Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
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'rcu dighèl veggo or ora il Magneto che si rende presente, ... davvero straordinario l'evento, braò Magneto !
 
Ciao Dog non io che sono Non- so- niente e che sono andato a lavorare a 12 anni e mezzo, ma il più insigne pensatore economico del 900 John Maynard Keynes diceva che le politiche monetarie sono come una corda legata ad un carretto. Funziona solo se tiri indietro, ma se spingi la corda non succede nulla il carretto resta fermo. La globalizzazione è un modello economico che impone la deflazione salariale. Se vuoi essere più competitivo dei tuoi concorrenti devi comprimere i salari e farli crescere meno della produttività. Poi pensa che nell'euro gli squilibri della bilancia dei pagamenti ( uno dei motivi che addussero per giustificare l'unione monetaria è che non ci sarebbero più stati problemi sulla bilancia commerciale)
si scaricano solo sul paese debitore. Se vogliamo uscire dalla deflazione c'e' un solo modo: LA GERMANIA DEVE REFLAZIONARE, MA SAREBBE COME DIRE AD UN LUPO AFFAMATO DI FARSI AGNELLO.
 
Per esprimere meglio il concetto riporto un commento ripreso dal Blog Orizzonte48:

Bazaar14 ottobre 2015 00:44
Il punto è in realtà irrilevante, stante l'articolo: si sta procedendo verso una gigantesca deflazione salariale su scala mondiale, con l'obiettivo di accompagnare alla miseria l'Occidente senza eccessivi bruschi scossoni, in stile Grecia, ovvero un'eutanasia ospedalizzata.

È voluto ab origine.

Si sta provvedendo ad impoverire e a distruggere psicologicamente le uniche culture che hanno sperimentato il benessere democratico.

È un keynesismo al contrario, dove non si reprime la finanza ma le democrazie fondate sul lavoro.

Siamo di fronte alla totale walmartizzazione della classe lavoratrice, e alla dispersione delle identità nazionali.

Inoltre, il mantenimento degli squilibri delle BdP e l'apparente ottusità con cui si è ormai spinto l'intero pianeta in una spirale deflattiva, sembra volto a ricercare appositamente un conflitto bellico globale.

Lo ius soli è qualcosa che va oltre alle colossali speculazioni a spese delle comunità nazionali, siamo di fronte ad un lucido progetto di vaporizzazione orwelliana della storia democratica.

Siamo in quella fase descritta da Neruda: la violenza ci sarà, o sarà volta contro divise e volti d'altro colore, o verso l'establishment che, tra mandanti e collaborazionisti ha occupato le istituzioni, procedendo poi a vaste politiche di rinazionalizzazione e ripristino della cultura democratica ripubblicizzando i mezzi di comunicazione di massa.

L'unica dinamica che possa fermare il cancro elitista, potrebbe essere il supporto delle sovranità orientali a sostegno delle microscopiche forze democratiche rimaste, a cominciare, magari, da una massiccia campagna di controinformazione...
 
Ciao Dog non io che sono Non- so- niente e che sono andato a lavorare a 12 anni e mezzo, ma il più insigne pensatore economico del 900 John Maynard Keynes diceva che le politiche monetarie sono come una corda legata ad un carretto. Funziona solo se tiri indietro, ma se spingi la corda non succede nulla il carretto resta fermo. La globalizzazione è un modello economico che impone la deflazione salariale. Se vuoi essere più competitivo dei tuoi concorrenti devi comprimere i salari e farli crescere meno della produttività. Poi pensa che nell'euro gli squilibri della bilancia dei pagamenti ( uno dei motivi che addussero per giustificare l'unione monetaria è che non ci sarebbero più stati problemi sulla bilancia commerciale)
si scaricano solo sul paese debitore. Se vogliamo uscire dalla deflazione c'e' un solo modo: LA GERMANIA DEVE REFLAZIONARE, MA SAREBBE COME DIRE AD UN LUPO AFFAMATO DI FARSI AGNELLO.


Ciao Nonsoniente;)...che nel tuo caso è un nickname paradossale :D.

