Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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Ciclicamente io sono ancora sperso, forse se dopo il 9 riprende il rialzo ci capisco qualche cosa, se invece vien giù dritto come un sasso allora kokkodè.
 
CINA: RISVEGLIO UE DI FRONTE AL PERICOLO TSUMANI DEL MANIFATTURIERO - PAROLA AL MERCATO

L'Europa comincia a svegliarsi sul pericolo Cina per le nostre aziende del settore manifatturiero. L'idea di concedere lo status di economia di mercato e', per fortuna, tramontata, grazie anche al lavoro dei nostri rappresentanti. Ieri, l'Unione Europea ha deciso di darsi piu' flessibilita' nel decidere se un certo prodotto importato da un certo paese viola o no le regole di anti-dumping. In pratica, mentre prima si paragonavano i prezzi in ingresso con i prezzi in vigore nel mercato del paese esportatore (per quei paesi riconosciuti come economie di mercato) o con i prezzi vigenti sui mercati internazionali (per quei paesi non riconosciuti come economie di mercato), con le nuove regole, in aggiunta ai criteri sopra citati, la UE potra' anche valutare le norme sulle condizioni dei lavoratori, rispetto dell'ambiente ed altri criteri soft che, in sostanza, danno molta piu' liberta' ai legislatori europei di imporre dazi. Anche stavolta, come nel caso della proposta Juncker sul monitoraggio degli investimenti, non c'e' riferimento diretto alla Cina. Ma la posizione dei policy makers a Shanghai oggi e' gia' chiara: 'La Cina avrebbe diritto ad essere considerata un'economia di mercato, cosa che voi non volete riconoscere; nell'attesa, a prova del nostro desiderio di lanciare una colomba bianca, siamo disposti a sottostare alla regola che paragona il prezzo dei nostri prodotti e quelli dei mercati internazionali. Tuttavia la nuova regola che si estende ad altri criteri soft viola il principio del WTO ed in pratica crea discriminazioni tra paese e paese'. La Cina ha ragione a criticare questa mossa della UE che nel tentativo di proteggere le nostre industrie manifatturiere, si e' insabbiata in un labirinto legale che potra' avere ripercussioni e sanzioni anche da parte del WTO stesso. Con l'aggiunta dei nuovi criteri soft, si viola il principio di uguaglianza nel trattamento tra i vari paesi e si introduce un elemento di soggettivita' nel giudicare se ci sia dumping o meno. La soggettivita' porta quindi a discriminazione. D'altra parte, e' comprensibile la frustrazione delle industrie manifatturiere europee che devono competere con la Cina sui due cardini base della concorrenza: prezzo e prodotto, purtroppo per noi tutti a favore delle Cina. Da un lato, la qualita' dei prodotti cinesi ormai non e' piu' per nulla inferiore a quelle dei prodotti europei. Dal lato del prezzo, dal momento che la Cina produce circa il 50% di tutto quello che viene prodotto al mondo, e' chiaro che anche se ci fosse (e non c'e') assenza di dumping, di aiuti di stato, di sovvenzioni vari, le economie di scala sono cosi' grandi che e' praticamente impossibile per un operatore italiano competere, anche su base equa. In questi giorni si discute di dazi sulle importazioni di biciclette elettriche dalla Cina, Cina che produce 50 milioni di pezzi all'anno contro 1 milione in Europa: non e' possibile per noi produrre a costi competitivi. E' lo Tsunami del Manifatturiero Cina che spazzera' tutta l'industria italiana ed europea. Forse sentendo i primi tremori, la UE cambia marcia e aggiunge nuovi criteri per definire il significato di 'concorrenza', nella speranza di riscrivere le regole del commercio internazionale a proprio favore
 
Ho il sentore che il mercato dell'auto sia alla vigilia di una bolla...

Ciao!

Intendi all'inizio di una bolla oppure all'inizio dello "scoppio" della bolla?

Nell'economia reale per me siamo alla fine di un ciclo espansivo e di conseguenza anche di vendite di auto. Quindi saremmo vicini ad un ridimensionamento dei valori dei titoli auto.
 
Ciao!

Intendi all'inizio di una bolla oppure all'inizio dello "scoppio" della bolla?

Nell'economia reale per me siamo alla fine di un ciclo espansivo e di conseguenza anche di vendite di auto. Quindi saremmo vicini ad un ridimensionamento dei valori dei titoli auto.

Ciao nemo, intendo che siamo alla vigilia dello scoppio di una bolla nel settore auto, che può anche coincidere e/o essere la causa di ciò che hai appena scritto.
 
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