Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Foglio di martedì 10 maggio 2011, pagina 1
L'attivismo tedesco e le divisioni dell'Europa sul (nuovo) salvataggio greco
di mvlp
l'attivlsmo tedesco e le divisioni dell'Europa sul (nuovo) salvataggio greco Roma. C'è almeno un'altra settimana di tempo, fino al vertice di lunedì tra i ministri delle Finanze dell'Eurozona, per trovare un accordo su come uscire dall'ennesima fase acuta della crisi greca. Al vertice straordinario del Lussemburgo di venerdì sera, infatti, i ministri finanziari dei principali stati del-l'Ue hanno preso atto che Atene non riuscirà a ricorrere al mercato per fare fronte alle emissioni di debito pubblico del 2012, come invece era stato previsto un anno fa al momento dell'attivazione del piano di salvataggio congiunto Ue-Fondo monetario internazionale. I mercati, in sintesi, attribuiscono al paese un rischio troppo elevato, quali che siano state le riforme approvate finora. Lunedì dunque sarà il momento di trovare una quadra, ma fino ad allora ci saranno modo e occasione di dividersi. La Germania pare infatti decisa a incarnare una fronda ultra-rigorista che all'interno del Vecchio continente si batterà per avvicinare nel tempo il momento della ristrutturazione del debito greco, ovvero un accordo in base al quale mutare le condizioni dei prestiti concessi ad Atene così da alleggerire l'onere per il paese nei confronti dei creditori. L'ipotesi più estrema è quella di una riduzione di almeno il 30 per cento del valore facciale dei titoli di stato greci: ciò vorrebbe dire, per i creditori, perdere il 30 per cento rispetto a quanto investito. Meglio questo, ragionano a Berlino, che il default incontrollato del paese. E soprattutto meglio la ristrutturazione, con annesse perdite per i creditori (anche privati, come le stesse banche teutoniche), che l'ennesimo pacchetto di aiuti ad Atene finanziato dal contribuente. La posizione "rigorista" potrebbe essere rafforzata dalla decisione di ieri di Standard & Poor's di abbassare il rating del debito a lungo termine di Atene da "BB-" a "B". Un declassamento che il governo greco ha definito "ingiustificato" perché "fondato su rumors e articoli di stampa" ma che sicuramente certifica la gravità della situazione. La Germania dunque, come ha scritto ieri il Wall Street Journal, sta "premendo silenziosamente" per una ristrutturazione. Secondo quanto risulta al Foglio, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schàuble, al vertice di venerdì si è detto allineato alla posizione degli altri ministri dell'area euro - sì al rafforzamento della credibilità del piano di aiuti alla Grecia, no alla ristrutturazione del debito - ma ha fatto intendere di non poter garantire per tutto l'esecutivo guidato da Angela Merkel, e per questo si è appellato alla Grecia affinché mostri segni tangibili del suo impegno per un aggiustamento fiscale, fornendo per esempio scadenze dettagliate per il piano di privatizzazioni annunciato sin da febbraio. E il fatto che a Berlino si sia rafforzata una linea meno conciliante con il resto dell'Ue è dimostrato anche dalle parole dei giorni scorsi del viceministro degli Esteri, Werner Hoyer, secondo cui una ristrutturazione del debito greco "non sarebbe un disastro", oltre che da un evidente attivismo della stampa tedesca. Dopo l'articolo di venerdì scorso dello Spiegel, con il quale il settimanale annunciava la fuoriuscita di Atene dall'Eurozona facendo innalzare lo stato d'allerta nei mercati, ieri la Bild - il tabloid più letto del paese - drammatizzava la situazione schierandosi in un editoriale per la fuoriuscita della Grecia dall'euro. Su un fronte opposto a Berlino si posizionano la Banca centrale europea (Bce) e la Commissione: dalla Bce, in particolare, arriva l'invito a non ragionare soltanto in termini teorici. Ogni ristrutturazione è una storia a sé: nel caso greco sarebbero innanzitutto le banche elleniche, con in pancia 50 miliardi di euro di debito nazionale, a subire il contraccolpo. Ma come potrebbero poi essere ricapitalizzate, si ragiona all'Eurotower, se il mercato avrà perso fiducia in Atene e se la stessa Grecia non avrà nemmeno un avanzo primario? La Francia, che un anno fa accusò Berlino di tentennare troppo prima di intervenire a sostegno di Atene, per ora esclude categoricamente l'ipotesi ristrutturazione. Spalleggiata questa volta dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, Spagna in testa, su posizioni "ultra-europeiste". Paesi, nota più di un addetto ai lavori, che intendono tra l'altro evitare di creare un precedente che spaventi gli investitori e mini anche la propria credibilità. Per questo le ipotesi che più probabilmente saranno discusse lunedì sono due: l'acquisto dei titoli greci di nuova emissione da parte dell'Efsf (European Financial Stability Facility) nel 2012 e l'allungamento delle scadenze del prestito Ue-Fmi. Il che già equivale a una "ristrutturazione soft", secondo qualcuno. (mvlp) ***
 
