Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Il governo greco e gli ispettori della troika Ue-Fmi-Bce puntano a chiudere entro domani i negoziati sul nuovo piano d'austerity per il 2011, che dovrebbe prevedere misure da 6,4 miliardi di euro. Lo rivela una fonte governativa precisando che il nuovo piano concordato con Ue e Fmi include aumenti delle tasse e riduzioni delle esenzioni fiscali. "Il primo ministro - ha spiegato la stessa fonte - presentera' domani al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, i principali punti del piano a medio termine che include privatizzazioni piu' veloci e nuove misure per ridurre la spesa pubblica e aumentare le entrate" .
 
Grecia presenta domani nuova manovra 2011 da 6,4 miliardi

giovedì 2 giugno 2011 12:20



ATENE (Reuters) - Atene ha messo a punto un nuovo pacchetto di correzione dei conti pubblici 2011 del valore di 6,4 miliardi di euro che verrà illustrato domani in sede europea.
Le misure, riferisce una fonte governativa, prevedono un'accelerazione nel programma delle privatizzazioni, tagli alla spesa pubblica e interventi sulle entrate come aumenti delle imposte e minori esenzioni.
Il piano di medio termine verrà, sempre secondo la fonte, illustrato domani dal premier George Papandreou al presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Entro domani si chiuderanno anche i colloqui ateniesi della 'troika', la missione Ue, Fmi e Bce incaricata di verificare i progressi nel rientro del deficit.
"Il primo ministro presenterà i punti principali del piano di medio termine a Juncker" dice la fonte.
 
EURO GOVT-Bunds reverse gains after solid Spanish auction






Thu Jun 2, 2011 6:23am EDT

* Bunds retreat after solid Spanish bond auction
* Bund futures earlier hit 4-mth highs, test 126.00
* 10-year yields back below 3 pct on U.S. growth worries
* Greek downgrade overshadows aid deal hopes




By Kirsten Donovan



LONDON, June 2 (Reuters) - German government bonds retreated from four-month highs on Thursday as strong demand at a Spanish sale showed the higher-rated of the euro zone states struggling with the debt crisis were riding out the latest bout of market stress.
Bunds had rallied in early trade, with futures testing the 126.00 level and 10-year cash yields retreating back under three percent after a multi-notch credit rating downgrade for Greece and a pummelling for equities on fears the U.S. economic recovery is losing steam.
"Since the auction it looks like people are selling Bunds and trying to get paper from non-core countries," said Charles Berry, a trader at Landesbank Baden-Wuertemberg in Germany.
"We've probably seen the peak (in Bunds) for today. People have been playing the Greek story and buying bunds on negative news but how much more bad news can you get from Greece?"
Greece and a team of EU/IMF/ECB inspectors aims to conclude talks on a medium-term fiscal plan by Friday when Prime Minister George Papandreou is set to discuss its main points with Eurogroup chairman Jean-Claude Juncker, a senior government official told Reuters.
But late on Wednesday, Moody's Investors Service's cut Greece's credit rating by a further three notches to Caa1 and indicated another downgrade is likely.
"It looks increasingly likely some sort of package will be cobbled together," said Nick Stamenkovic, rate strategist at RIA Capital Markets.
"But until then investors are wary and there's a huge amount of uncertainty given the political problems in Greece and questions over whether the privatisation programme will go ahead in full."
Short-dated Greek bond yields were up to 40 basis points higher and the cost of insuring against a default rose 25 bps.
But Spanish, Italian and Belgian 10-year spreads over Bunds narrowed after coming under earlier pressure, with the Spanish spread 4 bps tighter at 230 bps.
Trading conditions were thin with many European markets closed for the Ascension Day holiday.
June Bund futures FGBLc1 were down 12 ticks at 125.56 having risen as high as 125.98.
"Positioning is a lot cleaner in Europe after a lot of shorts got covered on Monday and what we saw in the U.S. yesterday was the capitulation trade, closing the short positions, and that pulled Bunds higher too," said a trader.
"We may see a bit of a pause but it's unlikely people are going to be wanting to carry a lot of risk going into Friday's (U.S.) payrolls report.



