Mercoledì, il punto: giornata di storni un po' più consistenti rispetto a quelli dei due giorni precedenti, sebbene si sia su percentuali in assoluto non elevate per questa categoria di bond.
Cali compresi fra 0,5% e 2,5% hanno interessato tutte le lunghezze.
Sale la 20 agosto 2011, che si porta nei dintorni di 98,5/100, scendono le 2037 e 2040, ora poco sopra quota 47/100, con una flessione di circa 1 punto pct sul giorno precedente.
Curva dei rendimenti sempre incoerente.
Giovedì, il punto: ancora storni, sempre di modesta entità, e qualche segno verde - pochi, in verità, e modesti come consistenza del rialzo - su titoli che nei giorni scorsi avevano fatto peggio di altri.
Cali fra gli 0,2 e gli 1,7 punti pct. A voler cercare spunti, si può notare come più penalizzate di altre siano state le scadenze 2012-2013, in calo di 1 punto pct o più.
Da rilevare invece il calo della 20 agosto 2011, probabilmente occasionato dalle dichiarazioni di Venizelos di voler chiudere o fissare quanto prima la definizione del nuovo piano, avendo la Grecia scadenze "ad agosto e settembre".
Invero lo stesso ministro ha ammesso che si potrebbe non farcela in tempo utile per coinvolgere nel piano anche le scadenze più prossime, ma tanto è bastato per fare scivolare il titolo in questione di circa mezzo punto pct a quota 98 su Xtrakter, ma di molto di più su BBML che registra un close decisamente più basso, a quota 96,5 (bid ask 95,5 - 97,5).
Nervi a fior di pelle, insomma, sebbene la possibilità di non essere ripagati a 100 fra 3 settimane mi sembra personalmente davvero molto remota, e almeno questa scialuppa dovrebbe riuscire a lasciare la nave greca senza troppi drammi.
In calo di 1 punto pct circa i due titoli 2037 e 2040, entrambi poco sotto i 47/100.
Su un nesso anche sarebbe il caso di focalizzare la propria attenzione: il buyback, secondo le prime sensate indicazioni che emergono circa l'attuazione del piano, dovrebbero riguardare le scadenze non interessate dallo swap.
La stampa non mi sembra aver notato un dettaglio che pure non era sfuggito al forum, ossia che oltre la metà dei titoli ancora detenuti dal sistema bancario tedesco, secondo le dichiarazione rese dal min. fin tedesco, riguardano scadenze successive al 2020.
Guarda caso, proprio quelle probabilmente interessate dal buyback.
Insomma, alla fine per gli investitori "istituzionali" - fra swap con garanzie e buyback - si sarà fatto quanto si poteva, seguendo più le indicazioni tedesche che le intenzioni francesi.
Sembra - e gli eventi saranno da seguire con attenzione - restare fuori dal discorso il retail, che non dovrebbe essere chiamato a prendere parte allo swap e chissà se sarà coinvolto nel buyback...