Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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Spx, settimanale.

Vediamo se il segnale genera uno storno decoroso...

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Più resiste il mibbone, più sono legnate dopo. Poi se arriva il carico da 90, Govenro, allora si riprende tutto con gli interessi. Il nostro, quando ha resistito, si è sempre pentito.
 
Più resiste il mibbone, più sono legnate dopo. Poi se arriva il carico da 90, Govenro, allora si riprende tutto con gli interessi. Il nostro, quando ha resistito, si è sempre pentito.


...e un po' come quando accarezzi Lupo...e lui dice:"...ma no...ma cosa fai...ma no...dai...dai...dai...continua...sììì...sììì...ancora...non ti fermare...dai...siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...:ola:
 
USA: LETTURA FINALE FIDUCIA CONSUMATORI UN.MICHIGAN LUGLIO A 98,4 PT, SOTTO STIME


...azz oggi proprio non ne esce una buona eh!??!;)
 
FMI: E' CORSA A DUE FRA DIJSSELBLOEM E GEORGIEVA PER IL DOPO-LAGARDE

Sono due i candidati rimasti in lizza per la candidatura europea alla successione di Christine Lagarde (prossima presidente Bce), alla guida del Fondo Monetario Internazionale. Si tratta della bulgara Kristalina Georgieva, attuale numero due della banca mondiale, e dell'ex presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem. Nel corso delle ultime ore infatti hanno passato la mano il governatore della banca centrale finlandese Olli Rehn, il ministro delle finanze della Spagna Nadia Calvino e l'ex capo dell'Eurogruppo dei ministri delle finanze, il portoghese Mario Centeno. "In questo momento e' in atto un secondo giro di scrutinio con i due candidati rimasti", ha dichiarato un portavoce del ministero francese delle finanze che organizza il voto dei paesi membri della Ue per designare il loro candidato alla direzione generale dell'Fmi. In base alle regole europee, il candidato vincente deve ricevere il voto favorevole del 55% dei paesi membri (ovvero 16 paesi) in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione. Come sottolinea Bercy, potrebbero rendersi necessari diversi turni elettorali in quanto al momento nessun candidato sembra raccogliere un numero sufficiente di consensi. Da ricordare che l'attuale presidente della Bce Mario Draghi non si e' detto disponibile a ricoprire l'incarico. Una volta scelto, il candidato europeo avra' tempo fino al 6 settembre per dichiararsi ufficialmente in corsa presso l'Fmi che dovra' scegliere il nuovo direttore generale entro il 4 ottobre.
 
FMI: E' CORSA A DUE FRA DIJSSELBLOEM E GEORGIEVA PER IL DOPO-LAGARDE

Sono due i candidati rimasti in lizza per la candidatura europea alla successione di Christine Lagarde (prossima presidente Bce), alla guida del Fondo Monetario Internazionale. Si tratta della bulgara Kristalina Georgieva, attuale numero due della banca mondiale, e dell'ex presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem. Nel corso delle ultime ore infatti hanno passato la mano il governatore della banca centrale finlandese Olli Rehn, il ministro delle finanze della Spagna Nadia Calvino e l'ex capo dell'Eurogruppo dei ministri delle finanze, il portoghese Mario Centeno. "In questo momento e' in atto un secondo giro di scrutinio con i due candidati rimasti", ha dichiarato un portavoce del ministero francese delle finanze che organizza il voto dei paesi membri della Ue per designare il loro candidato alla direzione generale dell'Fmi. In base alle regole europee, il candidato vincente deve ricevere il voto favorevole del 55% dei paesi membri (ovvero 16 paesi) in rappresentanza di almeno il 65% della popolazione. Come sottolinea Bercy, potrebbero rendersi necessari diversi turni elettorali in quanto al momento nessun candidato sembra raccogliere un numero sufficiente di consensi. Da ricordare che l'attuale presidente della Bce Mario Draghi non si e' detto disponibile a ricoprire l'incarico. Una volta scelto, il candidato europeo avra' tempo fino al 6 settembre per dichiararsi ufficialmente in corsa presso l'Fmi che dovra' scegliere il nuovo direttore generale entro il 4 ottobre.
Gli asiatici li mandano a fare in culo, così come i sudamericani.
 
Aridajè...:d:

USA: ORDINI ALL'INDUSTRIA +0,6% A GIUGNO, SOTTO LE STIME


A giugno, gli ordini alle fabbriche Usa sono aumentati per la prima volta da marzo, ma meno del previsto. Secondo quanto reso noto dal Dipartimento del Commercio, il dato e' cresciuto dello 0,6% a 493,82 miliardi di dollari, mentre le previsioni degli analisti erano per un rialzo dello 0,8%. Al netto dei trasporti, c'e' stato un aumento dello 0,1% rispetto a maggio; escludendo la difesa, un'altra categoria volatile, c'e' stato un rialzo dell'1,1%.
 
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