GROWTH DOUBTS


Data on Wednesday showed U.S. companies hired fewer workers than expected in May and output in the manufacturing sector slowed to its lowest since 2009, pushing 10-year U.S. Treasury yields to a six-month low below 3.0 percent US10YT=RR.
Two-year German bond yields DE2YT=TWEB were 2.5 basis points higher at 1.646 percent, with 10-year yields DE10YT=TWEB up 1.2 bps at flat at 3.007 percent.
Ten-year U.S. Treasury yields dipped below those of German Bunds after Wednesday's data for the first time in a month.
More gloomy economic news is likely to see Treasuries continue outperforming Bunds, especially if the ECB next week indicates that it will hike interest rates in July.
That could potentially lead the market to price in a more aggressive tightening cycle again, while agreement on a further round of aid for Greece would stem some of the safe-haven flows into Bunds.
"The ECB meeting is crucial given the market is focusing on the U.S. and Greece," said RIA's Stamenkovic.
"If the ECB signal they will continue to raise rates... that may provide a bit of a wake-up call, especially at the short end."
Spain sold 3.95 billion euros of 2014 and 2015 bonds on Thursday, with demand up to 3 times the amount on offer, reflecting how it can still easily raise funds despite tepid demand at a previous auction in May

"Cover was strong," said Rabobank rate strategist Richard McGuire.
"Against the backdrop of Greece's multi-notch downgrade, this sale will provide some fodder for fans of the Spanish decoupling story."
 
Trichet, più poteri controllo centrale Ue in prossima fase crisi
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Reuters - 02/06/2011 12:37:00
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AQUISGRANA, 2 giugno (Reuters) - L'Europa dovrebbe valutare il rafforzamento delle politiche economiche di controllo a livello centrale se gli sforzi compiuti per gestire la crisi del debito non portano risultati.

Lo dice il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, dichiarandosi aperto alle ipotesi di formare un ministero delle Finanze Ue e di un potere di veto per le autorità europee sulla spesa e su altre principali decisioni di politica domestica.

"In una prima fase è giustificato fornire assistenza finanziaria nell'ambito di un programma di forti aggiustamenti, ma se un paese ancora non sta producendo risultati penso che si debba concordare sul fatto che la seconda fase sia differente", ha spiegato Trichet in un discorso preparato per l'accettazione di un premio per il suo contributo all'unificazione dell'Europa.

"Sarebbe troppo se nella seconda fase valutassimo di dare alle authority della zona euro un potere più ampio nella formazione delle politiche economiche del paese se queste vanno pericolosamente fuori strada?", ha aggiunto.

Le autorità europee si stanno impegnando per un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia che dovrebbe includere nuovi prestiti, nuovi impegni di austerità e un programma di privatizzazioni scadenziato, oggetto di supervisione dall'esterno.

"A questo punto sarebbe non soltanto possibile ma in alcuni casi obbligatorio nella seconda fase che le autorità europee - per esempio il consiglio su proposte della Commissione in congiunzione con la Bce - prendano loro stesse le decisioni applicabili nel paese che desta preoccupazioni", prosegue Trichet.

"Una strada potrebbe essere immaginare che le authorities abbiano un giusto potere di veto su alcune singole decisioni di politica economica nazionali", aggiunge.
 
Al momento la Borsa di Atene registra un -1,41% a 1271 punti, consapevole del fatto che ad ogni downgrade sovrano arriva poi a pioggia sul corporate quotato.
I nostri spread, dopo l'allargamento, si mantengono stabili a 1357 pb.
 
Trichet, più poteri controllo centrale Ue in prossima fase crisi
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Reuters - 02/06/2011 12:37:00
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AQUISGRANA, 2 giugno (Reuters) - L'Europa dovrebbe valutare il rafforzamento delle politiche economiche di controllo a livello centrale se gli sforzi compiuti per gestire la crisi del debito non portano risultati.

Lo dice il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, dichiarandosi aperto alle ipotesi di formare un ministero delle Finanze Ue e di un potere di veto per le autorità europee sulla spesa e su altre principali decisioni di politica domestica.

"In una prima fase è giustificato fornire assistenza finanziaria nell'ambito di un programma di forti aggiustamenti, ma se un paese ancora non sta producendo risultati penso che si debba concordare sul fatto che la seconda fase sia differente", ha spiegato Trichet in un discorso preparato per l'accettazione di un premio per il suo contributo all'unificazione dell'Europa.

"Sarebbe troppo se nella seconda fase valutassimo di dare alle authority della zona euro un potere più ampio nella formazione delle politiche economiche del paese se queste vanno pericolosamente fuori strada?", ha aggiunto.

