Fleursdumal
फूल की बुराई
MATERIE PRIME N° 65:
I cerali restano sostanzialmente sotto pressione,
ma qualche acquisto favorisce la soia
(a cura di Laura Chiapponi - Teleborsa S.p.a.)
In sintesi
Resta sotto pressione il mercato dei cereali, dove i prezzi hanno raggiunto i minimi dell'anno, scontando una sovrabbondanza al termine di una stagione a dir poco da record. Ciò è stato confermato di recente dall'U.S. Department of Agricolture, che nel consueto report mensile ha rivisto ulteriormente al rialzo le stime di produzione per il mais e la soia, pur considerando gli aumenti di domanda connessi con la produzione di etanolo. Le previsioni dell'USDA di novembre risultano ben più eevate di quelle formulate ad ottobre, il che porterà ad un corposo aumento degli stocks finali. Il mercato recependo le indicazioni fornite dal dipartimento dell'agricoltura americano si è posto al ribasso sul mercato cerealicolo, specie i grandi fondi speculativi, che tuttavia talvolta sono protagonisti di un rialzo temporaneo dei prezzi per effetto di qualche ricopertura.
Per quanto riguarda il corn (mais) l'USDA stima ora una produzione record di 11,741 mld di bushels, circa 128 milioni in più rispetto alle stime di ottobre pari ad un incremento dell'1%. La crescita rispetto all'anno prima risulterebbe pari al 18%. Il rendimento medio per acro è salito a 160,7 bushels (+1,8 bushel rispetto alla stima precedente), risultando in crescita di 18 bushels rispetto all'anno prima. Se realizzati, nota l'USDA, sia i rendimenti che l'intero raccolto risulterebbero dei record, superiori anche ai massimi toccati lo scorso anno a 10,1 mld per il raccolto ed a 142,2 bushels/acro per il rendimento. In circa 19 Stati su 33 della cosidetta Corn Belt (area in cui viene prodotto il mais) il rendimento è ai massimi, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche ad inizio stagione, fatta eccezione per alcuni Stati del Nord come il Wisconsin. Sul fronte consumi l'USDA ha incrementato la domanda per l'alimentazione animale e per gli usi residuali di 25 milioni di bushels (+5%) a 6,075 mld, riducendo al contempo l'export di un pari ammontare. Gli stock finali per questa stagione dovrebbero attestarsi a 1,819 mld di bushels, il livello più elevato degli ultimi quattro anni.
I soybeans (soia) seguono sorti analoghe, dopo che l'USDA ha stimato un raccolto record a 3,15 mld di bushels, ovvero 43 milioni o l'1% in più rispetto alle stime formulate in ottobre. Il raccolto dovrebbe così risultare in crescita del 28% rispetto al 2003 e, se realizzato, rappresenterà un nuovo record. Il rendimento medio per acro dovrebbe risultare pari a 42,6 bushels (+0,6 bushel rispetto ad ottobre e 8,7 bushels più del 2003). I grandi Stati produttori (Michigan, Pennsylvania, Maryland ed il nord e sud Carolina) dovrebbero ottenere rendimenti superori a quelli preventivati nel mese di ottobre, mentre si nota un calo dei rendimenti nel Minnesota ed in Nord Dakota. L'area coltivata a soia dovrebbe essere pari a 74 mln di acri, invariata rispetto alle stime di ottobre ed in aumento del 2% rispetto al 2003. Sul fronte consumi l'USDA ha abbassato le stime sull'export 2004/2005 di 15 milioni di bushels. Gli stock finali sono attesi a 460 mln di bushels, il livello più elevato degli ultimi 18 anni.
Infine il wheat (grano) vedrà la produzione statunitense scendere a 2,16 mld di bushels dai 2,34 mld dell'anno precedente, anche se la produzione mondiale è stata incrementata di 5,2 mln di tonnellate a 616 milioni tonn. Il totale degli utilizzi in Usa è stimato pari a 2,20 mld di bushels, portando a stocks finali di 568 milioni di bushels. Questo livello, seppur rivisto al ribasso rispetto alle stime di ottobre di 569 milioni, risulta in deciso aumento rispett ai 547 milioni di bushels di fine stagione 2004.