Grecia, si cerca soluzione credibile in attesa valutazione Ue-Bce-Fmi

I Governi dell'Eurozona, secondo quanto dichiarato da un funzionario del Ministero delle Finanze greco, hanno iniziato a discutere per trovare una soluzione "credibile" che consenta alla Grecia di far fronte alle proprie necessità di finanziamento nel 2012. Finora però non è stato raggiunto alcun accordo sui dettagli e sull'ammontare del pacchetto di aiuti.

Per la cancelliera Angela Merkel è ancora presto per decidere come intervenire per la Grecia e ogni decisione arriverà dopo le valutazioni della troika Ue-Bce-Fmi inviata ad Atene per valutare i progressi compiuti dal Paese sul piano di aggiustamento fiscale. Solo allora si potrà decidere se, e cosa, dev'essere fatto. Gli esperti della troika saranno ad Atene fino alla fine della settimana per valutare i progressi compiuti dalla Grecia sul piano di aggiustamento fiscale.

Stamani un funzionario greco ha anticipato che la Grecia si aspetta già a giugno un nuovo pacchetto di aiuti da circa 60 miliardi di euro, un ammontare che permetterebbe al Paese di far fronte al proprio fabbisogno finanziario fino al 2013. La questione sarà discussa nel corso del prossimo vertice dell'Ecofin del 16 e 17 maggio a Bruxelles.

Comunque una decisione finale non sarà presa prima di giugno, quando sarà completata la valutazione sulla capacità della Grecia di sostenere il proprio debito. Il nuovo pacchetto dovrebbe prevedere prestiti per 27 miliardi di euro nel 2012 e per 32 miliardi nel 2013.

Di riflesso a queste indiscrezioni questa mattina lo spread tra i titoli di Stato greci e tedeschi si è ristretto di 12 pb e i mercati europei hanno accelerato al rialzo. Ora restano tonici (+0,90% il Ftse Mib a Milano) anche perché l'agenzia del debito pubblico della Grecia ha collocato 1,625 miliardi di euro di titoli a 26 settimane al 4,88%. L'offerta era pari a 1,25 miliardi di euro.

L'asta dovrebbe già essere considerata "un successo" per l'agenzia del debito greca che è riuscita a collocare i titoli al di sotto della soglia del 5% dopo che ieri S&P ha tagliato il rating rating del Paese, secondo David Schnautz, strategist di Commerzbank. "Un fattore positivo per l'emissione dei Bill è stata la scadenza dei titoli fissata a novembre 2011, mese in cui il pacchetto di aiuti al Paese sarà ancora sufficiente", spiega l'esperto.

MF Online; Grecia, si cerca soluzione credibile in attesa valutazione Ue-Bce-Fmi - Milano Finanza Interactive Edition
 
Se a suon di sparare cazzate vi facevate ricchi sai quante interviste facevate anche voi ..... ;):D Rubigno ci campa a sparare bufale e ogni tanto quando mancano gl' argomenti si butta in territori inesplorati per poi smentirsi alla prox messa in onda ;) Sempre sperando che sia in buona fede :cool:

Roubinì dice che:
1) un debito del 160% è insostenibile;
2) la Grecia paga attualmente sul proprio debito tassi troppo elevati (forse come dice Feltri il 20%?);
3) la Grecia dovrà ristrutturare poichè politicamente l'Europa non è disposta a sostenerla, con buona pace delle sue teorie economiche.

Insomma alla fine non sappiamo se il problema del debito Greco è di natura politica o economica.
Se il problema è economico allora, come diverse volte ho argomentato, vi sono diverse soluzioni che rendono sostenibile anche un debito del 200%, e quindi non è necessario ristrutturare.
Se il problema è politico per definizione non ha senso nemmeno parlare di necessità di ristrutturazione.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...itabile-fare-senza-222108.shtml?uuid=AavchlVD

Ma quello che dice ora è più condivisibile...

Il pugno nell'occhio era quello che diceva sino a ieri mattina: la Grecia deve uscire dall'Euro e farà default.
E' questo che bisognerebbe rimproverargli.
 
