A proposito dell asituazione del virus in Italia e delle possibili soluzioni ho fatto due conti spannometrici prendendo in considerazione alcuni dati disponibili:
1)Ho sempre parlato del caso della Diamond Princess come caso in vitro e quindi utile per capire le caratteristiche del vitro in generale. Ora l'età media dei passeggeri può creare qualche problema (popolazione discretamente anziana) ma l'equipaggio ammortizza in parte queste considerazione. Ultima cosa da tenere presente è che a distanza di oltre due mesi ci sono ancora passeggeri ritenuti critici e quindi i dati potrebbero leggermente cambiare.
Comunque con i recenti dati la mortalità sulla nave è stata dell'1,66% dei passeggeri contagiati (il 21% del totale) e questo grazie alla quarantena effettuata, Oltre il 50% dei passeggeri era asintomatica e questo è il reale problema del covid.
Comunque per rendere utili questi dati se effettivamente il tasso di mortalità del covid è mediamente intorno a quel livello (magari un po più alto
se entra il luoghi come le RSA e gli ospedali dove non dovrebbe entrare e dove qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità di strage) sarebbe utile calcolare a partire dai morti italiani il livello di contagio a cui il virus è arrivato in Italia per fare delle considerazioni di ripartenza.
C'è però un secondo problema che riguarda il numero dei morti italiani che al momento sembrerebbe sottostimare le morti con covid delle ultime settimane visto il numero dei morti complessivi che però non sono ancora verificati.
Per fare questo conteggio spannometrico ho utilizzato i numeri prodotti dagli olandesi che sembrerebbero riuscire a fornire numeri sui morti complessivi e rapportarli ai morti da covid per calcolare l'eventuale margine di errore. In olanda in base alle ultime settimane si calcola una sottostima di circa il 60% del totale dei morti rispetto al totale dei morti realizzati ed a quelli dichiarati per covid.
Se rapportiamo questo numero ai morti italiani arriviamo a morti con covid oltre i 30.000.. Certo è un approssimazione un pò pesante visto la diversità di contesto dei dati ma serve ad arrivare ad un numero che serva a far partire qualche ragionamento.
teniamo conto che nei prossimi giorni i morti aumenteranno ancora e quindi l'aggiustamento potrebbe avvenire al rialzo.
Comunque se calcoliamo il numero di potenziali morti per covid fatto con le considerazioni di cui sopra in Italia e lo andiamo a rapportare al tasso di mortalità un numero di già contagiati e in buona parte guariti in Italia credibile potrebbe
essere di circa 2 milioni.
Un numero che non serve per l'immunità di gregge ma che è comunque importante.
Dai nostri "simpatici" amici olandesi, forti competitori fiscali, prendiamo ancora un grafico che rapporta il tasso di contagio, ospedalizzazione e mortalità della malattia e il quadro diventa chiaro. Fino alla fascia di 24 anni non c'e nessun morto con covid e come oramai si è capito è solo superando i 60 anni il tasso di mortalità della malattia si aggrava anche per la presenza nella popolazione anziana di altre patologie.
Abbiamo quindi due fasce della popolazione potenzialmente a basso rischio o praticamente identico al rischio influenzale, la fascia dei giovani e quello della popolazione che ha già fatto la malattia come sintomatico o come asintomatico (questo perchè sembrerebbe che i casi di test negativi e poi di nuovo positivi sono dovuti al fatto che i test sono abbastanza scarsi e non alla ricontagiosità immediata del virus (anche se su questo l'esempio cinese e asiatico sarebbe da campionare).
Quindi cosa servirebbe?
1)fare test del sangue alla popolazione per verificare chi è immunizzato e quindi può ritornare al lavoro così come degli under 24..
2)Riaprire le scuole in quanto gli studenti sono la fascia meno a rischio e se del caso permettere agli studenti immunodepressi o con patologie di seguire le lezioni di casa così come gli insegnanti immunodepressi o con patologie di rimanere a casa. Trovare soluzioni condivise per la mobilità degli studenti
3)Mantenere la popolazione over 60 in fase di quarantena (salvo che non rientri nell'opzione dei già contagiati e guariti) creando anche delle strutture sociali a supporto delle loro esigenze fino al caso 0 di nuovi contagi domestici (evitando contatti familiari anche con parenti nipoti ecc..)
4)Mantenere il distanziamento sociale nei luoghi pubblici, nei mezzi pubblici ecc.. e controllare che nessuno vada a lavorare in presenza di sintomi influenzali di qualunque tipo e nelle aziende private commerciali gli accessi devono essere regolati e contingentati
5)Tenere chiuse le frontiere a data da destinarsi
6)Eventuali nuovi focolai domestici dovrebbero essere immediatamente circoscritti con tracing degli spostamenti ecc...
Chi viola le regole ci dona anche le mutande...
7)Chi è tra i 24 ed i 59 anni (non immunodepresso e con patologie aggravanti) può studiare lavorare ecc ma deve mantenere distanziamento sociale e rispettare le regole di contenimento eventualmente scelte (utilizzo obbligatorio DPI, corsi per il suo utilizzo ecc..)
8)Per i week end ed i ponti primaverili oltre che per motivi turistici restano le limitazioni agli spostamenti che salvo per motivi già previsti possono avvenire solo nel comune di residenza e nel rispetto del distanziamento sociale.
Naturalmente posso non aver tenuto presente alcune cose ma in linea di generale mi sembra una ripartenza sensata e gestibile e che riduce l'impatto economico, sociale ed anche psicologico della situazione senza però esagerare con l'esposizione al rischio... che comunque non è zero neanche adesso. Tutto da rivedere alla luce di eventuali nuovi studi e nuove considerazioni.
Ritengo anche che questo dovrebbe succedere quando i numeri dei morti e delle terapie intensive scendano ancora rispetto ai livelli attuali per essere sicuri che eventuali nuovi focolai possano essere gestiti negli ospedali
In un paio di settimane tutto questo secondo me sarebbe gestibile... per organizzare una potenziale ripartenza graduale si ma sensata e pesata sui dati disponibili.