I MERCATI
GRANO prezzi in continua discesa per il contratto a termine sul wheat in consegna a dicembre che ha chiuso ieri a 2,99 dollari e 1/4 per bushel, sui minimi dell'anno. Uno sviluppo che non sorprende dato che, a differenza di quanto avvenuto la scorsa stagione, la produzione mondiale di frumento risulta in sensibile aumento per egffetto della migliore annata vissuta dall'Europa, dalla Russia e da altri Stati produttori. il contratto di dicembre, che aveva tentato un recupero la scorsa setitmana sulla scia di qualche ricopertura, ragigungendo un massimo di 3,20 dollari e 1/2 per bushel, ha perso in questa ottava il 6,6%. Sul mercato i findi speculativi risultano prevalentemente short, come evidenziato dall'ultimo Commitment of Traders (COT) dove le short positions dei non commercial hanno ragigunto i 67.005 contratti portando ad una nel long position di -31.249 lotti. Perlopiù long appaiono i commercials con una net log position pari a 21.830 contratti.
MAIS IN flessione i prezzi del corn in consegna a dicembre che ha terminato ieri a 1,97 dollari e 3/4 per bushel, dopo aver tentato un recupero la scorsa ottava sulla scia di qualche ricopertura. La flessione, rispetto ai masismi toccati la scorsa settimana è del 3,9%. E' utili netore che tali valori risultano sostanzialmente allineati a quelli medi previsti dall'USDA nell'ultimo rapporto mensile. il Dipartimento dell'Agricoltura statunitense ha infatti indicato un range di oscillazione di 1,70-2,10 dollari per bushel. La media di questa banda di oscillazione, pari a 1,90 usd, è in linea con il prezzo medio segnato dal corn nelle stagioni record che vanno dal 1998/1999 al 2001/2002. Più grigie le prospettive per il mais, che sta proseguendo in un trend ribassista ed i cui prezzi si sono riallineati a quelli della fine di luglio dello scorso anno. Il contratto di dicembre sul corn ha chiuso infatti a 2,06 dollari e 3/4 per bushel, evidenziando un calo di oltre il 37% rispetto ai massimi raggiunti agli inizi di aprile a 3,30 usd e ½ per bushel. Intanto, dall'ultimo COT risulta che i fondi speculativi (ce ricoprono buona parte delle posizioni dei non commercials) sono prevalentemente corti ed evidenziano una net long position pari a -47.829 contratti. Per contro i commercials detengono posizioni prevalentemente lunghe mostrando un net long position di 87.309 contratti.
SOIA In recupero i prezzi dei soybeans in consegna a gennaio che si sono portati ieri a 5,54 dollari per bushel, perdendo l'1,3% rispetto al masismo raggiunto nella giornata precedente a 5,61 dollari e 1/2 per bushel. Il minimo dell'anno era stato raggiunto a 5,04 dollari e 1/2 per bushel il 5 di novembre, che rappresenta prezzi inferiori a quelli attialli di circa il 10-11%. Da notare che tali prezzi sono in linea con quelli stimati dall'USDA per questa stagione ma non con quelli medi registrati in precedenza. L'USDA ha infatti stimato un prezzo della stagione compreso tra 4,55 e 5,35 usd con un valore medio a 4,90 dollari, un prezzo che risulta ben al di sopra dei 4,62 dollari medi registrati nelle stagioni record che vanno dal 1998/1999 al 2001/2002. Sul mercato intanto il movimento rialzista può essere spiegato, imputandolo ad un rimbalzo tecnoco, dalle più recenti risultanze del COT, ove i non-commercials hanno prepotentemente ridotto le posizioni corte, appainando lo squilibrio con le long positions. La riduzione della pressione in vendita ha consentito ai prezzi di recuperare, anche perchè i commercials mantengono net long positions pari a 52.859 contratti.
Nda 1 bushel equivale a circa 0,025 tonnellate per il mais ed a 0,027 tonnellate per il frumento e la soia.
