Grecia, recessione più lunga - Provopoulos
venerdì 12 marzo 2010 14:22
ATENE, 12 marzo (Reuters) - L'economia greca si contrarrà di un altro 2% quest'anno, molto di più rispetto a quanto attualmente previsto dal governo. Anche se il costo di rifinanziamento del debito scenderà. Lo ha affermato il governatore della banca centrale greca George Provopoulos, in un'interivsta a Reuters.
"Tutti i piani radicali di austerità hanno all'inizio qualche effetto depressivo. È una delle ragioni per cui ci aspettiamo una contrazione dell'attività economica dle 2% quest'anno" ha detto Provopoulos, che è anche membro del direttivo Bce.
Alle prese con l'esplosione del deficit e una massa di debito pubblico da 300 miliardi di euro, la Grecia ha varato un piano di riduzione dei costi e aumento delle imposte che dovrebbe tagliare di quattro punti il disavanzo di bilancio nel 2010, all'8,7% del pil.
Il successo del piano, a detta degli economisti, dipenderà dalla capacità di Atene di realizzarlo fedelmente, salvaguardando allo stesso tempo la pace sociale. Intanto gli impegni presi dal governo greco sono riusciti ad allentare il nervososmo del mercato riguardo la capacità del paese di sostenere il proprio debito e, in parte, a ridurre l'impennata dei costi di finanziamento che la Grecia ha subito.
"Ad ogni modo il piano di risanamento fiscale creerà anche le condizioni per una crescita sostenibile nel futuro, cosa altrimenti impossibile senza un credibile programma di consolidamento".
Il pil greco si è ridotto del 2% nel 2009, facendo segnare la prima recessione dal 1993. La previsione del numero uno della banca centrale contrasta con quella del governo che per ora stima una contrazione solo dello 0,3% quest'anno.
Sul problema dei rendimenti richiesti dal mercato sui governativi greci, con lo spread sul Bund decennale schizzato fino a 400 punti base in gennaio, Provopoulos parla di "questione di tempo".
"È chiaro che siamo passati da un estremo all'altro, visto che negli anni precedenti la crisi gli spread greci erano irrealisticamente bassi" afferma il governatore.
"È certo che prima o poi gli spread si muoveranno al ribasso, ma non posso prevedere in che modo" ha aggiunto.
Il banchiere centrale greco si dice poi favorevole all'ipotesi, lanciata dal governatore tedesco Weber, che la Bce accetti titoli con rating ancora più basso come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento, a fronte dell'imposizione di un maggiore costo per il rischio. Una misura che favorirebbe le banche greche, visto che il rating del paese si trova molto vicino dall'uscita dal cosiddetto investment grade.
"C'è spazio per valutare la fattibilità di applicare criteri meno stringenti" ha affermato Provopoulos. "L'idea merita di essere esaminata".
"Bisogna essere pragmatici. Se gli eventi dimostrano che alcune regole vanno cambiate, allora bisogna farlo. Stando però attenti a non cambiarle troppo spesso, poichè si rischierebbe di perdere credibilità." ha aggiunto