Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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BOEING: ETHIOPIA AIRLINES ACCUSA, GRUPPO DEVE RIVEDERE SISTEMA CONTROLLO VOLO

Procedure rispettate da piloti coinvolti in incidente - Nonostante un aumento del pressing sul gruppo da parte delle autorita', nel pre-mercato il titolo Boeing guadagna terreno (+0,7%). L'attenzione resta sui jet 737 Max, il modello protagonista di due incidenti mortali avvenuti in cinque mesi: il primo a fine ottobre al largo dell'Indonesia e il secondo il 10 marzo scorso in Etiopia. Gli inquirenti della nazione africana oggi hanno fatto sapere in un rapporto preliminare che i piloti del volo della Ethiopian Airlines diretto a Nairobi da Addis Abeba avevano attuato le procedure previste dal produttore americano di aerei ma nonostante cio' non sono stati in grado di riprendere il controllo del velivolo. Questo significa i 373 Max saranno costretti a restare a terra fino a quando Boeing non avra' realizzato un'analisi del suo sistema di controllo volo. Le autorita' mondiali dell'aviazione civile, seguite da quelle americane, hanno impedito a quei jet di volare fino a quando non sara' chiarito cosa e' successo. Secondo gli inquirenti etiopi e' ancora presto per dire che ci siano stati problemi strutturali nel design del jet ma allo stesso tempo non sono state trovate prove di oggetti esterni che potrebbero avere colpito l'aereo causandone la caduta. I risultati dell'inchiesta preliminare sono stati presentati oggi alla stampa in una conferenza ad Addis Abeba. Dal canto suo Ethiopian Airlines in una nota ha fatto riferimento ai piloti dicendo che "nonostante il loro rispetto delle procedure di emergenza, sfortunatamente non sono riusciti a riprendere il controllo dell'aereo la cui punta puntava al ribasso".
 
Penso che quando non gli conviene più li spengono.
No, così facendo dai per scontato che abbiano i controllo e invece la storia ci insegna che l'uomo, in questo caso i creatori, sono ingordi vedi i derivati in precedenza ecc....Pensare che questi si fermino prima del disastro è come negare il recente passato, la bolla internet non sarebbe esistita, i subprime non sarebbero esistiti, l'€ non esisterebbe ecc...
 
Le curve USA son sempre li, qualche movimento ma i rendimenti sono quel che sono.
 
No, così facendo dai per scontato che abbiano i controllo e invece la storia ci insegna che l'uomo, in questo caso i creatori, sono ingordi vedi i derivati in precedenza ecc....Pensare che questi si fermino prima del disastro è come negare il recente passato, la bolla internet non sarebbe esistita, i subprime non sarebbero esistiti, l'€ non esisterebbe ecc...


...l'uomo è sempre stato ambizioso, ingordo e fallace sin dalla notte dei tempi e questo ha comportato sempre sciagure, storiche, sociali e finanziarie...o per dirla alla Nog...è l'eterna gara a chi c'è la più lungo e duro :eeh:...sino a quando arriva uno che ce l'ha più lungo e duro del primo...:d:
 
No, così facendo dai per scontato che abbiano i controllo e invece la storia ci insegna che l'uomo, in questo caso i creatori, sono ingordi vedi i derivati in precedenza ecc....Pensare che questi si fermino prima del disastro è come negare il recente passato, la bolla internet non sarebbe esistita, i subprime non sarebbero esistiti, l'€ non esisterebbe ecc...

Se sono un po' più furbi di quelli della boeing basterebbe un meccanismo di autodisattivazione quando le cose non quadrano.
 
No, così facendo dai per scontato che abbiano i controllo e invece la storia ci insegna che l'uomo, in questo caso i creatori, sono ingordi vedi i derivati in precedenza ecc....Pensare che questi si fermino prima del disastro è come negare il recente passato, la bolla internet non sarebbe esistita, i subprime non sarebbero esistiti, l'€ non esisterebbe ecc...

a mio parere e gia' da un bel po' di anni che esistono "sistemi matematici algoritmici etc " che amplificano le situazioni e portano in bolla....e man mano li han sempre piu' affinati e esasperati.....nel 2000 il crack trovo 'il suo sfogo" naturale" accentuando al riba quel che aveva fatto al rialzo, nel 2009 stessa cosa, con l'aggravante che si son salvati grazie alla piu' bieca operazione "comunista" all'interno della piu' grande economia capitalista:D:D ( RICORDIAMO LO STATO ALL'INTERNO E A GARANZIA DELLE BANCHE:eek:!!!!...Altrimenti quelli non li fermava piu' nessuno:devil:).....e stavolta?....mah..sara' quando sara'.....son curioso di vedere le prossime trim...se si comincia a vedere qualche big in contrazione utili del 10-15%...e il signor ALGO ha nel suo dischetto interno la parola "contrazione utili" ( oltre quella tassi USA:D),,,,,secondo me cominciam avedere dei missili padulari rosso fuoco...poi voglio vedere come va a finire....
sensazioni...mahh:ciao:
 