I cerali restano sostanzialmente sotto pressione,
ma qualche acquisto favorisce la soia
(a cura di Laura Chiapponi - Teleborsa S.p.a.)
In sintesi
Resta sotto pressione il mercato dei cereali, dove i prezzi hanno raggiunto i minimi dell'anno, scontando una sovrabbondanza al termine di una stagione a dir poco da record. Ciò è stato confermato di recente dall'U.S. Department of Agricolture, che nel consueto report mensile ha rivisto ulteriormente al rialzo le stime di produzione per il mais e la soia, pur considerando gli aumenti di domanda connessi con la produzione di etanolo. Le previsioni dell'USDA di novembre risultano ben più eevate di quelle formulate ad ottobre, il che porterà ad un corposo aumento degli stocks finali. Il mercato recependo le indicazioni fornite dal dipartimento dell'agricoltura americano si è posto al ribasso sul mercato cerealicolo, specie i grandi fondi speculativi, che tuttavia talvolta sono protagonisti di un rialzo temporaneo dei prezzi per effetto di qualche ricopertura.
Per quanto riguarda il corn (mais) l'USDA stima ora una produzione record di 11,741 mld di bushels, circa 128 milioni in più rispetto alle stime di ottobre pari ad un incremento dell'1%. La crescita rispetto all'anno prima risulterebbe pari al 18%. Il rendimento medio per acro è salito a 160,7 bushels (+1,8 bushel rispetto alla stima precedente), risultando in crescita di 18 bushels rispetto all'anno prima. Se realizzati, nota l'USDA, sia i rendimenti che l'intero raccolto risulterebbero dei record, superiori anche ai massimi toccati lo scorso anno a 10,1 mld per il raccolto ed a 142,2 bushels/acro per il rendimento. In circa 19 Stati su 33 della cosidetta Corn Belt (area in cui viene prodotto il mais) il rendimento è ai massimi, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche ad inizio stagione, fatta eccezione per alcuni Stati del Nord come il Wisconsin. Sul fronte consumi l'USDA ha incrementato la domanda per l'alimentazione animale e per gli usi residuali di 25 milioni di bushels (+5%) a 6,075 mld, riducendo al contempo l'export di un pari ammontare. Gli stock finali per questa stagione dovrebbero attestarsi a 1,819 mld di bushels, il livello più elevato degli ultimi quattro anni.
I soybeans (soia) seguono sorti analoghe, dopo che l'USDA ha stimato un raccolto record a 3,15 mld di bushels, ovvero 43 milioni o l'1% in più rispetto alle stime formulate in ottobre. Il raccolto dovrebbe così risultare in crescita del 28% rispetto al 2003 e, se realizzato, rappresenterà un nuovo record. Il rendimento medio per acro dovrebbe risultare pari a 42,6 bushels (+0,6 bushel rispetto ad ottobre e 8,7 bushels più del 2003). I grandi Stati produttori (Michigan, Pennsylvania, Maryland ed il nord e sud Carolina) dovrebbero ottenere rendimenti superori a quelli preventivati nel mese di ottobre, mentre si nota un calo dei rendimenti nel Minnesota ed in Nord Dakota. L'area coltivata a soia dovrebbe essere pari a 74 mln di acri, invariata rispetto alle stime di ottobre ed in aumento del 2% rispetto al 2003. Sul fronte consumi l'USDA ha abbassato le stime sull'export 2004/2005 di 15 milioni di bushels. Gli stock finali sono attesi a 460 mln di bushels, il livello più elevato degli ultimi 18 anni.
Infine il wheat (grano) vedrà la produzione statunitense scendere a 2,16 mld di bushels dai 2,34 mld dell'anno precedente, anche se la produzione mondiale è stata incrementata di 5,2 mln di tonnellate a 616 milioni tonn. Il totale degli utilizzi in Usa è stimato pari a 2,20 mld di bushels, portando a stocks finali di 568 milioni di bushels. Questo livello, seppur rivisto al ribasso rispetto alle stime di ottobre di 569 milioni, risulta in deciso aumento rispett ai 547 milioni di bushels di fine stagione 2004.
