Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (13 lettori)

Stato
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tommy271

Forumer storico
" GRECIA : SIAMO TUTTI RESPONSABILI " EDITORIALE PUBBLICATO DA " KATHIMERINI "



Sotto il diretto controllo degli ispettori Ue, il governo di Atene ha varato una politica di austerity economica e sociale. Secondo l’economista Georges Pagoulatos, l’intera società greca ha bisogno di un salutare shock.

Siamo una società fondamentalmente conservatrice, anche se in maggioranza votiamo a sinistra. Ci nascondiamo automaticamente dietro ciò che è ormai “acquisito”, senza preoccuparci di come lo abbiamo acquisito. Sosteniamo le ingiustizie reputandole giuste. Legalizziamo, quasi fossero “vacche sacre”, le allocazioni (come le indennità sui salari) e le prestazioni di servizi grottescamente assurdi, elargiti dai ministri delle paccottiglie per comprare la collaborazione del personale. A dispetto del nostro conservatorismo, siamo sempre pronti a lamentarci e a protestare. La negoziazione per noi è sottomissione, il compromesso una vergogna. Non sappiamo concentrarci, e di rado procediamo a riformare.

La parola “diritto” impera nel nostro vocabolario, e ci rivoltiamo prima di tutto contro lo stato. Ma lo “stato di diritto” è un concetto che non ci è familiare, anzi, ci è quasi sconosciuto. Quando parliamo di stato ci riferiamo di solito al nepotismo. I nostri sindacati difendono appassionatamente conquiste che non hanno a che vedere con vere e proprie competenze o con un rendimento produttivo, e certo non col potenziale della nostra economia.

Col passare del tempo il nostro sistema si è sempre più basato su un contratto sociale non scritto: la massa dovrà tollerare la corruzione delle alte sfere, e queste a loro volta chiuderanno gli occhi sulle piccole corruzioni della massa. Questa regola imposta dai vertici dello stato è servita da scusa per legittimare il lassismo di fondo che ha sgretolato la società e mantenuto in piedi una debole élite urbana. Si trattava di un contratto sociale di reciproca tolleranza e complicità. Oggi quell’accordo è rotto: non ci sono più soldi per finanziarlo.

Il nostro conservatorismo si estende a ogni cosa. I ministri hanno redatto il piano finanziario statale ispirandosi ai precedenti, gonfiando le cifre ovunque era possibile farlo. Non hanno chiesto finanziamenti per interventi specifici, presentando le cifre come si fa nei paesi seri. Prima hanno chiesto i finanziamenti e poi hanno messo a punto gli interventi. Questa è la ragione per la quale oggi il nuovo governo, eletto nell’ottobre 2009, è scioccato dopo aver scoperto i cadaveri lasciati dai precedenti governi, come pure gli sprechi delle precedenti autorità, andati a favore di amici, clientele, circoscrizioni.

Un sogno d'infanzia

Noi siamo molto critici, ma non sopportiamo di essere criticati. Giochiamo a scaricabarile, tanto più se si tratta della nostra salvezza. Non dobbiamo però accusare l’Europa per la nostra situazione economica. Non è nemmeno colpa dei mercati. È vero, la crisi economica internazionale ha avuto un ruolo di primo piano, ha scatenato l’avidità delle banche di investimento internazionali, ha alimentato le manovre degli speculatori e l’egoismo delle élite. Ma non è questa la nostra crisi, benché gli avvoltoi – i mercati internazionali – volino in cerchio su Atene. La crisi greca non è una creazione dei mercati o dell’Unione Europea, anche se essa provoca mal di pancia in Europa.

La nostra crisi è soltanto colpa nostra: è frutto del nostro sistema politico, dei nostri sindacati, di una classe parassitaria di affaristi e di clientele, di operazioni fraudolente. Per i consumatori greci è stato un po’ come esaudire un sogno d’infanzia: avere tutti l’automobile di lusso, il telefonino di ultimissima generazione, andare a sciare nella stazione sciistica più alla moda, trascorrere l’estate a Mykonos e dichiarare soltanto 20mila euro di reddito. E andare in pensione a 50 anni. La nostra società, pur così compiacente, non può permetterselo.