Dany sei spacciata...:benedizione::titanic:

UNICREDIT: ANALISTI FREDDI SU NOZZE CON COMMERZ, "MA MEGLIO DI DB" - FOCUS


Il mercato e' scettico sul possibile matrimonio tra Unicredit e Commerzbank. E la Borsa premia il titolo tedesco (+2,7%) e penalizza quello italiano (-1%). Secondo gli analisti, un'operazione simile non e' probabile, anche perche' per Unicredit la strada della crescita stand-alone e dell'implementazione del piano con un ulteriore rafforzamento patrimoniale e un miglioramento della redditivita' sembra essere quella piu' sensata, alle condizioni attuali. Anche se, concordano gli esperti, l'operazione Unicredit-Commerz avrebbe comunque piu' senso di quella tra Deutsche Bank e Commerzbank. L'indiscrezione del Financial Times parla di un'offerta multimiliardaria per Commerzbank, nel caso fallissero le trattative con Deutsche Bank. Un'operazione come questa era stata gia' studiata nel 2017, ma osteggiata dal Governo tedesco, che ha in mano il 15% di Commerz. Nel dettaglio, si tratterebbe di fondere Commerzbank con controllata tedesca del gruppo italiano, la Hypovereinsbank (Hvb). Il nuovo gruppo resterebbe quotato a Francoforte

'Pensiamo che sia troppo presto per Unicredit perche' una mossa cross border come questa abbia un senso e riteniamo che sia un evento con una bassa probabilita' di realizzazione', commentano gli analisti del Santander. Inoltre, il ceo Jean Pierre Mustier ha piu' volte ribadito negli ultimi mesi che la banca si sta focalizzando su di se' e non ha in programma nessuna grossa operazione di M&A, come riportano le diverse banche d'affari. Il focus sulla crescita interna, in effetti, appare la strada da seguire anche per gli analisti: 'Le due banche - dicono gli esperti di Kepler - sono entrambe in difficolta' in termini di redditivita' e un takeover porterebbe un forte rischio diluitivo per gli azionisti Unicredit'. Rischio messo in evidenza anche dagli analisti di Jp Morgan: Unicredit ridurrebbe l'esposizione ai movimenti dei BTp, ma il risultato sarebbe una diluizione elevata.

Kepler poi vede ostacoli concreti e poco interesse per operazioni cross border al momento, considerando anche che le sinergie sarebbero limitate mentre il miglioramento degli utili netti combinati non sarebbe superiore al 5%. Certo, sottolineano, un'ipotesi di fusione Hvb-Commerzbank 'da' l'illusione di un campione nazionale' sul mercato, ma considerando la delicatezza degli interessi nazionali, rende questa ipotesi poco probabile. 'In ogni caso - sottolineano - avrebbe comunque senso un milione di volte piu' che un merger tra Deutsche e Commerzbank'. Anche per Mediobanca Securities 'dal punto di vista industriale, avrebbe teoricamente piu' senso un accordo tra Hvb e Commerz di uno tra Deutsche e Commerz, dato il maggior business e la combinazione territoriale con Hvb', ma potrebbe funzionare solo sulla carta, visti gli ostacoli dal punto di vista delle valutazioni e della politica. Gli analisti di Equita, oltre ad essere scettici sulle operazioni di M&A cross border in questa fase e ad esprimere diverse perplessita' dal punto di vista industriale, sottolineano anche il tema della redditivita'. Commerzbank, ricorda Equita, ha una redditivita' che e' meta' di quella di Unicredit quindi per evitare una diluizione sarebbero necessarie rilevanti sinergie da costi a un livello che sembra difficile da raggiungere allo stato attuale

Insomma, anche se il matrimonio Commerzbank-Deutsche non e' affatto detto che si faccia (viste anche l'opposizione sindacale e la prospettiva di dover raccogliere capitali extra), non e' automatico che la soluzione italiana sia la migliore, soprattutto per Unicredit: 'La domanda da porsi - secondo Michael Hewson di CMC Markets - e' se questa sia una mossa saggia, date le preoccupazioni per il settore bancario italiano, la bassa redditivita' del settore bancario tedesco e la prospettiva che i tassi di interesse rimarranno probabilmente molto bassi per gli anni a venire'.
 
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