I MERCATI
GRANO prezzi in continua discesa per il contratto a termine sul wheat in consegna a dicembre che ha chiuso ieri a 2,99 dollari e 1/4 per bushel, sui minimi dell'anno. Uno sviluppo che non sorprende dato che, a differenza di quanto avvenuto la scorsa stagione, la produzione mondiale di frumento risulta in sensibile aumento per egffetto della migliore annata vissuta dall'Europa, dalla Russia e da altri Stati produttori. il contratto di dicembre, che aveva tentato un recupero la scorsa setitmana sulla scia di qualche ricopertura, ragigungendo un massimo di 3,20 dollari e 1/2 per bushel, ha perso in questa ottava il 6,6%. Sul mercato i findi speculativi risultano prevalentemente short, come evidenziato dall'ultimo Commitment of Traders (COT) dove le short positions dei non commercial hanno ragigunto i 67.005 contratti portando ad una nel long position di -31.249 lotti. Perlopiù long appaiono i commercials con una net log position pari a 21.830 contratti.
MAIS IN flessione i prezzi del corn in consegna a dicembre che ha terminato ieri a 1,97 dollari e 3/4 per bushel, dopo aver tentato un recupero la scorsa ottava sulla scia di qualche ricopertura. La flessione, rispetto ai masismi toccati la scorsa settimana è del 3,9%. E' utili netore che tali valori risultano sostanzialmente allineati a quelli medi previsti dall'USDA nell'ultimo rapporto mensile. il Dipartimento dell'Agricoltura statunitense ha infatti indicato un range di oscillazione di 1,70-2,10 dollari per bushel. La media di questa banda di oscillazione, pari a 1,90 usd, è in linea con il prezzo medio segnato dal corn nelle stagioni record che vanno dal 1998/1999 al 2001/2002. Più grigie le prospettive per il mais, che sta proseguendo in un trend ribassista ed i cui prezzi si sono riallineati a quelli della fine di luglio dello scorso anno. Il contratto di dicembre sul corn ha chiuso infatti a 2,06 dollari e 3/4 per bushel, evidenziando un calo di oltre il 37% rispetto ai massimi raggiunti agli inizi di aprile a 3,30 usd e ½ per bushel. Intanto, dall'ultimo COT risulta che i fondi speculativi (ce ricoprono buona parte delle posizioni dei non commercials) sono prevalentemente corti ed evidenziano una net long position pari a -47.829 contratti. Per contro i commercials detengono posizioni prevalentemente lunghe mostrando un net long position di 87.309 contratti.
SOIA In recupero i prezzi dei soybeans in consegna a gennaio che si sono portati ieri a 5,54 dollari per bushel, perdendo l'1,3% rispetto al masismo raggiunto nella giornata precedente a 5,61 dollari e 1/2 per bushel. Il minimo dell'anno era stato raggiunto a 5,04 dollari e 1/2 per bushel il 5 di novembre, che rappresenta prezzi inferiori a quelli attialli di circa il 10-11%. Da notare che tali prezzi sono in linea con quelli stimati dall'USDA per questa stagione ma non con quelli medi registrati in precedenza. L'USDA ha infatti stimato un prezzo della stagione compreso tra 4,55 e 5,35 usd con un valore medio a 4,90 dollari, un prezzo che risulta ben al di sopra dei 4,62 dollari medi registrati nelle stagioni record che vanno dal 1998/1999 al 2001/2002. Sul mercato intanto il movimento rialzista può essere spiegato, imputandolo ad un rimbalzo tecnoco, dalle più recenti risultanze del COT, ove i non-commercials hanno prepotentemente ridotto le posizioni corte, appainando lo squilibrio con le long positions. La riduzione della pressione in vendita ha consentito ai prezzi di recuperare, anche perchè i commercials mantengono net long positions pari a 52.859 contratti.
Nda 1 bushel equivale a circa 0,025 tonnellate per il mais ed a 0,027 tonnellate per il frumento e la soia.