Che siamo all'interno di un vasto quanto veloce processo di globalizzazione sociale ed economica è assodato, ma l'aspetto che più mi preoccupa è che stiamo assistendo al susseguirsi di eventi socio-economici di assoluta rilevanza in pochi anni, quando invece credo che una tale concatenazione di eventi che vanno a modificare i popoli, le economie e le abitudini si sono sempre svolti in assi temporali ben più ampi.
 
Un altro aspetto dei giorni nostri, o quantomeno dal 2007 quando ebbe inizio la crisi è che siamo di fatto in un contesto bellico 2.0, ovvero senza l'utilizzo delle armi, se non in zone contingentate; questo "nuova guerra mondiale" è molto più subdola delle precedenti, perchè non sai chi è realmente il tuo nemico...non sai con che armi ti attacca...e non sai da dove ti attacca.

Quindi difendersi è molto ma molto più difficile.
 
Un altro aspetto dei giorni nostri, o quantomeno dal 2007 quando ebbe inizio la crisi è che siamo di fatto in un contesto bellico 2.0, ovvero senza l'utilizzo delle armi, se non in zone contingentate; questo "nuova guerra mondiale" è molto più subdola delle precedenti, perchè non sai chi è realmente il tuo nemico...non sai con che armi ti attacca...e non sai da dove ti attacca.

Quindi difendersi è molto ma molto più difficile.

Buongiorno a mio avviso lo sai dove ti attacca il nemico , il suo intento è impoverire la massa a livello finanziario , cosicché presa dai propri problemi diventa innoqua , e i predatori possono svolgere le proprie porcherie indisturbati. Almeno nelle due precedenti guerre si combatteva per un ideale giusto o sbagliato che fosse , ora comanda il denaro stop e i valori umani sono andati a fanc..ulo.
Ciao Franzo sono curioso di vedere la tua acconciatura bananoide
 
Buongiorno a mio avviso lo sai dove ti attacca il nemico , il suo intento è impoverire la massa a livello finanziario , cosicché presa dai propri problemi diventa innoqua , e i predatori possono svolgere le proprie porcherie indisturbati. Almeno nelle due precedenti guerre si combatteva per un ideale giusto o sbagliato che fosse , ora comanda il denaro stop e i valori umani sono andati a fanc..ulo.
Ciao Franzo sono curioso di vedere la tua acconciatura bananoide

La guerra, volendo generalizzare, ha diversi scopi:

- distruggere per ricreare, quindi da un danno esponenziale "nascono" nuove opportunità e nuove esigenze, ovviamente guidate e volute, imposte tramite il potere dei vincitori, che imporranno nuove regole, che si tradurranno in nuovi scenari di sviluppo economico, sociale e politico...sino al ripetersi degli eventi.
 
volumi sempre bassi...è conclamato che nessuno prende posizione, troppe incertezze e troppe aspettative riposte nella BCE e FED.

Mercati totalmente in balia degli eventi, quando invece, con ben 5 banche centrali attive sui mercati ci si aspetterebbe un muro contro gli attacchi speculativi...e invece i mercati devono guardarsi proprio dalle banche centrali che con il loro agire/non agire stanno spiazzando un po' tutti.
 
Ciao Nonsoniente;)...che nel tuo caso è un nickname paradossale :D.

Che siamo all'interno di un vasto quanto veloce processo di globalizzazione sociale ed economica è assodato, ma l'aspetto che più mi preoccupa è che stiamo assistendo al susseguirsi di eventi socio-economici di assoluta rilevanza in pochi anni, quando invece credo che una tale concatenazione di eventi che vanno a modificare i popoli, le economie e le abitudini si sono sempre svolti in assi temporali ben più ampi.

Io non ci vedo nulla di strano in questo periodo, è semplicemente la storia che si riprete, compressione (regimi, tirannie ecc...) ed esplosione (rivolte, rivoluzioni, guerre, liberazioni).

Più che triste è illogico, rifare gli stessi errori di sempre però così è. Siamo come negli anni 30, poi 1910 fino alla storia antica.

Non è cambaito nulla, ci sono uomini che vogliono dominare, altri che vogliono servire, altri che vogliono essere liberi ergo combattere.

Quindi preparatevi, prepariamoci perchè la rivoluzione, la guerra verranno e poi tutto ricomincerà daccapo fino alla fine dei tempi.
 
Stato
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