Le banche fanno fatica a fare utili non solo per quello:
1)Il problema non sono i tassi a zero quanto i tassi a cui si prestano i soldi ed a chi si prestano. Se il NIM va a puttane molte banche non di investimento sono in crisi
2)I ricavi da trading e le commissioni sui fondi, due cavalli di battaglia sia delle banche di investimento sia delle banche focalizzate sul canale privato in mercati volatili tendono a scemare anche se stanno studiando correttivi significativi sull'argomento (tipo spinta assurda ai piani di accumulo per quanto riguarda le commissioni sui fondi)
3)Le disposizioni di capitale introdotte dopo la crisi del 2008 assorbono moltissimo capitale che cosi non puo essere impegnato in attività di rischio e questo riduce in assoluto il potenziale di crescita del ROE dellle banche.
la ricerca disperata di ricavi alternativi ed abbattimento dei costi (JPM ha tagliato altri 10.000 dipendenti nel corso del 2015 arrivando cosi a 40.000 tagli in 4 anni) è la miope strada dei banker per salvare il salvabile.
C'è da dire che studi storici dimostrano che salvo il periodo 2000/2007 mediamente le banche avevano un ROE ed un COE pressoché allineato, segno che di per se il business bancario se fatto bene non dovrebbe produrre mole significative di plusvalore ma essere un accompagnamento serio rispetto al tessuto produttivo di un paese o di più paesi.
Cosa che con le privatizzazioni del settore si è perduta a spese di una ricerca del profitto esasperata ed un allontanamento significativo dalle reali finalità di servizio delle stesse.
Ottimo intervento (come sempre)


che, per quanto vale, condivido in toto
in merito al punto 1), naturalmente la fonte principale di ricavi di una banca commerciale è data dalla differenza fra il costo della materia prima e il suo prezzo di rivendita dopo averla travestita da servizio

D

)...
Mi dicono però, non so se sia vero, che in questa nuova era di tassi zero il differenziale si sia assottigliato più di quanto tradizionalmente avvenisse nei bottom ciclici dei tassi, comprimendo i margini oltremodo. Il che, suppongo, potrebbe essere anche motivato non tanto e non solo dal livello dei tassi stessi, ma anche da una carenza di domanda mai vista prima, unita ad una abbondanza di offerta mai vista prima, che va ad abbattere il...prezzo di vendita del denaro al cliente...

insomma, la componente tassi potrebbe essere uno dei fattori, ma molto probabilmente non il solo.
C'è anche poi tutta una serie di esclusi dal credito in conseguenza dei criteri di merito più restrittivi, che emargina una clientela certamente più rischiosa, ma anche più redditizia, che in altri tempi garantiva comunque, al netto di sofferenze statisticamente prevedibili e tollerabili per il bilancio della banca, ottimi ritorni.
Un discorso articolato e piuttosto complesso