La crisi ci ha fatto cadere il mondo addosso. Ha messo in luce tutti i problemi, spazzato via le allucinazioni, rivelato la verità crudele che si nascondeva dietro le apparenze. Ci ha messo di fronte alle nostre responsabilità. Se fingeremom che non sia accaduto nulla, allora la prossima tempesta ci annienterà. Se invece sapremo condividere i sacrifici e ci prenderemo per mano, potremo trasformare questa situazione catastrofica e far rifiorire l’ottimismo. (ab) ( Fonte: presseurop.eu)

(da Finanza in chiaro)
 

tommy271

Forumer storico
Le chiusure di ieri sera degli Spread/Bund sul decennale hanno evidenziato un recupero generalizzato sui periferici sull'onda del presunto "pacchetto" di aiuti che verrà messo in campo la prossima settimana.

Grecia 337 pb.
Portogallo 136 pb.
UK 92 pb.
Italia 87 pb.
Spagna 76 pb.
 

DinoP

life is good
" GRECIA : SIAMO TUTTI RESPONSABILI " EDITORIALE PUBBLICATO DA " KATHIMERINI "



Sotto il diretto controllo degli ispettori Ue, il governo di Atene ha varato una politica di austerity economica e sociale. Secondo l’economista Georges Pagoulatos, l’intera società greca ha bisogno di un salutare shock.

Siamo una società fondamentalmente conservatrice, anche se in maggioranza votiamo a sinistra. Ci nascondiamo automaticamente dietro ciò che è ormai “acquisito”, senza preoccuparci di come lo abbiamo acquisito. Sosteniamo le ingiustizie reputandole giuste. Legalizziamo, quasi fossero “vacche sacre”, le allocazioni (come le indennità sui salari) e le prestazioni di servizi grottescamente assurdi, elargiti dai ministri delle paccottiglie per comprare la collaborazione del personale. A dispetto del nostro conservatorismo, siamo sempre pronti a lamentarci e a protestare. La negoziazione per noi è sottomissione, il compromesso una vergogna. Non sappiamo concentrarci, e di rado procediamo a riformare.

La parola “diritto” impera nel nostro vocabolario, e ci rivoltiamo prima di tutto contro lo stato. Ma lo “stato di diritto” è un concetto che non ci è familiare, anzi, ci è quasi sconosciuto. Quando parliamo di stato ci riferiamo di solito al nepotismo. I nostri sindacati difendono appassionatamente conquiste che non hanno a che vedere con vere e proprie competenze o con un rendimento produttivo, e certo non col potenziale della nostra economia.

Col passare del tempo il nostro sistema si è sempre più basato su un contratto sociale non scritto: la massa dovrà tollerare la corruzione delle alte sfere, e queste a loro volta chiuderanno gli occhi sulle piccole corruzioni della massa. Questa regola imposta dai vertici dello stato è servita da scusa per legittimare il lassismo di fondo che ha sgretolato la società e mantenuto in piedi una debole élite urbana. Si trattava di un contratto sociale di reciproca tolleranza e complicità. Oggi quell’accordo è rotto: non ci sono più soldi per finanziarlo.

Il nostro conservatorismo si estende a ogni cosa. I ministri hanno redatto il piano finanziario statale ispirandosi ai precedenti, gonfiando le cifre ovunque era possibile farlo. Non hanno chiesto finanziamenti per interventi specifici, presentando le cifre come si fa nei paesi seri. Prima hanno chiesto i finanziamenti e poi hanno messo a punto gli interventi. Questa è la ragione per la quale oggi il nuovo governo, eletto nell’ottobre 2009, è scioccato dopo aver scoperto i cadaveri lasciati dai precedenti governi, come pure gli sprechi delle precedenti autorità, andati a favore di amici, clientele, circoscrizioni.

