lupoalberto66
Forumer storico
la scelta di non votare è di per sè una scelta, lasciare il campo ai peggiori, partendo dall'assunto che il livello dei politici in Italia è infimo, come abbiamo ribadito più volte.
Anche io in passato non ho votato per un paio d'anni, ma c'è gente che ha dato la vita per concederci il diritto-dovere di votare e quindi per rispetto a queste persone, donne e uomini italiani, io voto, consapevole che il rischio di essere preso per il culo è alto.
Ci fosse anche una probabilità del 1% che il mio voto possa determinare un cambiamento, non vedo quale beneficio potrei mai avere dall' astensione.
Nessuno. Mai come in questo caso, fra il certo e l' incerto si sceglie il secondo (ovviamente mia idea).
Anche volendo sorvolare sul principio che giustamente sottolinei, quando sei lanciato a 150 all' ora e stai a 50 mt da un burrone con i freni rotti, hai due
possibilità: non fai nulla e accetti l' epilogo inevitabile oppure ti butti fuori con tutti i rischi del caso.
Personalmente non ho dubbi sulla decisione, per il semplice fatto che non esiste un' alternativa praticabile.
Quanto al livello dei politici, non sono del tutto d' accordo, in quanto (parere mio): 1) nel mare magnum della mediocrità, qualche persona preparata esiste anche qui;
generalizzare porta sempre a disegnare scenari indistintamente desolanti che sono l' anticamera del disinteresse, che è la madre dell' astensionismo, che è il
nutrimento preferito della demagogia; 2) la decadenza della politica e la sua perdita di peso decisionale e credibilità è fenomeno comune a tutte le democrazie (o quel
che ne rimane) dell' occidente, quindi sono ipotizzabili ragioni fondamentali più complesse della nostra (un po' stucchevole) propensione autopunitiva.
Ma questo è altro discorso.
Buongiorno a tutti


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