ECB's Bini Smaghi: Greece Is A Rich Country, Must Sell Assets



FLORENCE, Italy (MNI) - Greece is not insolvent and can cover its debts by selling assets, European Central Bank Executive Board member Lorenzo Bini Smaghi said Tuesday.
"Some people say that Greece is insolvent. Greece is a rich country. They just have to sell their assets to repay their debts," Bini Smaghi said during a panel debate at the Festival of Europe.
While Greek authorities have been slow to sell asses because "it is politically difficult," any alternative would be politically even tougher, Bini Smaghi said. In a speech earlier Tuesday, he had described debt restructuring as "political suicide" and once again ruled out the option.
"If you go through the exercise of what it would entail for the local population, you realize that it is so dramatic that anything that needs to be done to avoid this is certainly less costly," he said.
Bini Smaghi also said that "the European Union is a union based on law" and should "not create incentives for people not to repay their debts."
 
EMU Preparing Additional Bailout Funds For Greece - Press



FRANKFURT (MNI) - The Eurozone is preparing to step up the bailout fund for Greece by possibly more than 50%, the German business daily Handelsbaltt reported Tuesday, citing Eurosystem sources in Brussels.
According to the report, the exact amount of additional funds is still to be negotiated, but "in Brussels there is talk of up to E60 billion." The current EU/IMF bailout fund has a price tag of E110 billion.
The newspaper said the repayment period for the entire package could be stretched out to 10 years from the current 7.5 years and that Greece could also expect to get more favorable interest rates.
In turn, Greece would have to commit to implementing immediately announced privatization measures and step up its effort to collect income taxes, the paper noted.
Eurozone finance ministers will meet on Monday to discuss the package, Handelsblatt said. The Eurogroup may then call an extraordinary meeting for early June to approve additional aid, the report said.
 
Slovak PM: Debt Restructure Could Help Greece Regain Its Edge



LONDON (Dow Jones)--Slovak Prime Minister Iveta Radicova Tuesday told students and academics at the London School of Economics, that a debt restructure could help Greece and other countries regain their economic competitiveness.
"If you are in such deep debt, there is no chance to have a competitive advantage," she said. "So the first step is to have a debt that is reasonable. How to do it? Through restructuring of the debt, involvement of the bank system."
Radicova said it may not be physically possible for a country to leave the euro zone.
"It's not such an easy decision, it's risky," Radicova said of abandoning the euro. "I'm not so sure it's possible."
She said she continues to believe that banks and other investors must share the burden of resolving the euro zone's fiscal crisis.
"Without the involvement of the private sector, changes in financial markets, and new rules it is impossible to give money," she said. "Who knows where the money is after one or two days?"
Radicova also said that her government has a "duty" to ensure the euro zone's stability, and that while she is "not happy" with the European Stability Mechanism, it is the best option on offer.



***
I parenti poveri.
 
Ue valuta ridefinizione prestiti a Grecia - fonte Germania

martedì 10 maggio 2011 15:27



BERLINO, 10 maggio (Reuters) - I ministri finanziari dell'Unione europea stanno discutendo di una possibile ridefinizione degli aiuti concessi alla Grecia, esaminando l'ipotesi di coinvolgere gli investitori privati.
Lo dice una fonte della coalizione di maggioranza tedesca.
"Stanno discutendo della ridefinizione dei prestiti e della possibilità di coinvolgere il settore privato su base volontaria" rivela la fonte chiedendo di rimanere anonima.
 
Slovak PM: Debt Restructure Could Help Greece Regain Its Edge



LONDON (Dow Jones)--Slovak Prime Minister Iveta Radicova Tuesday told students and academics at the London School of Economics, that a debt restructure could help Greece and other countries regain their economic competitiveness.
"If you are in such deep debt, there is no chance to have a competitive advantage," she said. "So the first step is to have a debt that is reasonable. How to do it? Through restructuring of the debt, involvement of the bank system."
Radicova said it may not be physically possible for a country to leave the euro zone.
"It's not such an easy decision, it's risky," Radicova said of abandoning the euro. "I'm not so sure it's possible."
She said she continues to believe that banks and other investors must share the burden of resolving the euro zone's fiscal crisis.
"Without the involvement of the private sector, changes in financial markets, and new rules it is impossible to give money," she said. "Who knows where the money is after one or two days?"
Radicova also said that her government has a "duty" to ensure the euro zone's stability, and that while she is "not happy" with the European Stability Mechanism, it is the best option on offer.



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I parenti poveri.

Dopo gli slovacchi mò ci manca pure l'opinione dei finlandesi ma mi sa che gli è venuto un colpo, volevano tagliare l'apporto già stabilito e ora probabilmente gli tocca aumentarlo.

:D
 
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