Un sogno d'infanzia

Noi siamo molto critici, ma non sopportiamo di essere criticati. Giochiamo a scaricabarile, tanto più se si tratta della nostra salvezza. Non dobbiamo però accusare l’Europa per la nostra situazione economica. Non è nemmeno colpa dei mercati. È vero, la crisi economica internazionale ha avuto un ruolo di primo piano, ha scatenato l’avidità delle banche di investimento internazionali, ha alimentato le manovre degli speculatori e l’egoismo delle élite. Ma non è questa la nostra crisi, benché gli avvoltoi – i mercati internazionali – volino in cerchio su Atene. La crisi greca non è una creazione dei mercati o dell’Unione Europea, anche se essa provoca mal di pancia in Europa.

La nostra crisi è soltanto colpa nostra: è frutto del nostro sistema politico, dei nostri sindacati, di una classe parassitaria di affaristi e di clientele, di operazioni fraudolente. Per i consumatori greci è stato un po’ come esaudire un sogno d’infanzia: avere tutti l’automobile di lusso, il telefonino di ultimissima generazione, andare a sciare nella stazione sciistica più alla moda, trascorrere l’estate a Mykonos e dichiarare soltanto 20mila euro di reddito. E andare in pensione a 50 anni. La nostra società, pur così compiacente, non può permetterselo.

La crisi ci ha fatto cadere il mondo addosso. Ha messo in luce tutti i problemi, spazzato via le allucinazioni, rivelato la verità crudele che si nascondeva dietro le apparenze. Ci ha messo di fronte alle nostre responsabilità. Se fingeremom che non sia accaduto nulla, allora la prossima tempesta ci annienterà. Se invece sapremo condividere i sacrifici e ci prenderemo per mano, potremo trasformare questa situazione catastrofica e far rifiorire l’ottimismo. (ab) ( Fonte: presseurop.eu)

(da Finanza in chiaro)

a parte qualche sfumatura potrebbe benissimo essere un punto di vista che riguarda l'Italia..
 

tommy271

Forumer storico
Bei, chi specula contro Grecia fallira'
Speculatori saranno sconfitti, dice presidente Maystadt
27 febbraio, 13:51

(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Gli speculatori che stanno 'attaccando' la Grecia falliranno, perche' l'Ue garantira' la stabilita' nell'eurozona. Lo dice Philippe Maystadt. 'Gli speculatori considerano la Grecia l'anello debole dell'eurozona e cosi' la stanno attaccando. Ma io credo che saranno sconfitti', ha affermato il presidente della Bei in un'intervista al giornale belga L'Echo, con chiaro riferimento alle notizie che indicano gli hedge fund internazionali impegnati a scommettere sul default di Atene.

***
Methos, Belindo un pò di fede ... se lo dice Maystadt ...
 

tommy271

Forumer storico
GRECIA: BERLINO PRONTA AD INSERIRE NEL BILANCIO AIUTI AD ATENE (STAMPA)

(ASCA-AFP) - Berlino, 27 feb - Il governo tedesco si prepara ad inserire nel proprio bilancio 2010 anche delle voci di spesa relative ad una possibile ''operazione di salvataggio'' destinata ad Atene. Lo ha detto il quotidiano tedesco Handelsblatt.

''Il governo tedesco si prepara ad un eventuale piano di salvataggio'' per la Grecia e il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schauble ''vuole includere nel bilancio 2010'' le spese ''relative a tale azione'', precisa il giornale, citando fonti del governo.

Le decisioni finali sul piano di bilancio di quest'anno, sempre secondo le fonti, dovrebbero arrivare ''entro la prossima settimana''.


***
Poi magari smentiscono, comunque :up:
 

tommy271

Forumer storico
Grecia: lunedi' commissario Ue ad Atene

Rehn discutera' con autorita' della crisi economica del Paese

27 febbraio, 18:17

(ANSA) - BRUXELLES, 27 FEB - Il commissario Ue per gli Affari economici e monetari Olli Rehn sara' lunedi' ad Atene.

Discutera' con le autorita' greche della difficile situazione economica e dei conti pubblici del Paese. Rehn avra' incontri con il vicepremier Theodor Pagalos, il ministro delle Finanze George Papacostantinou, dell'Occupazione Andrea Loverdos e con il governatore della Banca centrale greca George Provopoulos.
 
Stato
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