Le autorità europee si stanno impegnando per un nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia che dovrebbe includere nuovi prestiti, nuovi impegni di austerità e un programma di privatizzazioni scadenziato, oggetto di supervisione dall'esterno.

"A questo punto sarebbe non soltanto possibile ma in alcuni casi obbligatorio nella seconda fase che le autorità europee - per esempio il consiglio su proposte della Commissione in congiunzione con la Bce - prendano loro stesse le decisioni applicabili nel paese che desta preoccupazioni", prosegue Trichet.

"Una strada potrebbe essere immaginare che le authorities abbiano un giusto potere di veto su alcune singole decisioni di politica economica nazionali", aggiunge.

Da sottoscrivere in pieno.
 
ora ci arrivano... bastava chiedessero :)


Una soluzione? La Bce acquisti a metà prezzo tutti i bond greci


Ristrutturare o non ristrutturare, questo è il problema. Il debito pubblico della Grecia è pari a circa 300 miliardi di euro. Quello di Portogallo e Irlanda ammonta a 150 miliardi ciascuno. Quindi i soli Paesi "Pig", nel complesso, hanno 600 miliardi di euro di debito pubblico. È un numero interessante. Nella famosa manovra di allentamento quantitativo, il Qe2, la Federal Reserve ha acquistato proprio 600 miliardi di dollari di titoli del Tesoro americano. Si tratta di debito che ha un rating molto diverso rispetto a quello dei Pig.
Ma la domanda, forse eretica, è la seguente: cosa succederebbe se la Bce acquistasse tutti questi titoli? O, in alternativa, se non è lecito pensare che la Bce si adoperi in una politica fiscale distributiva, non si potrebbe finanziare direttamente il fondo europeo di salvataggio Efsf al tasso Bce per acquistare tutto il debito dei Pig? Oggi l'Efsf non può fare acquisti sul mercato secondario dei titoli, ma solo su quello primario. Viceversa per la Bce.


Togliere il debito dal mercato è il primo passo per ragionare con calma sulle strategie e scenari possibili per una risoluzione ordinata della crisi europea. Se la Bce acquistasse debito greco per un valore di mercato di 300 miliardi di euro, lo farebbe accreditando direttamente i conti delle banche commerciali presso la Banca centrale, quindi aumentando le riserve bancarie.
Il costo per finanziare questa operazione sarebbe proprio la remunerazione delle riserve bancarie in eccesso, depositate overnight presso la Bce. Il tasso sui depositi è ora allo 0,5%. Affinché l'operazione non comporti perdite per Bce ed Efsf, quanto speso per l'acquisto dovrebbe essere rimborsato a una certa scadenza incluso il costo di finanziamento sostenuto durante il periodo di detenzione dei titoli.
Il punto critico è capire se, a queste condizioni così favorevoli, il Governo greco sia in grado di attuare un piano di austerità fiscale, graduale nel tempo, anche diluito in un decennio, che sia compatibile con un sentiero di crescita per l'economia e con il rimborso intero del debito? Se così fosse, avremmo il perdono del debito greco. In pratica, una ristrutturazione silenziosa fuori dagli occhi del mercato, in cui la Grecia ci guadagna e Bce ed Efsf non perdono nulla.
Si potrebbe obiettare che il perdono dei debiti riduca gli incentivi per il Governo di Atene a disciplinarsi, perché lo protegge dalla spada di Damocle del mercato. Ma non è certo più rischioso del rigore frettoloso e disordinato che invece, sotto il giudizio del mercato, condiziona gli attuali salvataggi e nuoce drammaticamente all'economia greca fino al punto da rendere impossibile ripagare completamente i debiti. Sul piatto degli incentivi si potrebbe anche mettere lo stesso mantenimento della Grecia all'euro, da cui Atene ha solo da guadagnare, oppure qualcos'altro. Ma è tutto questo un pasto gratis? Cosa succederebbe ai "vecchi" creditori del Governo greco, fra cui le banche?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-06-02/soluzione-acquisti-meta-prezzo-063650.shtml?uuid=Aa61qYcD
 
Ultima modifica:
Il Triste Teatrino continua :D ; Non avevo mai partecipato ad una sagra dell' inneficienza di queste proporzioni :sad: e l' Europeo paga ! Ora non solo ce' a carico il Paese ma si somma anche tutta sto pachiderma di istituzioni europee ......:titanic:
 
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