Grecia, polizia spara lacrimogeni a protesta austerity
martedì 28 giugno 2011 16:08
(aggiorna con dettagli su scontri)
ATENE, 28 giugno (Reuters) - La polizia greca si è scontrata oggi nel centro di Atene con gruppi di giovani incappucciati, nel primo di due giorni di scioperi e proteste contro le dolorose misure di austerity necessarie per ottenere nuovi aiuti finanziari dalla comunità internazionale.
Con la Grecia sull'orlo della bancarotta, il parlamento dovrebbe votare questa settimana un nuovo pacchetto di tagli alla spesa, aumento delle tasse e privatizzazioni nell'ambito di un massiccio salvataggio che punta ad evitare il primo default nella zona euro.
I sindacati hanno proclamato 48 ore di sciopero per protestare contro i tagli e più di 5.000 poliziotti sono stati inviati a presidiare il centro della capitale per far fronte agli attesi disordini, mentre in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento, si è radunata una folla che le autorità stimano di 20.000 persone.
La manifestazione all'inizio è stata pacifica, ma dal primo pomeriggio, gruppi composti da qualche centinaia di giovani hanno lanciato pietre estratte dal selciato contro la polizia, che ha riposto sparando lacrimogeni.
Tre agenti di polizia sono stati feriti dal lancio di sassi e una persona è stata accoltellata nel corso di scontri fra gruppi rivali di giovani contestatori. La polizia ha comunicato che altre tre persone sono state soccorse per difficoltà respiratorie.
I manifestanti hanno dato alle fiamme un camion delle comunicazioni equipaggiato con un trasmettitore mobile scambiandolo per un mezzo della tv, e hanno poi scritto sui muri degli edifici con la vernice spray slogan contro i mezzi di comunicazione e contro le banche.
Nubi di fumo bianco si levano dalla piazza e la polizia con scudi ed elmetti si tiene pronta ad intervenire, ma nonostante questo la manifestazione pacifica continua a poca distanza dagli episodi di violenza e alcuni leader della protesta hanno fatto appello alla folla perché non si disperda.
Trasporti, scuole e altri servizi, insieme a molte aziende private, sono chiusi per effetto dello sciopero proclamato dall' Adedy, il sindacato che rappresenta mezzo milione di dipendenti pubblici e dal Gsee, che rappresenta 2 milioni di lavoratori del settore privato.
All'inizio, oggi, i manifestanti avevano marciato attraverso la capitale urlando slogan, suonando tamburi e portando striscioni contro le condizioni imposte dagli aiuti internazionali che secondo molti greci penalizzano i pensionati e i lavoratori normali e risparmiano i ricchi.
"Queste misure vanno bene per le banche non per i lavoratori - dice Yannis Tsounis, 38 anni, dipendente comunale - L'Europa non ci deve trattare come paria. Stiamo cominciando a non sentirci più parte dell'Europa".
Il primo ministro George Papandreou ha fatto appello ai parlamentari ieri sera affinché sostengano le misure in due votazioni domani e giovedì, che secondo lui rappresentano l'ultima chance per la Grecia.
Il piano di austerità ha provocato rabbia tra i greci, disillusi da anni di corruzione politica ed inefficienza e ora amaramente risentiti per le condizioni imposte dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.
La Grecia sta vivendo la sua peggior recessione dagli anni 70, con un tasso di disoccupazione giovanile di oltre il 40% e le finanze pubbliche sotto il peso di un debito equivalente al 150% del Pil.
In deficit profondo e impossibilitata ad avere prestiti sui mercati finanziari, la Grecia dipende dall'aiuto internazionale per andare avanti. Un suo eventuale fallimento diffonderebbe un contagio nell'area a moneta unica formata da 17 nazioni e provocherebbe un profondo shock all'economia globale.