PUNTO 1-Grecia,tagli deficit a rischio con tassi attuali-premier
giovedì 18 marzo 2010 12:27
BRUXELLES, 18 marzo (Reuters) - I tagli al disavanzo pubblico che la Grecia ha in programma sono a rischio se il paese dovrà continuare a indebitarsi ai tassi attuali, ma Atene preferirebbe comunque non doversi rivolgere al Fondo monetario internazionale per un aiuto. Parlando al Parlamento europeo, il primo ministro greco George Papandreou, spiega che la Grecia non sta chiedendo aiuto, ma avrebbe bisogno di avere un'offerta pronta sul tavolo per abbassare il costo del debito e scoraggiare la speculazione.
La Grecia, sottolinea, ha dimostrato il proprio impegno a garantire la stabilità dell'euro assicurando che procederà alle necessarie riforme strutturali.
"Ma se continueremo a indebitarci a tassi altissimi, e questa è la sfida che abbiamo di fronte, non possiamo sostenere la riduzione del disavanzo cui queste severe misure puntano", afferma Papandreou. "Dovrebbe esserci concesso di indebitarci a tassi normali".
Atene ha di fronte scadenze sul debito pari a 53 miliardi di euro quest'anno e deve rifinanziare 20 miliardi solo tra aprile e maggio.
Il premio al rischio richiesto dagli investitori sui titoli ellenici rispetto ai Bund tedeschi è arrivato questa mattina a 310 punti base in scia alle indiscrezioni dell'agenzia Dow Jones, secondo cui Atene dispererebbe di un aiuto europeo e sarebbe invece pronta a rivolgersi al Fondo monetario internazionale in aprile.
Un funzionario del ministero delle Finanze di Atene smentisce la notizia. Da parte sua Papandreou ribadisce che il paese preferirebbe una soluzione europea.
Peraltro Atene sta già adottando le misure di rigore che accompagnano un piano di aiuti da parte del Fondo senza ricevere però gli aiuti.
"Abbiamo parlato con l'Fmi, non ci avrebbero chiesto niente di più (di quanto stiamo già facendo). Ma io preferirei la soluzione europea. Preferire la soluzione europea in quanto parte della zona euro, in quanto europeo", afferma.
"Questo non significa ... che stiamo chiedendo soldi, ma (chiediamo) di averli sul tavolo, una qualche forma di stima. Già questo, io ritengo, sarebbe sufficiente ad ammonire gli speculatori e gli spread".
Atene punta a ridurre il disavanzo pubblico di quattro punti percentuali di Pil portandolo all'8,7% quest'anno, grazie anche a tagli agli stipendi pubblici e aumenti delle tasse.
"Non stiamo per andare in default. Non diamo l'impressione che siamo sull'orlo del precipizio", conclude il premier greco.