenti delle dinamiche di inflazione - allora con buona probabilita' i governatori approfitteranno della riunione di giugno (che si terra' fuori sede a Riga in Lettonia) per annunciare una data certa alla fine del programma di Qe. Un passo di importanza cruciale perche' da allora inizierebbe la conta verso il primo rialzo dei tassi di interesse che, come ribadito anche nell'ultima riunione, il consiglio direttivo si attende che 'si mantengano su livelli pari a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l'orizzonte degli acquisti netti di attivita''. Il primo tasso a subire modifiche sara' con ogni probabilita' quello sui depositi overnight presso lo sportello Bce. Attualmente e' fissato a -0,40% e secondo una buona parte degli analisti potrebbe essere portato a -0,25% nel secondo trimestre del 2019.
 
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