Cipro, si dimette governo, presidente resta
giovedì 28 luglio 2011 16:13
NICOSIA, 28 Luglio (Reuters) - A Cipro, entrata in una grave crisi energetica, politica e finanziaria, questa mattina i membri del governo nazionale hanno rassegnato le loro dimissioni, mentre il presidente, Demetris Christofias, è rimasto in carica e nei prossimi giorni dovrebbe formare un nuovo esecutivo.
Due settimane fa l'esplosione in un deposito di munizioni ha danneggiato la principale centrale elettrica del Paese, incidendo in modo pesante sull'economia nazionale, tanto che la piccola repubblica mediterranea potrebbe ora aver bisogno di un piano di salvataggio da parte dell'Unione Europea.
Il costo dei danni dell'esplosione e dei conseguenti tagli all'energia è stimato tra 1 e 3 miliardi di euro. Quest'ultima cifra rappresenterebbe il 17% del Pil di Cipro.
Dal momento dell'incidente, i rendimenti dei bond nazionali sono cresciuti fino al 9,5% per i titoli decennali. A contribuire alla crescita anche l'esposizione di Cipro rispetto alla Grecia. Il 27 luglio Moody's ha declassato il rating di Cipro di due livelli, fino a Baa1, tre gradini sopra l'indicazione dei titoli "spazzatura".
La settimana scorsa il governatore della banca centrale cipriota e consigliere Bce, Athanasios Orphanides, ha detto che senza un immediato intervento il Paese potrebbe essere il prossimo, dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, a chiedere un aiuto finanziario da parte dell'Unione Monetaria.
Il ministero della Difesa e il capo dell'esercito si erano dimessi nell'immediato seguito dell'11 luglio. Questa mattina, dopo le crescenti proteste da parte della popolazione, ha lasciato l'intero consiglio dei ministri.
Rimane invece ancora al suo posto il presidente in carica Demetris Christofias, che dopo aver chiesto ai suoi ministri di dimettersi, nei prossimi giorni dovrebbe formare un nuovo esecutivo di centro-sinistra: "Il popolo mi ha eletto, ed è al popolo che devo rendere conto. Non ai media", ha detto Christofias ai giornalisti che gli domandavano se avesse intenzione di dimettersi.
"Al momento attuale, Cipro è in grado di soddisfare i suoi bisogni finanziari fino alla fine dell'anno. Quindi non è scontato che Cipro debba essere ammessa in un programma di sostegno", ha detto il portavoce del governo.
All'interno della caserma Evangelos Florakis, sulla costa meridionale dell'isola, erano raccolte le munizioni sequestrate nel 2009 da una nave iraniana diretta in Siria. Per via dell'esplosione, che ha ucciso 12 persone e sulle cui cause è in corso un'inchiesta, è stata danneggiata la centrale elettrica di Vassiliko, la principale del Paese, che si trova a breve distanza.