Scrivere ho scritto bene


ma come vedi siamo in una fase che la strada intrapresa un giorno viene smentita il secondo giorno, ora se questo avvenisse in maniera regolare e meno frequente come avvenuto negli ultimi anni la cosa sarebbe anche positiva ma quando il fenomeno diventa schizofrenico bisogna un attimo riflettere, non troppo perché la macchinette sono più rapide, ma appunto perché le macchinette sono rapidissime occorre porsi in termini un pochino più ampi dove altri sono i fattori che muovono i prezzi.
Naturalmente parlo di indici mentre sulle singole azioni il discorso a mio parere è più interessante.
Dal movimento odierno si può capire che dopo aver spazzato buona parte di quelli in leva sulle decisioni BCE e quindi dopo averne chiuso le posizioni le riflessioni si sono diversificate tra chi crede che comunque la BCE ed il QE europeo beneficerà gli asset in euro e chi pensa che le decisioni FED penalizzeranno ancora le commodities.
A mio avviso essendo i capitali di rischio principalmente made in USA ed essendo il mercato europeo oggettivamente più interessante (soprattutto per il potenziale QE dispiegato) la batosta delle commodities è l'unico modo per impedire ai capitali di spostarsi dagli USA ai paesi emergenti ed alle materie prime.
Questo da leva ad una economia che senno peserebbe sempre meno sullo scacchiere internazionale (dopo l'attentato di San bernardino qualunque altro presidente USA avrebbe preso ben altre decisioni che però allo stato attuale dell'economia USA sono più costose che benefiche).
Nonostante l'apparente tranquillità dei mercati si stanno giocando partite grosse con lo spostamento dei capitali.