DDUKE
Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Per cortesia, qui c'è gente normale, seria, non si postano fonti di quel tipo.
Per cortesia, qui c'è gente normale, seria, non si postano fonti di quel tipo.
Arrivano tardi e come al solito si presentano come primi.
Penso che l'articolo sia molto equilibrato e non fazioso nei toni. Nel merito giuridico non entro perchè non ne sono all'altezza. Ad ogni modo, la materia è più socioeconomica e politica. Nag, io mi ricordo che, da ragazzo, negli anni 80 e 90, il pensiero liberale, che a livello familiare ho sempre respirato, vedeva nell' Europa il miraggio di un antidoto all'atavica tendenza al malaffare nell'amministrazione della cosa pubblica. Il rapido aumento del debito dovuto a politiche dissennate (baby pensionati ad es.) aveva ingenerato una repulsione verso la classe dirigente di quel tempo accompagnata, con la solita esterofilia che ci contraddistingue, ad un senso di ammirazione verso il rigoroso Nord Europa. E di speranza. Contando che l'Europa avrebbe sanato le nostre lacune e ci saremmo ritrovati con la botte piena (genio ed imprenditorialità che da sempre abbiamo nel sangue) e la moglie ubriaca (conti pubblici in ordine). Ebbene, abbiamo fallito ed è ora di riconoscerlo. E' andata male ed il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: tessuto socioeconomico fiaccato quasi mortalmente e stato impotente, perennemente sull'orlo della bancarotta. Ci si sbagliava e sai perchè? Perchè il malaffare, la pochezza della classe dirigente, lo strapotere della burocrazia sono problemi che devi affrontare con un dibattito organico interno, negli anni, con gradualità ma anche coraggio. Deve crescere la consapevolezza delle masse. L'operazione ha fallito perchè elitaria, non inclusiva. Si partiva dal presupposto che gli italiani fossero come gotham city, irredimibili. Che era meglio rincoglionirli con Non è la rai e, al contempo, mettergli la cravatta al collo per costringerli alla moralizzazione. Un presupposto sbagliato, evidentemente. E da anni, oramai, tocchiamo con mano i frutti nefasti delle decisioni che, in base a quel presupposto, sono state prese.
In conclusione, se il ragionamento di cui sopra fosse la base di partenza per un nuovo patto sociale e l'avvio di un percorso basato su nuove consapevolezze di natura civica, personalmente farei di tutto, ritorno alla Lira compreso, per riprendere in mano il nostro destino,anche con annesse sofferenze vere o presunte da patire almeno inizialmente.
Un caro saluto, N
Guarda che sono 30 anni che si sente parlare di questi concetti; dove siamo ora?Penso che l'articolo sia molto equilibrato e non fazioso nei toni. Nel merito giuridico non entro perchè non ne sono all'altezza. Ad ogni modo, la materia è più socioeconomica e politica. Nag, io mi ricordo che, da ragazzo, negli anni 80 e 90, il pensiero liberale, che a livello familiare ho sempre respirato, vedeva nell' Europa il miraggio di un antidoto all'atavica tendenza al malaffare nell'amministrazione della cosa pubblica. Il rapido aumento del debito dovuto a politiche dissennate (baby pensionati ad es.) aveva ingenerato una repulsione verso la classe dirigente di quel tempo accompagnata, con la solita esterofilia che ci contraddistingue, ad un senso di ammirazione verso il rigoroso Nord Europa. E di speranza. Contando che l'Europa avrebbe sanato le nostre lacune e ci saremmo ritrovati con la botte piena (genio ed imprenditorialità che da sempre abbiamo nel sangue) e la moglie ubriaca (conti pubblici in ordine). Ebbene, abbiamo fallito ed è ora di riconoscerlo. E' andata male ed il risultato lo abbiamo sotto gli occhi: tessuto socioeconomico fiaccato quasi mortalmente e stato impotente, perennemente sull'orlo della bancarotta. Ci si sbagliava e sai perchè? Perchè il malaffare, la pochezza della classe dirigente, lo strapotere della burocrazia sono problemi che devi affrontare con un dibattito organico interno, negli anni, con gradualità ma anche coraggio. Deve crescere la consapevolezza delle masse. L'operazione ha fallito perchè elitaria, non inclusiva. Si partiva dal presupposto che gli italiani fossero come gotham city, irredimibili. Che era meglio rincoglionirli con Non è la rai e, al contempo, mettergli la cravatta al collo per costringerli alla moralizzazione. Un presupposto sbagliato, evidentemente. E da anni, oramai, tocchiamo con mano i frutti nefasti delle decisioni che, in base a quel presupposto, sono state prese.
In conclusione, se il ragionamento di cui sopra fosse la base di partenza per un nuovo patto sociale e l'avvio di un percorso basato su nuove consapevolezze di natura civica, personalmente farei di tutto, ritorno alla Lira compreso, per riprendere in mano il nostro destino,anche con annesse sofferenze vere o presunte da patire almeno inizialmente.
Un caro saluto, N
Se dopo Pasqua non cominciamo a riaprire gradualmente sarà un grosso grosso problema dopo
Non so quanto si riuscirà a mettere in moto...
Il turismo quest'estate senza fiducia vera o indotta sarà completamente fermo
Molte strutture apriranno con il 20/30% delle prenotazioni?
Ai signori stipendiati dallo stato cazz.o vuoi che interessi tutto questo, loro lo stipendio lo portano a casa ugualmente!
Sorci!
Grazie, Condivido molto di quello che dici.
Ho aperto una nuova discussione sul reddito universale, mi farebbe piacere che molti si esprimessero come hai fatto tu in questa risposta.
https://www.investireoggi.it/forums/threads/reddito-universale.94649/
Leggo in continuazione quest'estenuante titolare sui dati spagnoli, come fossimo in pista...
Qualcuno conosce i dati svedesi?
Perché in questo caso titoli titoli titoli, ma niente numeri
Io mi sto rompendo i coglion.i di stare in casa.
Mettiamo ste' cazz.o di mascherine e usciamo, se no a sentire loro non usciremo mai e quando anche lo faremo, faremo la fine di HK
E dopo?
Stiamo in casa un anno? Due?
Quello che non si capisce è da dove vogliamo ripartire...
Zero morti + zero contagi?
Zero contagi?
Zero morti + pochi contagi?