Questa mattina, grazie ad un collega molto preparato e che stimo, ho letto i principi della Modern Monetary Theory (MMT), che trovo interessanti e su cui mi piacerebbe confrontarmi con chi ha voglia di farlo.
Di seguito vado a riassumere gli aspetti principali di questa nuova teoria di politica monetaria, la quale ovviamente è fortemente osteggiata dall'establishment economico-finanziario.
Ecco i principi della MMT:
> Il denaro è una ‘creatura’ dello Stato. Chiunque può emettere dei ‘pagherò’, il problema è far sì che vengano accettati. La capacità di imporre tasse (e quindi di ottenere ricavi) rende ‘credibile’ il denaro di uno Stato.
> Il regime monetario in cui ci si muove è fondamentale. Emettere debito nella propria valuta rende impossibile che uno Stato sia costretto alla bancarotta. Questo è sicuramente vero per US, UK, Giappone (sono solo i tre esempi più significativi) ma non applicabile ai paesi dell’Eurozona (che emettono in una valuta che non possono liberamente ‘stampare’) e per molti paesi emergenti (che emettono prevalentemente in valuta ‘forte’ come USD o EUR).
> Ragionare sulla finanza pubblica in termini simili a quella privata è fallace. Lo Stato non ha una vera necessità di ottenere del denaro prima di spenderlo (con tasse/ricavi o facendoselo prestare) cosa che invece è ovviamente vera per un’impresa o una famiglia.
> L’approccio tradizionale della ‘sound finance’ che prevede di tenere sotto stretto controllo i saldi fiscali è auto-imposto e non necessario. Il vero limite non deve essere un livello massimo (qualsiasi esso sia) di deficit ma la disponibilità di risorse reali: persone impiegabili, stabilimenti sotto-utilizzati, materie prime disponibili. Se esiste una disponibilità di fattori reali, uno stato che spende tanto (o tassa poco) avrà spazio per agire fiscalmente a suo piacimento senza generare inflazione indesiderata che è alla fine il vero limite (e non le disponibilità finanziarie) della fiscalità pubblica. Anche l’impatto ecologico rientra tra i limiti ‘reali’.
> Il debito dello stato è un asset per il settore privato (ovvero i soldi vengono spesi e diventano saldi attivi per imprese e famiglie). Uno stato che può stampare la sua moneta non ha vincoli finanziari di spesa. Se ci sono questi rappresentano eredità autoimposte da consuetudini politiche o malintesi comportamenti virtuosi. Il dibattito si deve spostare non sul fatto che una spesa (o una riduzione di tasse) sia sostenibile ma se sia efficace/equa e corretta nello sfruttare risorse disponibili e altrimenti inutilizzate (altrimenti si genererebbe instabilità ‘reale’ e inflazione indesiderata).
Lacy Hunt
Modern Monetary Theory (MMT). When Federal Reserve Chairman Ben Bernanke appeared on 60 Minutes on CBS in early 2009, he said that quantitative easing was effectively printing money. This was incorrect. Thus, in late 2010 when Dr. Bernanke returned to 60 Minutes, he admitted he misspoke. Bernanke’s textbook,
Macroeconomics, written with Dr. Andrew Abel of Wharton and Dr. Dean Croushore of the University of Richmond, states that M2 (or money) equals the monetary base (mb) times the money multiplier (m). They present algebraic proof that while the Fed can influence m by changing reserve requirements, they cannot control it and thus, under existing laws, the Fed does not have the tools/mechanisms necessary to "print money". They could and did change the level of the monetary base by purchasing U.S. and agency securities, and indeed the base quadrupled in QE 1, 2 and 3. However, they could not control m, which fell from 9 to 3, and M2 growth remained generally subdued.
Under existing statutes, Fed liabilities, which they can create without limits, are not permitted to be used to pay U.S. government expenditures. As such, the Fed’s liabilities are not legal tender. They can only purchase a limited class of assets, such as U.S. Treasury and federal agency securities, from the banks, who in turn hold the proceeds from this sale
in a reserve account at one of the Federal Reserve banks. There is currently, however, a real live proposal to make the Fed’s liabilities legal tender so that the Fed can directly fund the expenditures of the federal government –
this is MMT – and it would require a change in law, i.e. a rewrite of the Federal Reserve Act.
This is not a theoretical exercise. Harvard Professor Kenneth Rogoff, writing in
Project- Syndicate.org (March 4, 2019), states "A number of leading U.S. progressives, who may well be in power after the 2020 elections, advocate using the Fed’s balance sheet as a cash cow to fund expansive new social programs, especially in view of current low inflation and interest rates." How would MMT be implemented and what would be the economic implications?
The process would be something like this:
The Treasury would issue zero maturity and zero interest rate liabilities to the Fed, who in turn, would increase the Treasury’s balances at the Federal Reserve Banks. The Treasury, in turn, could spend these deposits directly to pay for programs, personnel, etc. Thus, the Fed, which is part of the government, would be funding its parent with a worthless IOU. In historical cases of money printing, the countries were not the reserve currency of the world, as the U.S. is today. Thus, the entire global system could be destabilized in very short order if this were to occur.
There would be no real increase in services or money since very little time would lapse before people realized increasing inflation was not increasing real purchasing power. If the government responded by issuing more central bank legal tender, the inflationary process would become self-perpetuating, and as was the case in numerous historical instances this would lead to hyper-inflation. Moreover, the central bank would have no capability of reducing the money supply. All they could offer would be the zero maturity, zero interest liabilities of the government, but there would be no buyers. This would mean that hyper-inflation would be difficult to stop.
Notare i condizionali.. siamo naturalmente in territori inesplorati e quindi incerte sarebbero le reazioni dei mercati a simili politiche.